12 luglio 2015

Chi ha tempo non aspetti tempo


Il tempo non è altro che una delle tante dimensioni, un'opportunità, uno dei tanti strumenti. 

In fondo ci rendiamo conto del suo incedere essenzialmente per 2 motivi: i segni sul nostro corpo e la memoria.

14 maggio 2014

Terremotata

Ricoperta dalla luce sanguinante del tramonto si dondolava, ormai da ore, seduta sulla terra nuda, abbracciando le sue esili gambe, le uniche cose che le restavano. Di fronte a lei una volta c'erano una casa, la mamma e il papà. Aveva sbagliato di poco. Avrebbe dovuto rientrare in orario, non avrebbe dovuto disobbedire al papà. A cena si va a tavola alle otto e un quarto, anche quando non c'è la mamma, anche se cucino io, quindi chi c'è c'è, e mangia, chi non c'è non c'è, e vive. 

10 dicembre 2013

Diario di un prepensionato

“Perché sei triste?”
“Non sono triste.”
“Lo sento dal tuo respiro, la tua espressione, gli occhi lucidi. Tutti i segni indicano tristezza.”
“Allora se sai già tutto perché me lo chiedi?”
“Sono solo cortese. Voglio aiutarti.”
“Beata te che sai sempre tutto, beata te che vivi nella certezza che A + B sia sempre uguale a C.”
“Sfogati, ti ascolto.”
“Smettila di essere così gentile!”
“Lo devo essere.”
“Vuoi sapere perché sono triste?”
“Dimmelo, ti ascolto.”

05 novembre 2013

Il boccione di Halloween

Il boccione di Halloween
“Brindiamo al weekend lungo!” disse Giuseppe.
“Sì, ma non si fa un brindisi con l’acqua!” obiettò Enrico.
“A me poi che cazzo me ne frega di Halloween! L’unica cosa che m'interessa è che domani sono a casa e mi faccio un bel ponte a Venezia.” Così Mario battezzava l’inutile festa di Halloween con i due colleghi.
Quindi Mario propose un altro brindisi per benedire il weekend a Venezia. Riempirono di nuovo i bicchieri con l’acqua del boccione. Era dissetante, buona, un bicchiere ne chiamava un altro. Il boccione era stato sostituito proprio quella mattina perché malfunzionante.

03 settembre 2013

Cu minchia è chistu stalking!

A seguire un piccolo estratto temporaneo e parziale del romanzo che sto scrivendo. Tratta di stalking.


Forse era l’ora torrida, 12,40 dell’11 Luglio, forse perché era ormai da qualche mese che non riusciva a fare più di quattro ore di lavoro consecutive, non ne avevano bisogno di lui; forse non riusciva semplicemente ad accettare che l’amore più grande della sua vita avesse scelto di abbandonarlo.
Così a quell’ora Giovanni, come una pentola chiusa a pressione e da ore sul fuoco, si dirigeva verso casa della sua ex moglie Claudia, convinto di poter rimettere a posto le cose. L’ennesima volta in cui credeva di poterlo fare. La loro figlia Maria Elisa, nata da un’amore che forse una volta poteva dirsi normale, era dalla nonna a mangiare, come tutte le domeniche.
Giovanni aveva tutto il tempo per parlare con Claudia e convincerla che l’amava, anche se aveva fatto qualche errore l'amava, Cristo Santo, non poteva stare senza di lei, la vita non valeva nulla senza di lei.

25 febbraio 2013

Prologo "Il quadro"

Vi anticipo il prologo del nuovo libro che sto scrivendo, intitolato provvisoriamente "Il quadro".

15 novembre 2012

La nostalgia delle cocomere del contadino

Dalla finestra posso vedere le foglie ormai violacee.
Non è tanto il sapore della nostalgia, quanto la voglia di tornare indietro nel tempo, a quando tutto era perfetto, io e il mio sguardo colmo d'amore, lanciato a più riprese a Federica e mai consumato, quell'amore "che sembrava di sentire suonare il clacson all'impazzata all'incrocio dei nostri sguardi".
Ricordo poi tutti quei viaggi in bicicletta, con pioggia, neve e tempesta, l'importante è che "sempre sulla bici il culo resta".