07 settembre 2011

Welcome home (pt.1)

Si tratta di un racconto che sto scrivendo. Buona lettura.
Finalmente era arrivato il giorno della laurea. Stefano aveva dormito poco e di un sonno leggerissimo, quanto bastava per ripassare in dormiveglia la presentazione su “Radiazioni: storia e futuro del dualismo onda-corpuscolo.”
L'Italia avrebbe perso ben presto una delle tante menti brillanti, non si sarebbe trattato però di fuga di cervello.
La sveglia stava suonando. Erano le 6 e 30.
Stefano sognava di essere un elettrone che cercava di saltare da un orbita all'altra di un atomo mentre si preoccupava di non farsi colpire da raggi alfa che puntavano dritti al suo deretano. Attraverso un cannocchiale disposto sopra la sua testa poteva vedere in fondo al tubo un occhietto azzurro dietro un occhiale che osservava e dirigeva quello strano gioco.
Il sogno di una mente tanto geniale quanto fuori di testa, ma in fondo si trattava della follia di cui l'umanità non poteva fare a meno per elevarsi.
Aprì gli occhi: “Andiamo a chiudere una fase della mia vita”, ripensando a tutti i bar per i quali aveva lavorato per pagarsi l'affitto. Certo aveva considerato quelle opportunità di lavoro un modo per prendere due piccioni con una fava, un po' di soldi in entrata e bere gratis, non poteva chiedere di meglio a quel tempo. Solo le donne scarseggiavano, quelle serie, finiva sempre per divertirsi con ragazze a cui non interessava altro che divertirsi, c'era unità di intenti ma ogni tanto detestava non avere accanto una donna che lo consolasse nei momenti di sconforto, una che gli facesse compagnia, qualcuna con cui litigare.
“Laura svegliati! Devo compiere un altro passo verso il successo!”
“Sono sveglia! E' vero, un altro passo, ma verso una disoccupazione ad honorem e con tanto di menzione speciale allo studente migliore.”
“Hai caricato la telecamera? I miei devono riuscire a vedere la mia laurea almeno in video.”
“Sì, non ti preoccupare, concentrati sulla tua presentazione, al resto ci penso io. Vatti a vestire.”
Laura era la sua compagna di topaia da 3 anni. Aveva sostuito il vecchio coinquilino finito negli Stati Uniti grazie a una borsa di studio offertagli da un'università americana interessata a un suo progetto di ricerca.
Era lo stesso bizzarro coinquilino che dopo aver superato il checkin all'aeroporto, prima di imbarcarsi per gli USA, si era girato verso Stefano urlando “A presto Stefano! Ma soprattutto vaffanculo Italia!!! Vaffanculo pizza spaghetti e mandolino! Ti lascio nelle mani dell'intellighenzia italiana, della defighenzia italiana! Divertiti Will Hunting!” e cantando Goodbye Malinconia di Caparezza tra una risata e l'altra.

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