15 dicembre 2011

Chi ha spostato il formaggio? E chi l'ha creato? (pt.1)

Visto che la favoletta di Spencer Johnson "Chi ha spostato il formaggio" ha spopolato nel mondo e continua a farlo ho deciso di farne il sequel. Si chiama "Chi ha creato il formaggio?" Per chi non l'avesse letto trova il video su youtube con tutto il testo http://www.youtube.com/watch?v=kIan0GJCnAc

11 dicembre 2011

Welcome home (pt.21 - ultima puntata)

Si tratta dell'ultima puntata di Welcome home, grazie a tutti coloro che sono arrivati fino qui.

Riuscì ad arrivare nella sua camera. Era esausto. Si stese sul letto addormentandosi all'istante. Si svegliò quando l'orologio stile Dalì della sua vecchia cameretta d'infanzia segnava le 4 del pomeriggio. Era intontito e con il mal di testa.

Welcome home (pt.20)

"In che senso è il secondo brindisi?" domandò Stefano.
"Ma possibile che abbia sempre a che fare con dei rimbambiti. Voi giovani d'oggi come pensate di affrontare le sfide del futuro se il vostro livello di attenzione è questo. Le ho detto che oggi abbiamo brindato già due volte e lei non capisce. Mette in dubbio quello che le dico. Sono deluso, profondamente deluso. E pensare che la facevo molto sveglio. E' proprio vero che l'università non insegna nulla della vita."

Welcome home (pt.19)

La porta del comune si riaprì, uscì l'ufficiale, vivo, senza ferite, sbuffando, doveva fare sempre tutto lui del resto...
"E' tutto finito. Alzati, andiamo in un ufficio che devo far rapporto."

Welcome home (pt.18)

Uno, due, tre, quattro. Un passo dopo l'altro qualcosa di pesante stava facendo le scale. Era proprio il mostro, gorilla, orco o creatura selvaggia, lo sventra umani insomma era arrivato lì, di fianco all'orologio; guardava proprio in direzione di Stefano.

07 dicembre 2011

1934

Sembrava tutto così semplice, la nostra casetta poco fuori Berlino, il piccolo cortile nel quale parcheggiavo la vecchia mietilegatrice Deutz, mia moglie Linde, i mie due figli Allen e Eike, futuri valorosi soldati della patria; l'ordine per le strade, a scuola, nelle piazze, l'ordine che ci ha salvati dalla fame dopo i giorni del pane comprato a carriole di contanti.

01 dicembre 2011

Welcome home (pt.17)

Di corsa, di nuovo di corsa, passo dopo passo. Ormai Stefano correva ad intermittenza da più di un'ora. Sembrava stesse facendo quell'allenamento distruttivo che chiamavano Guerrilla Cardio. Ed in effetti nel suo petto più e più volte il battito aveva raggiunto la soglia massima di battiti al minuto che il suo organismo era in grado di reggere. Il fiato era corto e strozzato dalla paura. Il buio, e forse non solo quello, continuava a seguirlo. Aveva la sensazione che il fine vita tranquillo che aveva immaginato e sperato per se stesso, magari nel letto di casa durante il sonno, era molto diverso da quello che gli si prospettava. Illuminò con la torcia i corridoi già percorsi.

24 novembre 2011

Epitaffi divertenti, poco famosi e celebri

Vi propongo una lista di epitaffi divertenti che ho creato, così per passatempo; non saranno all'altezza di quelli famosi e celebri che potete trovare sulle tombe dei più grandi personaggi della storia umana, ma credo che farebbero la loro figura come insegna all'ingresso di ognuna delle nostre future case.

21 novembre 2011

Le risate di piazza Tahrir

"Perché ridi?"
Un uomo a terra immerso in una pozza di sangue rideva tra gli ultimi respiri che lo dividevano dalla fine. Magro, non troppo anziano, con pochi capelli bianchi e occhi verdi che risplendevano alla luce di una magnifica giornata.

Welcome home (pt.16)

La corrente tornò a scorrere copiosa lungo i cavi elettrici del comune riportando finalmente la luce. Stefano non fece in tempo a gioire. Dopo qualche secondo infatti era di nuovo immerso nel buio.
Decise di dare un'occhiata negli uffici a pochi passi da dov'era caduto.
Dove sarà finito Roberto?

11 novembre 2011

Welcome home (pt.15)

Un brivido di paura accorciò il respiro di entrambi. Non c'era tempo da perdere, bisognava uscire da lì. E se quella cosa fosse riuscita ad entrare per giocare al gatto con il topo? Accelerarono il passo.
"Sono sempre troppo lunghi i corridoi!" disse trafelato Stefano.
"Altrimenti non si chiamerebbero corridoi..." rispose Roberto.
"Non vedo il nesso."
"Ma sì, corridoi, bisogna correre per arrivarci in fondo."
"Fai parte dell'Accademia della Crusca? Aumenta il passo piuttosto."

06 novembre 2011

Welcome home (pt.14)

"...la situazione..." e la linea cadde.
"Paolo, Paolo!" l'ufficiale sbuffò. "Così non va. E' caduta la linea. Devo andare a vedere cos'è successo. Finisce sempre così. Incompetenti. Devo risolvere sempre tutto io. Rimanga qui con il suo amico, se vuole riposarsi di là c'è una piccola stanza con due letti, io le consiglio di bere un goccio di Jack comunque. Rimarrà con voi il mio collega."
Indossò il cappotto e sgusciò dalla stanza comunicando il piano a Francesco, il collega carabiniere. Uscì dal comune chiudendo il portone principale.

03 novembre 2011

Welcome home (pt.13)

"Pronto. Chi c'è di là? Sei tu Andrea? Devi andare via da lì, non sono arrivate belle notizie, non posso parlare al telefono, vai via!" E riattaccò. Stefano non fece in tempo a dire alcuna parola. Quell'Andrea probabilmente era già fuggito prima che lo avvisassero, la telefonata aveva un senso visto tutto quello che era successo.

30 ottobre 2011

Welcome home (pt.12)

E' incredibile come all'interno del corpo umano possa esserci un organo come l'intestino lungo una decina di metri. Ancora più incredibile è vederne uno srotolato per terra, in mezzo ad una melma di sangue, brandelli di carne ed un numero imprecisato di cadaveri. La scena non si discostava da quelle viste a decine in televisione che riguardavano le fosse comuni improvvisate ai lati delle strade distrutte durante i periodi di guerra. Uno spettacolo solo per chi aveva abbastanza stomaco per guardarlo.

20 ottobre 2011

Welcome home (pt.11)

"Ma che cacchio...mi sono addormentato, porca..."

La favola dell'italiano medio

So che i lettori aspettano con spasmodica trepidazione una nuova puntata di Welcome home. Arriverà, arriverà...
Cosa sarà successo a Stefano? Dove si risveglierà? Con calma la pubblicherò, sono affogato nel quotidiano nell'ultimo periodo. Lunedì e Martedì sarò a Londra per la conferenza di Seomoz-Distilled, che tratta di SEO, Web Marketing e simili.
A parte la vita privata di cui penso non freghi nulla a nessuno (giustamente) oggi voglio condividervi una favola che ho scritto, "La favola dell'italiano medio".
Non sono del tutto convinto io stesso di averne compreso il significato.

09 ottobre 2011

Welcome home (pt.10)

"Chi vuole il caffè?" chiese la cameriera rivolgendosi alla tavolata.
"Puoi portare anche qualche amaro, ammazza-caffè?" chiese Alessandro.
Dopo cinque minuti la cameriera era già di ritorno con i primi caffé, una bottiglia di limoncino e una di Montenegro.
Roberto girandosi verso Stefano:
"Comunque serata scarica per ora, neanche uno scherzo, qualche spogliarellista o qualcosa di un po' adrenalinico. E che cavolo, non posso pensare sempre a tutto io. Qualcuno avrà organizzato qualcosa?"

08 ottobre 2011

Welcome home (pt.9)

"Lascia fare a me." Roberto fermò Stefano che stava per ordinare.
"Ciao Elena, ci fai due Rum & Fruit?" 
Elena era la barista più carina, quella che veniva chiamata volgarmente la gnocca del Tundra.

06 ottobre 2011

Welcome home (pt.8)

Dopo dieci minuti Stefano era già pronto. Si presentò vestito con camicia bianca e pantaloni marroni, nulla di eccezionale insomma, look pulito. Iniziò un botta e risposta tra lui e Bobbie. 
"Grande Ste, non si direbbe che sei un nerd."
"Non si direbbe che sei un deficiente guardandoti in faccia."
"Sembri uno dei Take That. Socchiudi gli occhi e ammicca con le labbra piegando un po' la testa da un lato."
"Come? Così?"

05 ottobre 2011

Serata d'ottobre

Una sigaretta sul balcone, ecco cosa ci vuole. Affacciandomi dalla finestra del mio appartamento condominiale posso sentire vite intere scivolarmi intorno.
In cielo la luna somiglia ad uno spicchio di limone, è una notte limpida e calda, fin troppo per essere inizio ottobre. Nessuno se ne lamenta però, giustamente aggiungo io.

04 ottobre 2011

Welcome home (pt.7)

"Non ho più voglia di stare qui. Usciamo da questo hotel, non stiamo al chiuso. Prendiamo l'autostrada e andiamo verso Milano, a quest'ora non dovrebbe esserci nessuno per le strade."
"Non ci capisco più nulla...cosa andiamo a fare a Milano alle tre e un quarto di notte?"
"Non fare domande inutili Stefano."
In effetti Stefano aveva capito la situazione e aspettava con trepidazione che evolvesse come sperava.

29 settembre 2011

Welcome home (pt.6)

Il cartello indicava Reggio Emilia. Erano le 20,29! Incredibile! Perfetto orario!
Scese dal treno.
"Stefano! Sono qui!" urlò Roberto, uno dei suoi grandi amici d'infanzia e con il quale non aveva mai perso i contatti.

20 settembre 2011

Welcome home (pt.5)

Entrò un signore anziano nel vagone, con passo molto lento e incerto si avvicinò a Stefano. Ecco che arriva un altro personaggio. Dopo qualche istante era seduto proprio di fronte.
Si guardava intorno e borbottava finché improvvisamente alzò la  voce e coinvolse nel suo ragionamento Stefano:
"Che poi come si apre un discorso con uno sconosciuto, il solito...uff...che caldo che fa..."
"Eh sì, dicono che i prossimi giorni sarà anche peggio."
"Esatto questa è la risposta che ci si aspetta. E perché non ci mettiamo anche, scusi che ore sono?"
"Le devo rispondere?"
"Ma sì, mi dica pure."

14 settembre 2011

Welcome home (pt.4)


Decise che era arrivato il momento di accendere il telefono. Arrivarono tantissimi messaggi, soprattutto da Facebook, tutti chiedevano com'era andata e si complimentavano per essere arrivato in fondo. Passarono meno di cinque minuti e il telefono squillò. 

12 settembre 2011

Welcome home (pt.3)

Aveva il posto a sedere prenotato, numero 27 carrozza 3. Per una volta però non c'era ressa, forse perché era il primo mercoledì di Luglio, forse perché non erano ancora usciti tutti dal lavoro.
L'atmosfera era ovattata, silenziosa. L'allegria di Stefano si coprì lentamente di un sottile velo di malinconia. Un ragazzo che sedeva due file più avanti leggeva un libro intitolato Le luci di Settembre; una coppia di giovani dormiva fianco a fianco, testa contro testa, nei posti vicino alla porta del vagone. E poi c'era dalla parte opposta un personaggio il cui ruolo nella società poteva andare dall'assicuratore al testimone di Geova, e chissà, magari ricopriva entrambe le cariche.
Non ci resta che dormire pensò Stefano e dopo qualche minuto era già nel mondo dei sogni.

08 settembre 2011

Welcome home (pt.2)

Le 10 e 30. Il turno di Stefano. La tensione si faceva sentire. Si diresse verso il computer per caricare la propria presentazione ed iniziare a parlare dal podio.
“La scienza prosegue a salti più o meno grandi, ciò che prima non è spiegabile un attimo dopo viene verificato in laboratorio...”
La discussione della tesi era molto interessante, una delle poche seguite con attenzione da chi era in aula. Stefano aveva colto nel segno facendo un'introduzione sulla fisica che esulava dall'argomento principale della tesi ma che lasciava trasparire la sua passione e che offriva un orizzonte più ampio al suo lavoro.

07 settembre 2011

Welcome home (pt.1)

Si tratta di un racconto che sto scrivendo. Buona lettura.
Finalmente era arrivato il giorno della laurea. Stefano aveva dormito poco e di un sonno leggerissimo, quanto bastava per ripassare in dormiveglia la presentazione su “Radiazioni: storia e futuro del dualismo onda-corpuscolo.”
L'Italia avrebbe perso ben presto una delle tante menti brillanti, non si sarebbe trattato però di fuga di cervello.
La sveglia stava suonando. Erano le 6 e 30.

17 giugno 2011

Andrea Diprè

Andrea Diprè, un "uomo un perché" è il caso di dire.
Il perché dovrebbe essere il vostro. Perché rivolgersi ad Andrea Diprè?

Andrea Diprè, fantomatico critico di caratura galattica e quotidianamente in onda su Sky, sembra la creatura perfetta per dare giudizi su qualsiasi forma d'arte, purché lo si paghi, è uno scopritore di talenti, soprattutto i talenti che pagano, più pagano e più li scopre; le opere di cui ne decanta in stile aulico e meccanico la profondità artistica sono solo qualcosa in più per riempire la trasmissione.

Storie di vita vissuta, grazie a Dio solo in terza persona

21 maggio 2011

Il blocco dello scrittore

Se hai il blocco dello scrittore e magari sei anche uno scrittore emergente che non può permetterselo (pena vita vissuta sotto i ponti) racconta ciò che ti sta intorno e ricordati che anche gli eventi più insignificanti, se raccontati, diventano speciali perché contengono dentro di sé la vita stessa.

Su qualsiasi cosa si può scrivere e costruire una grande storia, certo poi è la mano che fa la differenza, ma questo interessa meno, o comunque solo dopo aver scritto un testo. 

27 marzo 2011

Napolitano: "Saranno tempi difficili ma li supereremo"

Quando ti senti completamente altro da te stesso, cioè sempre. Non si è mai se stessi nel tempo, solo immagini. Quando diventi emozione, è un disastro dove il nulla ti riempe di oltre.
Io che sto scrivendo per questo non sono io, grazie ancora Carmelo Bene.
Corro mentre scrivo, non c'è alcun problema a sentirsi nullità, solo coraggio e voglia di mettersi in gioco del tutto. 
Io ti amo, le tue labbra sorridono, come quella fila di extracomunitari in attesa di un permesso di soggiorno ad un altro piano dell'inferno, hanno capito. Nessuno che si preoccupa delle file di extraterrestri che chiedono di poter atterrare e vivere in pace sulla terra. Io sono migrante nel terzo quarto quinto mondo, quarto quinto stato...

26 marzo 2011

Il potere dei buoni e dei cattivi

Sono partito da "Il principe" di Macchiavelli per raccontare una favola su due re, uno che usava l'autorità e l'altro l'autorevolezza. Il primo sembrava cattivo e antipatico, sempre inflessibile, il secondo che piaceva a tutti, si presentava come buono e comprensivo.
Ora vi dico com'è andata a finire.

16 marzo 2011

Terremoti: quando la natura non è altro che la natura


Provo ad immaginare le scosse di terremoto in Giappone non solo come portatrici di tragedie e distruzione ma come un modo della natura di prendere l'uomo per le braccia e scuoterlo. Mi convinco che sia così. Aleggia la sua voce.

Qual è la tua direzione?
Dove credi di andare?
Ti senti forte?

11 gennaio 2011

Le fasi dell'ottimismo di Berlusconi

PROFESSORESSA - Parlami dell'ottimismo di Berlusconi, volevo dire del pessimismo di Leopardi.

STUDENTE - Sì, affronterò tutti i punti se mi lascerà parlare ed eviterà le solite interruzioni dei miei compagni di classe, compagni tra virgolette, per carità, e per fortuna aggiungerei.

PROFESSORESSA - Nessun problema, parla, parla, vai avanti. State zitti ragazzi.

STUDENTE - Tutta l'opera del Berlusconi può essere divisa a grandi linee in tre parti:
  • Ottimismo individuale.
    Fino agli anni 70'. Berlusconi è nato ottimista, ne è subito consapevole, ama cantare sulle navi ma sa che il suo destino è un altro e deriva dalle sue capacità che presto metterà a frutto. Si rende conto che intorno a lui non tutti hanno le idee chiare e che sta arrivando il momento di approfittarne. La natura è generalmente benigna.