07 aprile 2009

Dio li fa e poi li accoppa

Distruzione e terremotiDio li fa e poi li accoppa, titolo di uno spettacolo di Giobbe Covatta, esprime al meglio la situazione drammatica che si è creata a causa del terremoto verificatosi nella notte tra il 5 e il 6 aprile alle 3,32.
Si sarebbe potuto prevedere? No. Il problema è che l'Italia, paese ad alto rischio idrogeologico, ha fatto finta che questa criticità tipica del suo territorio non esistesse, così un terremoto, la cui forza non è stata in fondo devastante ha distrutto case, paesi interi e spezzato vite umane come il peggiore dei fenomeni sismici. Non è accettabile.

Lo sciame di scosse che continuano a susseguirsi, le cosiddette scosse di assestamento, possono essere monitorate sul sito dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia e tra gli altri grazie a un servizio (Earthquake) che offre Google che a quanto pare continua a muoversi come uns piovra cercando di estendere le proprie funzionalità ai campi essenziali della vita umana, tra i quali l'ambiente con il progetto Path to green energy e la salute, con l'implementazione di Google Health per l'utilizzo di un account attraverso il quale è possibile registrare uno storico personale dei trattamenti, delle ricette e della propria situazione medica.

Ritornando al tema principale penso che ci sia bisogno di sottolineare che investire sul futuro significa anche prevenire, per quanto possibile nel caso dei terremoti, ristrutturando, rispettando canoni anti-sismici nella costruzione di nuove abitazioni e magari già che ci siamo anche energetici.
Com'è possibile che alcuni palazzi recenti siano crollati e altri a fianco siano rimasti in piedi? Evidentemente non si è fatta molta attenzione a questi aspetti, come se la sicurezza fosse un problema secondario.
Il modo di agire tipicamente italiano è quello di aspettare che si verifichino emergenze con uno sperpero inutile e spesso irrazionale di risorse nel migliore dei casi e di morti, feriti nel peggiore, come tragicamente è successo in questo caso.

L'ultimo pensiero va a Matteo e Marta, i ragazzi tirati fuori vivi dalle macerie la sera del 7 Aprile, la speranza per il futuro passa anche sulla loro miracolosa salvezza.

Nessun commento: