29 giugno 2008

La favola del brutto anatroccolo

C'era una volta un cigno che decise di lasciarsi morire sulle rive del Mincio dopo aver saputo che il brutto anatroccolo era diventato leggenda.
Quello che non seppe mai è che il brutto anatroccolo era proprio lui.

23 giugno 2008

La giustizia di Berlusconi

Si è discusso approfonditamente dell'assurdità dell'indulto, soprattutto in un contesto giudiziario come quello italiano che produce una legalità chimera, e se la legalità è una chimera figurarsi la giustizia, all'entrata dei tribunali l'insegna “La giustizia è uguale per tutti” è sbiadita, qualcuno la scambia per una battuta, a me fa sorridere se mi si osserva dal profilo destro mentre da quello sinistro scendono lacrime di disperazione calmierata però dall'assuefazione, dall'abitudine.
Si è disquisito poi in campagna elettorale del problema della sicurezza, la cordata di Berlusconi (non quella che dovrebbe acquistare Alitalia) ha proposto la propria linea d'intrasigenza (soprattutto grazie alla Lega e alla sua lotta agli immigrati clandestini); il Pdl e il popolo leghista hanno così vinto le elezioni, senza appello, la tolleranza zero sembra prevalere nel paese. Non bisogna dimenticare che la percezione dell'insicurezza può considerarsi leggermente distorta dall'informazione che basa i tre quarti delle notizie sulla cronaca, quella peggiore, ormai non più nera, metanera, una cronaca nera fine a se stessa, destinata all'auto-riproduzione quotidiana e compulsiva.
Ecco che allora arrivano le proposte e i provvedimenti del governo nell'ambito della giustizia e della sicurezza, non voglio addentrarmi nelle varie questioni, voglio semplicemente riassumere il tutto sottolineando il paradosso di una linea di governo che fa l'altalena tra la durezza e la strizzatina d'occhio (o abbracci calorosi) all'illegalità come se niente fosse.
Un esempio che è tanto estremo da sembrare impresentabile per un governo degno di governare: l'uso dell'esercito per il presidio delle discariche nuove o in via di riapertura in Campania e la sospensione dei processi per reati che hanno pene inferiori ai 10 anni.
L'ambiguità è qualcosa che si paga, soprattutto nel tempo, ma a soffrirne è sempre il cittadino e non colui che ha ruoli di potere all'interno della società; l'ambiguità in uno stato di diritto e d'informazione come il nostro non è una discriminante, è un pregio grazie al quale la classe dirigente può auto-perpetuarsi slegandosi dal paese e dalle regole, slegando di conseguenza il paese stesso dall'idea della legalità. La sinistra sono anni che è ambigua e i risultati si sono visti. La giustizia non funziona, certo, ma se queste sono le soluzioni del PDL allora.
Non ho parlato del conflitto d'interessi di Berlusconi in qualche suo processo costruito ad arte dalla magistratura rossa, ma forse questo è un tema marginale, come direbbe Berlusconi: “I cittadini mi hanno votato sapendo chi sono e cosa faccio nella vita, perciò il conflitto d'interessi non c'è.”
Assodato questo la mia speranza è che gli interessi di ognuno di voi coincidano con quelli di Berlusconi, cosicché qualcosa ricaverete certamente.