28 marzo 2007

Istantanea economica

L'impressione generale derivata dalla mia esperienza è che almeno la metà del mercato italiano sia sotto-sfruttato rispetto alle potenzialità, cioè non c'è lo slancio per fare quel salto di qualità e di prospettiva delle imprese le quali tendono per lo più a rimanere della stessa grandezza, una volta che chi ha investito inizia a guadagnare una buona somma di denaro. E' un problema storico italiano, il nostro sistema economico si basa sulle cosiddette PMI (piccole e medie imprese) e non è detto che sia comunque una struttura economica fallimentare. Il problema sta però nella prospettiva che per definizione si erge sulla ricerca, sulle analisi di mercato di medio e lungo periodo, sulla raccolta costante di nuove informazioni e dunque relativi investimenti in risorse materiali e umane (se così vogliamo chiamare le persone), le PMI non possono permettersi di farla per questo si accontentano quindi di guardare solo nel breve periodo, massimo un anno. L'ansia per il futuro in questo modo diventa ancora più pressante, e per gli imprenditori e per i dipendenti, molti dei quali assunti con contratti flessibili che potrebbero far saltare la loro pensione.

Video Comici

Niba

Giuseppe Giacobazzi

Viaggiatore Cacioppo

26 marzo 2007

Guida sintetica alla felicità

Premesso che definire precisamente la felicità così come altri stati d'animo, quali l'amore, l'odio ecc... è quasi impossibile cercherò di elencare i punti centrali su cui sviluppare la propria felicità o comunque una decente tranquillità esistenziale.

1. Non prendere mai le cose troppo seriamente, si può scherzare perfino sulla morte, avendo rispetto dei morti, in fondo siamo tutti sulla stessa barca, si nasce e si muore, in mezzo c'è la nostra esistenza, niente di più precario e fuggevole
2. Le idee e le opinioni diverse dalle nostre non fanno di coloro che le esprimono i nostri nemici, le persone da odiare, anzi è proprio la loro diversità che può arricchirci e farci riflettere, quelle che la pensano sempre come voi alla lunga potrebbero annoiarvi e stancarvi, chiudersi sulle proprie idee e dentro le proprie emozioni può dare un senso di sicurezza, in realtà non fa altro che oscurare la mente e la ragione, in quanto si perde parte della forza e dell'energia che ognuno di noi ha, cioè quella di mettersi sempre alla prova intellettualmente ed emotivamente, aprendo le porte al mondo, che è tanto negativo quanto positivo; c'è probabilmente sempre qualcuno più bravo, intelligente, ricco e fortunato di noi, ma ci sono certamente anche persone sfortunate, tristi, depresse o povere quanto o più di noi e che forse non hanno neppure avuto il tempo di accorgersi delle condizioni disperate in cui hanno vissuto o vivono o sono state costrette a vivere. Siamo tutti da compatire in quanto uomini.
3. Le gabbie che esistono e che sentiamo spesso come tali, per la gran parte sono mentali, derivano dalla società, dalla famiglia, dalla televisione, dai modelli imposti, dalla moda, esserne consapevoli è il primo passo per la libertà, anche questa vagamente fittizia e precaria, in quanto si nasce e si muore (la regola è sempre la stessa)
4. Piangere fa bene: non ho conosciuto nessuno che abbia riferito di non aver mai pianto, serve per sfogarsi, ma vedere tutte le cose negative guardandosi alle spalle, riflettendo sul proprio passato come su una serie di eventi e tragedie non porta da nessuna parte, la sofferenza esistenziale è croce e delizia delle persone che hanno avuto spesso più spessore morale nella storia dell'uomo
5. La sensibilità forte ed accentuata se non si chiude alla realtà circostante, cioè una persona non riflette solo su stessa, è una delle più grandi fonti di conoscenza del mondo, in parte anche scientifico (e per questo dono non c'è scuola o università), se invece di piangere perché si prova pena per ciò che è capitato nella propria vita si cerca di sfruttare la propria sensibilità per capire e comprendere cosa pensa, perché lo pensa e come vive un'altra persona, ci si rende conto che si ha nell'anima un vero e proprio dono, un pregio che diventa un fardello e un peso se lo si usa solo focalizzando l'attenzione su se stessi, facendosi acceccare dal proprio io (un po' come lo scienziato che continua a guardare senza sosta un albero per tutta la vita, studiandolo in ogni dettaglio, non rendendosi conto però che esso è parte della foresta, cos'ha capito del flusso della vita quello scienziato?), la sensibilità accentuata arriva solitamente molto prima a comprendere che la vita non è altro che un teatrino, il famoso teatrino della vita dove si nasce e si muore come battiti di gong
6. Le persone importanti nella vita sono quelle che sono disposte a fare sacrifici per noi, senza chiederci nulla e senza pretendere qualcosa che noi non possiamo dargli; i sacrifici per amore sono qualcosa di prezioso ma ci si deve assicurare che l'amore sia corrisposto, i sacrifici si fanno in due, l'amore di coppia per definizione deve essere reciproco, altrimenti si fanno sacrifici, si soffre e non si ha nulla in cambio, che senso ha?
7. Così se una persona ci fa sentire male, inadeguati o piangere per più di cinque minuti ininterrottamente, significa che con onestà e rispetto per se stessi è arrivato il momento di lasciarla proseguire per la sua strada, di abbandonarla, anche se può dare dolore, noi ricerchiamo solo la tranquillità, la felicità (E ricordiamo che al mondo siamo in 6 miliardi e 300 milioni di abitanti, volendo di scelta ce n'è, circondiamoci di persone che ci fanno ridere, che ci affascinano intellettualmente, che ci offrono sempre nuovi punti di vista, non ci devono intimorire, sono loro che ci avranno dato di più a posteriori).
8. I giudizi delle persone e della gente non sono così importanti se si comprende che si è tutti sulla stessa barca, ed esiste solo una famiglia veramente felice, la famiglia del Mulino Bianco, come si è visto neppure quella di Berlusconi è all'altezza, con la cara Veronica che ha dovuto sbottare sui giornali, beata lei, direte voi, che può sputtanarlo a mezzo stampa con un giornale dell'opposizione, cazzi suoi, dirò io.
9. Se crediamo di non essere normali allora diamoci un'occhiata intorno, cosa c'è di normale attorno a noi? La tv di tette, culi, paparazzi e chi la da via prima entra in Tv? Mentre un operaio si fa il culo otto ore al giorno facendo gli straordinari per 1200 euro al mese se va bene (senza casa, con affitto e tutte le altre tasse da pagare) e il figlio che vuole diventare attore, musicista, diventerà molto probabilmente un lavoratore flessibile senza prospettiva di pensione (altro che TFR e fondi pensione)
10. Così come i giudizi della gente, spesso superficiali e per far salotto sono da trascurare, anche le parole non devono essere pesate troppo, non gli si deve dare troppa importanza, perché sanno ferire più di quanto si crede, solo che a volte escono in un momento negativo e perciò più che la realtà riflettono immagini della realtà
11. Non esistono persone mediocri, esistono persone che non mettono a frutto la propria unicità, il proprio valore, ognuno ce l'ha, perfino la più grande testa di cazzo di questo mondo potrebbe venirvi a salvare nel vostro momento di bisogno
12. E' importante conoscere tante persone, evitando pregiudizi di sorta, gli stessi che qualcuno userà o ha usato e potrebbero o che ci hanno già fatto soffrire
13. La curiosità vi può aprire mondi di cui nemmeno sospettavate l'esistenza, vedrete così quanto questa vita vi sembrerà piccola e di passaggio, e quanti sbattimenti e sofferenze vi eviterete
14. La scuola serve principalmente ad offrirvi un modo di porvi al mondo aperto e curioso, la vera scuola è dopo
15. Leggere anche solo 3 pagine al giorno (5 minuti, magari mentre siete in bagno dopo mangiato, suggerimento gratuito), di un qualsiasi libro (escluso riviste pornografiche o comunque con solo foto) vi renderà giorno dopo giorno più liberi di quanto abbiate mai creduto fosse possibile; nella mente risiede la libertà, applicate l'immaginazione, cullatevi nelle vostre sensazioni, anche quando sono negative, estremamente negative, perché sempre di energia si tratta e qualsiasi energia può essere trasformata a proprio favore
16. La diversità, l'originalità, l'anormalità sono valori che la maggioranza tende o a mitizzare o a mettere al bando, è solo una questione di moda e tradizioni, che nulla ha a che vedere con l'essenza di noi stessi, che per definizione è originale, diversa e anormale rispetto a quella di ogni altra persona. Giudicare è una perdita di tempo così come dare valore a chi lo fa per passatempo.
17. Ogni tanto bisogna riflettere e rifare la lista delle priorità, soprattutto nei momenti peggiori, perché a volte non ci si rende conto che si sta soffrendo per cose completamente inutili e che acquistano importanza solo perché le mettiamo in un pentolone di cose negative per voler dipingere tutta la nostra vita di un intenso colore nero, mentre la vita non è né bianca né nera, è grigia, in molti lo considerano un brutto colore, eppure nel caso migliore in cui tutto fosse bianco non sapremmo nemmeno cos'è la felicità
18. Il “chi se ne frega” a volte così diventa salutare, non si può dare valore a tutte le cose, più la nostra mente è aperta al mondo e alle sue manifestazioni più sapremo selezionare ciò che ha valore e ciò che non ne ha, ciò che ci serve e ciò che porta solo pesi e sofferenze
19. L'allegria e la spensieratezza esistono e non sono in contrasto con la consapevolezza che siamo tutti passeggeri di un treno instabile e affollato, in cui si mischiano vita e morte a gran velocità, a volte senza che ce ne accorgiamo
20. Così ridere, ironizzare (volgarmente anche sparare stronzate), prendersi da soli per i fondelli, magari prima che lo facciano gli altri sono regole fondamentali.

Concludo.
Probabilmente il tutto potrebbe essere completato e approfondito, ma sono sicuro che riuscirete a farlo anche da soli riflettendoci un po', magari rileggendo queste cose ogni tanto. La frase di chiusura è una a cui sono particolarmente legato: “Siamo tutti utili e inutili allo stesso modo.”

23 marzo 2007

Non dimenticatevi di ridere

Chicco d'Oliva

La lettera di Totò

Checco Zalone

22 marzo 2007

Summary Manager

L'informazione grazie al web ha raggiunto una dinamicità e una capacità produttiva e riproduttiva che risulta fondamentale nelle ricerche passare molto tempo a confrontare contenuti e fonti, individuando una scala qualitativa che permetta di costruirsi un quadro preciso e quanto più veritiero sull'argomento ricercato.
Dunque è fondamentale la qualità del contenuto, è una questione di comunicazione, spostando quindi l'attenzione su chi dà vita a nuovi contenuti credo possa individuarsi una nuova categoria professionale legata all'informazione in Internet, da quella pubblicitaria a quella scientifica. Una figura professionale che può anche non avere qualità creative ma che con pragmaticità sa selezionare contenuti affidabili e trarre i punti fondamentali, agendo così come se l'obbiettivo sia semplicemente quello di stendere riassunti. Non è una declassazione professionale rispetto a quello che può fare un ricercatore, un giornalista che fa inchieste approfondite, tutt'altro; ad esempio chi fa inchieste se sfrutta anche Internet potrà essere affiancato da una persona che sa individuare e mettere per iscritto tutte le informazioni essenziali al fine di sviluppare i lavori.
La qualità che si richiede è tipicamente manageriale: stabilire i fulcri di una questione è sempre il primo passo che ogni attività deve compiere mettendosi in moto.
Se dovessi darne un nome utilizzando il solito inglesismo che tanto va in ambiente economico e lavorativo lo definirei, come forse qualcuno avrà già fatto, Summary Manager, una sorta di sottocategoria del Content Manager.

21 marzo 2007

Flusso di coscienza e Web Marketing

Lasciatemi sfogare un po', in nome del flusso di coscienza che scorre attraverso le mie vene, non seguitemi, non è facile, non voglio vendere nulla, quindi non seguitemi. Ancora lo fate?! Siete proprio stupidi allora! Ora sto giungendo fino al paradiso razionale e altrettanto folle della mente, “L'albero della vita,” un giorno nacqui, un giorno morii, web marketing, una guida chiara ed eccellente, devo seguire delle regole signor Architetto? La vita eterna, in cosa credete voi? E l'anima esiste? Forse dovremmo rispondere prima a questo quesito piuttosto che all'esistenza di qualche dio?
O miei cari algoritmi dei motori di ricerca, cantatemi di quel pelide blogger che scalò il Web salendo al Top delle ricerche. Web Ranking, volete delle risposte? Vanno ricercate nella vostra curiosità, la stessa che vi ha condotto fino qui. Mio dio che nausea, key stuffing.
La cosa più ridicola che gridavo, ma nessuno si accorse che ero là ancora dopo la morte, una sorta di mondo olografico, aggiungendo la dimensione del tempo scompare il termine parallelo, o per lo meno non ha più la stessa valenza, mancherebbero dei dati che la geometria classica non saprebbe come estrapolare, io sarei meno visibile certo, ma altrettanto presente, come diceva Einstein: “L'immaginazione è la forma più alta di conoscenza.”
Le vecchie case sono abitate spesso dai morti, cigolii, sedie, porte, finestre che sbattono, perfino il paranormale è diventato un cliché, il genio dell'immortalità del neo-magnetismo, un grazie alle corna, this is an heavy metal show and so you have to scream without fear, non abbiamo paura di morire, abbiamo solo paura di essere parte di uno show di cui noi non vediamo gli architetti, beati coloro che metteranno a frutto la loro intelligenza per le giuste cause e ascolteranno la musica di chissà quale diavolo, il metallo “viene qua, viene qua e ci salverà dalla tecno e dai cantautori e tutti, tutti insieme, li faremo fuori,” gli atroci, che divertimento, non è colpa mia se intorno alle sale prove dei gruppi hard-rock, metal ecc... aleggiano spiriti e creature tra le più orripilanti, tanto non si vedono così come quei nostri antenati che vivono laggiù grazie alla terra cava. Credo comunque che la nostra esistenza non sia altro che una doorway, qualcosa che porta altrove. Saluto i webmaster capitati qui per caso.

20 marzo 2007

La fibra ottica sostituirà le tecnologie wireless e DSL?

La fibra ottica è qualcosa di cui molti hanno sentito parlare, soprattutto in relazione a quello che è il trasferimento dati ad alta velocità, Fastweb è stata una delle prime società a proporla al mercato italiano. Oggi l'estensione, l'evoluzione e la ricerca in questo ambito stanno profilando nuove strade.

Anzitutto bisogna comprendere di cosa si sta parlando. Essa è usata per costruire la rete attraverso cui viaggiano le informazioni ed è formata da fili di vetro la cui singola grandezza è inferiore ad un capello. Attualmente i cavi sono dotati di un numero variabile di fibre (quelli più efficienti utilizzati normalmente sono a 96 fibre) inseriti poi in tubi posti ad un metro circa di profondità dalla superficie, a volte nelle fognature. I cavi vanno poi a finire in centrali di rigenerazione del segnale da cui ne partono altri che a loro volta si collegano con altre centrali, formando perciò la rete da cui ognuno di noi trae o immette il flusso dei dati.

Ad oggi i router delle centrali principali, quelle delle grandi dorsali i cui collegamenti, spesso complicati e costosi, permettono di unire i continenti e le sue principali città, potrebbero scambiare a breve dati alla velocità, per ora sperimentale, di 800 Gb/s in fibra DSF (pensate ai 10,000,000 di italiani ancora costretti ad usare il vecchio modem analogico).

Si scoprono poi diversi particolari: gran parte delle nostre conversazioni con i cellulari passano attraverso la fibra ottica, comunichiamo cioè con l'antenna nelle nostre immediate vicinanze che a sua volta si collega ad una centrale inviando le informazioni, per mezzo della fibra ottica quest'ultima invia dati a quella del ricevente e conseguentemente all'antenna in prossimità di colui che riceve la chiamata; molte comunicazioni televisive via satellite passano dalla fibra ottica e soprattutto dalle grandi dorsali (un esempio il collegamento tra l'Europa e gli Stati Uniti, i tubi vengono infatti montati a grandi profondità nell'oceano); non solo Internet dunque.

Ciò che è interessante è anche l'evoluzione di queste reti, infatti sono state prodotte macchine (una delle società produttrici è Infinera) che sfruttano circuiti integrati fotonici con l'utilizzo di una scala tridimensionale e non più bidimensionale, come invece avviene nei circuiti elettrici canonici, il segmento in cui si applicano è quello della trasmissione e ricezione dei dati; significa che è possibile mettere a disposizione una maggiore capacità di immagazzinamento dei dati in uno spazio minore, aumentando notevolmente le potenzialità della fibra, con ingombri, dimensioni e consumi ridottissimi, avendo inoltre, per gli addetti ai lavori, una semplificazione dell'utilizzo di questa tecnologia: è un passo evolutivo quasi rivoluzionario per miglioramento prestazionale.
Non bisogna dimenticare altresì che molti dei tubi già disposti sono vuoti, ma pronti per essere riempiti di fibra ottica e inoltre se oggi all'interno di ogni cavo si usano 96 fibre è già attuabile il raggiungimento tecnico di un migliaio di fibre sempre nello stesso cavo (aumento ovvio delle prestazioni).

Come direbbe l'ingegner Cane “si tratta di cifre che fanno girare la testa.”

Il problema è che dopo un boom del settore si è avuto un rallentamento dovuto al fatto che esiste tutto ciò che serve per sviluppare maggiormente la rete e farla evidentemente arrivare alle singole abitazioni ma il quesito a questo punto è: "le velocità raggiungibili, escludendo le aziende, sono davvero un prodotto che abbia senso per l'utente Home?"
Negli Stati Uniti la fibra ottica è ad esempio frenata dall'infrastruttura che utilizza il coassiale, per intenderci quella attraverso la quale passa la Tv via cavo americana, motivo per il quale negli Usa non si è nemmeno posto il problema del digitale terrestre.

L'argomento come avrete potuto comprendere è piuttosto vasto e alla domanda del titolo si può rispondere che in prospettiva la diffusione della fibra ottica può essere plausibile, si pensi ad un mercato nuovo come quello della Cina e ai suoi contenuti costi per la diffusione di questo tipo di infrastruttura, è più difficile ipotizzare un'estesa ed immediata applicazione in Europa e America, considerando la convenienza economica per le offerte Dsl e Wireless (Wmax).
Di certo su quest'onda nasceranno nuovi servizi con contenuti sempre più completi e ricchi oltre ad essere implementati quelli attuali.

19 marzo 2007

Testimonianze della resistenza durante la seconda guerra mondiale

Riporto qui alcune delle ultime lettere e parole di coloro che sono morti durante la seconda guerra mondiale per mano fascista (nel senso ampio del termine, perciò non solo in riferimento all'Italia di Mussolini). Sono tratte dal testo Utopia della pace nella resistenza di Giorgio Luti (pag. 54-64).

Anka Knezevic, studentessa liceale di 19 anni, torturata e fucilata nel dicembre 43':
“Con le nostra ossa e con i nostri cadaveri edifichiamo un nuovo mondo nel quale gli uomini vivranno da uguali e avranno tutti i diritti. Vado alla morte con assoluta fiducia che la vittoria sarà nostra, e sarò felice persino nella fossa quando verrà quel giorno per il quale ho donato la mia vita.”

Pedro Ferreira, ventitreenne genovese, comandante della VII divisione alpina “Giustizia e Libertà” prima della fucilazione scrive:
“...maggiore sarà la possibilità di reazione al dolore se penserete che il vostro figlio e fratello è morto come i fratelli Bandiera, Ciro Menotti, Oberdan e Battisti colla fronte rivolta verso il sole ove attinse sempre forza e calore: è morto per la Patria alla quale ha dedicato tutta la sua vita: è morto per l'onore perché non ha mai tradito il suo giuramento, è morto per la libertà e la giustizia che trionferanno pure un giorno quando sarà passata questa bufera e quando sulle campagne devastate e le città distrutte volerà la colomba recante l'ulivo della pace e della concordia.”

Pietro Benedetti, commissario politico della 1°zona di Roma, fucilato nell'aprile 1944:
“...Amate la libertà e ricordate che questo bene deve essere pagato con continui sacrifici e qualche volta con la vita. Una vita in schiavitù è meglio non viverla. Amate la madre patria, ma ricordate che la patria vera è il mondo e, ovunque vi sono vostri simili, quelli sono i vostri fratelli.”

Dìmitra Tsatsou, ventitreenne greca torturata e fucilata per rappresaglia nel marzo 1943:
“Mammina perdi una figlia che non ti apparteneva, perché apparteneva prima di tutto alla Grecia. Con la mia morte diventano figlie tue tutte le figlie di Grecia, e tu diventi mamma del mondo intero, di tutti i popoli che combattono per la libertà, la giustizia e l'umanità. Sono orgogliosa, mai avrei aspettato simile onore, di morire io, una povera ragazza del popolo, per ideali così belli e alti. Sono certa che non sentirò paura dinnanzi al plotone, e che starò inflessibile come lo sono stata nella vita.”

Aleksei Borkanuk, organizzatore della resistenza nell'Ucraina carpatica, fucilato a Budapest nell'ottobre 1942 scrive alla famiglia:
“Miei cari, non rimpiangetemi e non rattristatevi per me. Oggi migliaia e centinaia di migliaia de migliori figli del popolo muoiono per un migliore avvenire dell'umanità. La guerra è la più grande sciagura dell'umanità...”

Félicien Joly, studente francese di 21 anni, fucilato a Lilla nel novembre 1941:
“...Muoio giovane, molto giovane; vi è qualcosa che non muore, è il mio sogno! Mai come in questo momento mi è apparso più chiaro, più grandioso, più vicino a noi. Ecco, l'ora del mio sacrificio è venuta: l'ora del suo compimento si avvicina, la mia lettera finisce; il tempo fugge, tre ore soltanto mi separano dalla morte, la mia vita sta per concludersi.
Presto il duro inverno, presto anche la bella estate; io riderò della morte perché non morirò, non mi uccideranno, mi faranno vivere eternamente; il mio nome risuonerà dopo la morte non come un rintocco funebre ma come un volo di speranza.”

Ivan Bankov Dobrev, ventiquattrenne bulgaro impiegato delle poste, torturato e fucilato nel novembre 1943:
“E adesso, fratello, in questi pesanti giorni d'autunno io vi lascio; ma non per mia volontà. Ho il cuore che mi sanguina per la pena che vi procuro, ma non dovete addolorarvi. Tu sai bene perché muoio e sai che la mia vita non se ne va inutilmente come una bolla di sapone. Verranno dei giorni in cui tutto ciò sarà apprezzato e questi giorni sono vicini, molto vicini.
Fra lo strepito delle esplosioni e le lacrime di milioni di uomini nasce una nuova vita, più bella e più buona. Ogni giorno, ogni momento io l'ho desiderata e ho dato per essa la maggiore offerta che un uomo può dare: la sua vita. (...) Io muoio perché gli altri vivano. Addio, non ci vedremo più.”

Hendrik Pieter Hos, giovane medico olandese fucilato nel maggio 1944:
“...Ancora una volta, è peccato che non ci sarò più il giorno della pace. Ho sempre sperato di poter contribuire allora con tutta la mia forza ed energia alla ricostruzione, non soltanto materiale, ma anche spirituale. Il nostro lavoro propriamente detto non comincia che dopo la guerra. Eliminare l'odio tra i popoli, perché solo quando questo non esiste più, la vera pace può venire.
Solo allora il fondamento della pace, la fiducia, può fare il suo ingresso nel mondo."

Daniel Decourdemanche, insegnate parigino trentaduenne, fucilato nel maggio 1942:
“Mi considero un poco come una foglia che cade dall'albero per fare terriccio. La qualità del terriccio dipenderà da quella delle foglie. Voglio alludere alla gioventù francese nella quale ripongo ogni mia speranza.”

Hermann Danz, operaio tedesco giustiziato a Berlino nel febbraio del 1945:
“E' una sensazione assai strana essere rinchiusi in una stretta cella, separato da tutto ciò che si ama e si ha di caro su questa terra (...) Mai ho visto le foglie morire in tanta bellezza come questa volta, che è anche l'ultima in cui i miei occhi vedranno uno spettacolo simile. (...) Tutto sarà come prima. Solo io non ci sarà più. Mai più!
Se sono disperato per questo? Se lo sono stato nelle ultime settimane? No! A mano a mano aumentava la convinzione che nulla sarebbe valso salvarmi, aumentavano in me anche le forze per sopportare con rassegnazione il mio destino. Le foglie debbono cadere e decomponendosi diventare concime...”

Marie Kuderiková, operaia cecoslovacca:
“...Ho sempre avuto il coraggio di vivere, non lo perderò neppure faccia a faccia con quella che, nel linguaggio degli uomini, si chiama morte. Vorrei prendere su di me la vostra tristezza, il vostro dolore. (...) Vi prego, vi prego, abbiate anche voi forza, non soffrite, non piangete! (...) Oggi è una bella giornata. Vi trovate in qualche punto del campo o del giardinetto. Sentite, come sento io, questo profumo, questa bellezza? Come se io, oggi, la indovinassi. Sono stata a passeggio, all'aria satura del fluido di primavera, del tepore; splendore, profumi e ricordi. La poesia delle cose di ogni giorno toccava, con fare tiepido e gradevole, il nervo nudo dell'anima. (...) La vita con suo battito quotidiano. Amatela, amatevi, imparate l'amore, difendete l'amore, propagate l'amore...”

Walter Kämpf, fucilato a ventitré anni nel 1943:
“...E anche se molte gemme cadranno, bruciate dal gelo, distrutte dalla tempesta e dal vento, l'albero continua a fiorire. Sa che è vicina l'estate che lo scalderà e il sole e la luce diventeranno più forti. E così vi saluto, dovesse essere l'ultima volta, con molti baci e con un sorriso: Alta la testa!”

16 marzo 2007

Nanotecnologie: un'eccellente disamina

Ho scritto in precedenza di nanoetica ma per chi non sapesse precisamente di cosa si tratta quando si parla di nanotecnologie ho deciso di postare un'interessante e formante puntata del programma televisivo Digitalk, condotta da Marco Camisani Calzolari, andato in onda su un canale di Sky.
Clicckiamo perciò sul simbolo Play e lasciamo parlare gli esperti.

15 marzo 2007

Gli scheletri sorridono

Come si fa a vivere ossessionati dal voler lasciare un qualcosa per cui qualcun altro possa trovare ragione per vivere o per godere qualche momento di pace o di felicità? Perché? Qual'è il segreto? Mi sembra di vedere un eroe epico in mezzo alla polvere, con la sua armatura dorata sotto l'ultimo sole primaverile di mezzodì, pronto a combattere fino alla morte, per la gloria, per gli dei, in questo caso l'avversario però non si presenta, e allora che senso ha star lì come un coglione a sudare sotto il sole con un'armatura che se pure luccica e splende abbagliante è altrettanto pesante e ciò che contiene non è altro che un uomo che aspetta come un fesso il suo avversario, ma non arriverà mai.
Quanta stupidità in quel mozzicone di sigaretta ancora acceso nel portacenere, e quelle unghie ingiallite come le vecchie foto di un matrimonio degli anni sessanta, i denti ancora più gialli, la polvere del deserto, l'alito è l'odore di un acquitrino putrido, il sorriso dello scheletro di una bambina morta e mai seppellita, sorride, sembra dire “ti aspetto a braccia aperte nel buco nero della vita,” è stata abbandonata in mezzo a una foresta, non è riuscita ad uscirne, è lì, con il cranio piegato su una spalla, senza carne, appoggiata con la schiena ad un albero.
Ci sarebbe bisogno di un goccio di catarsi, signor barista, lei che ne sente di cotte e di crude, mi può offrire un goccio di catarsi, ho finito gli spiccioli per comprare l'eternità, per lavare l'anima dalle cattive impressioni, quelle che provo osservando il pianeta, un piccolo pallone da calcio colpito a casaccio, Dio è proprio un pessimo giocatore di calcio, e il condomine di fronte sembra molto più interessato ad interagire con l'uomo, Satana sa fottere, Dio preferisce farci fottere, non ce ne accorgiamo, crediamo così di essere noi a fottere, e il libero arbitrio? Il destino è scritto nell'anima.
Tutto ciò che facciamo non è altro che estendere nel mondo reale quello che siamo.
Sto sparando proprio tante stronzate signor barista, ha guardato mai attraverso il corpo della sua cara mogliettina? Cos'ha visto? Cosa? Le dico io cosa ha visto, le tette, il culo, al resto ci è arrivato sicuramente da solo, almeno spero visto il tempo che passa in questo barrettino. Le dico io un motivo serio per cui vivere: scopare, scopare, scopare e dimenticarsi di morire.
Al bancone si materializza la bambina, la vedo, si è girata verso di me: “i mostri, i mostri, ti verranno a prendere comunque, non avrai scuse e come me non avrai l'agio di una bara, tutt'al più ti seppelliranno in un cassonetto dell'immondizia.” Una risata terrificante. “In fondo è quello che ti meriti.”

Nanoetica

Le nanotecnologie e la loro applicazione portano inevitabilmente a mettere sotto i riflettori quelle che sono le conseguenze sociali ed etiche del loro impatto, in altre parole è necessario discutere i termini della cosiddetta nanoetica.
Le domande che essa pone all'attenzione sono principalmente due: chi controlla l'uso delle nanotecnologie e chi ne beneficia. Non sono questioni di poco conto.
La nanoscienza ha uno sviluppo così vorticoso che manca una storiografia dell'errore, un approfondimento globale che riesca a stare al passo con il suo avanzamento, per comprenderne chiaramente gli sviluppi e la direzione.
Le preoccupazioni più rilevanti riguardano una diffusione così vasta delle nanostrutture che metterebbe in serio pericolo la privacy di ognuno di noi, ogni nuovo strumento elettronico potrebbe potenzialmente riuscire ad immagazzinare informazioni su ciò che facciamo, a nostra insaputa.
Altrettanto degne di attenzione sono le applicazioni mediche e biologiche, sulle quali è difficile, anche in questo caso, averne piena consapevolezza e controllo nel caso in cui uno di noi dovesse venirne in contatto, anche per motivi di cura.
Qualcuno ha già ipotizzato una convergenza tra biomedicina, ICT e scienze cognitive grazie allo sfruttamento delle nanotecnologie.
Per questi motivi un dibattito portato dinnanzi all'opinione pubblica è molto importante, non per interrompere il progresso, ma per evitare che ci siano sorprese inattese a causa di una superficialità imperante dell'informazione e per avere un quadro abbastanza chiaro e plausibile sulle intenzioni di chi agisce nei settori della ricerca e dell'applicazione di queste nuove tecnologie.

14 marzo 2007

La morte e il pianto dei funerali

Una persona fa di tutto per onorare quello che in molti definiscono il dono della vita, si impegna, studia, cerca lavoro, lo trova, non sempre, lavora, giorno dopo giorno, ama qualcuno, lo sposa, o fa qualcosa di simile, a volte non gli basta e si fa anche l'amante, si compra l'auto che ha sempre sognato o che gli altri gli hanno fatto credere fosse il suo sogno, la casetta con mutuo millenario.
Questa è l'esistenza, il teatrino della vita, ma cosa succede se essa viene spezzata prima del tempo? Improvvisamente e senza appello? Magari a vent'anni nel week-end contro un muretto che costeggiava la strada nei pressi di una curva, o per un ictus, per un'emorragia celebrale.
Dove le condizioni di vita sono molto buone la morte diventa quasi innaturale, è il rovescio della medaglia; in fondo ridono anche i bambini africani senza scarpe e tra di noi sono sicuro che in molti direbbero “Come cazzo fa a ridere in quelle condizioni?” e una mamma aggiungerebbe “Mio figlio probabilmente piangerebbe dalla mattina alla sera.”
Avete presente poi un funerale a cui partecipano per lo più giovani? In quel caso la tristezza e l'amarezza raggiungono il punto più alto tra le esperienze negative che un uomo possa vivere.
Così come ridere è il miglior modo per andare in scena in questo magnifico e altrettanto ingannevole teatrino anche piangere ha il suo valore, soprattutto se lo si fa per empatia, per compassione e non per vittimismo. Significa avere il coraggio di rielaborare il dolore altrui e di farlo in parte proprio, è un modo per riflettere sull'esistenza e sul valore che diamo alle cose, riclassificare le priorità. Sono felice di piangere, sebbene Stephen King abbia scritto che "piangere era come pisciare via ogni cosa" (Le notti di Salem, pag.156).
Il funerale è uno dei pochi baluardi rimasti alla società occidentale che permette di riflettere in profondità sull'esistenza umana, di passare qualche momento nella contemplazione, distante dall'affanno quotidiano, dalla rincorsa quotidiana, da "il tempo non è mai abbastanza" ed io allora aggiungo "per fare che?"

Fusione fredda: un vago ricordo

Ricordate quando più di una quindicina di anni fa era montata la speranza di produzione di energia attraverso la fusione fredda? Ricordate come la stessa speranza era stata trasformata molto velocemente in qualcosa di irrealizzabile, incontrollabile dal punto di vista tecnico? Nonostante ciò, qualcuno ha pensato di riprendere questi studi e teorie, all'Enea infatti già da qualche anno è avviato un progetto che si occupa proprio di ricerca e sperimentazione in questo settore.
La fusione fredda è da associare ad una delle più grandi bufale scientifiche a cui è mai stata data vita e per questo non degna di essere trattata? O forse piuttosto che liquidarla frettolosamente bisognerebbe seguirla visto che alcuni la studiano ancora oggi?
Rainews24 ha proposto un breve documentario di Angelo Saso che traccia gli ultimi risvolti-vicissitudini di queste ricerche.

13 marzo 2007

Idrogeno dal solare

Il dipartimento dell'energia statunitense ha destinato 3 milioni di dollari per un progetto presentato da alcuni ricercatori americani dell'Università del Nevada-Reno.
All'interno dei laboratori è allo studio un piano per la produzione di idrogeno attraverso l'energia solare. Il professore Manoranjan Misra, responsabile del progetto ha affermato che la zona del Nord Nevada è particolarmente adatta a questa sperimentazione visto l'insolazione annuale a cui è esposta, “oltre 300 giorni di sole all'anno.”
E' stato creato un materiale formato da idrogeno con più di un miliardo di nanotubi che dovrebbe potenzialmente dare un'eccellente quantità di idrogeno da un'altra abbondante risorsa, l'acqua. Dunque i tre elementi necessari sono sole, idrogeno e acqua.
Il processo che porta alla produzione di idrogeno è di tipo elettrochimico e si sviluppa da ultrasuoni. L'energia solare serve a stimolare il movimento degli elettroni che permettono di ottenere idrogeno dall'acqua. (da ScienceDaily)

12 marzo 2007

Dopo il multiculturalismo?

Bisogna avere paura della diversità culturale? Tra il multiculturalismo e il razzismo esistono vie intermedie?
La risposta è per entrambe le questioni no. Anzitutto la diversità culturale deriva essenzialmente da un diverso vissuto storico della popolazione-etnia e del territorio al quale si appartiene o si è appartenuto, è il caso dell'immigrazione; altre volte la diversità culturale può anche prendere forma all'interno della stessa società, di un gruppo più o meno omogeneo, per libera scelta, a volte per contrasto contro l'ideologia e il pensiero dominante; questo può accadere per definizione nelle società più democratiche, ad economia capitalista, soprattutto nei momenti di crisi, quando cioè si creano distanze molto rilevanti tra ricchi e poveri e il modello con il quale si bombarda l'intera popolazione è solo quello del ricco e bello, cosicché anche la povertà percepita da chi non sta malissimo ma non ha molti soldi è molto più accentuata.
La maggioranza tradizionalista entra in crisi se il modello e i valori su cui si erge non sono coerenti e in linea con i comportamenti quotidiani delle singole persone.
La società occidentale con il suo carico di consumismo porta con sé il seme della distruzione di ogni tradizione, nel senso classico del termine, cioè ogni fenomeno può diventare potenzialmente moda, con il tempo tradizione, solo che quella tradizione sarà vista e riproposta non tanto dal punto di vista dei valori fondanti ma bensì come una moda retrò ancora di moda (es. Tornano di moda i pantaloni a zampa), l'importanza sembra risiedere nell'oggetto e non nel soggetto.
Le discussioni si complicano molto e non giungono ad alcuna conclusione se nessuno ha il coraggio di discutere i motivi per i quali un sistema e una cultura possono essere resi instabili, se non si prova a risalire alle cause, e se l'atteggiamento si riduce semplicisticamente nell'affermare che chi crede nel multiculturalismo non è altro che un relativista o peggio ancora un nichilista che ha perso i legami con il suo passato.
Il progresso dell'umanità affiancato dalla globalizzazione sta portandoci verso un multiculturalismo selvaggio in virtù di un moto che appare ineluttabile, motivo per il quale bisogna agire con grande razionalità, cercando l'integrazione e soprattutto la partecipazione di ogni differenza nella sintesi politica, senza dimenticare che è impensabile concentrare la popolazione umana in pochissime aree e che dunque bisogna cercare di indirizzare i paesi da cui provengono gli immigrati verso la soluzione dei problemi interni (questa appare l'utopia dell'umanità).
L'obbiettivo è quindi superare il multiculturalismo per approdare ad una omologazione globale?
Il rischio può effettivamente esserci, andare oltre in questo ragionamento significa sfociare in qualche costruzione mentale prospettica di cui al momento non ho voglia di tracciare il punto di fuga.

Il computer imita l'uomo

Di seguito il mio articolo pubblicato qualche giorno fa su Idearium.

Lo scorso gennaio è stato pubblicato un articolo su uno dei siti Internet del M.I.T. che ha dato notizia della creazione da parte di alcuni scienziati di un nuovo modello per computer capace di rappresentare e riprodurre specifici processi del cervello umano.
Il fisico Tomaso Poggio, uno degli scienziati coinvolti in questa ricerca del McGovern Institute for Brain Research del Massachusetts Institute of Technology ha infatti sottolineato che nonostante si sia parlato spesso, fino ad oggi, di computer che potessero imitare il cervello umano, la ricerca nei campi dell’informatica e dell’intelligenza artificiale è proseguita sviluppandosi indipendentemente dagli studi di neurologia, senza mai venirne realmente in contatto.
Oggi dunque sembra essersi compiuto il primo passo verso un’interazione tra le due scienze.
Thomas Serre, facente parte del team di sviluppatori di questo sistema di elaborazione, ha affermato che la sua interfaccia visuale e il suo funzionamento permetterà ai neuroscienziati di pianificare al meglio studi ed esperimenti, avendo possibilità di apprendere molti più aspetti del sistema nervoso e delle sue degenerazioni, quali la schizofrenia.
Su che cosa si basa il modello sviluppato? Quali sono le relazioni con la mente umana?
L’obbiettivo è stato quello di far riconoscere al computer nel modo più efficace possibile, attraverso dunque un modello biologico che agisce come la mente umana, ogni oggetto presente in un’immagine, precisamente quella di una qualsiasi via di città, distinguendolo dagli altri. Il database si chiama non a caso Street Scenes ed è possibile scaricarlo e visionarlo liberamente.
Il risultato è stato molto confortante. Nei sistemi attuali le classi di riconoscimento degli oggetti sono molto specifici (ad esempio quelli per riconoscere un volto, un’auto ecc…), essi hanno bisogno di un database molto preciso a cui fare riferimento e l’oggetto da individuare non deve essere molto differente nelle caratteristiche (luce, dimensioni, posizione) dal modello presente nello stesso database; ora il nuovo sistema promette più versatilità, con lo stesso algoritmo il computer riesce infatti a riconoscere un’ampia gamma di tipi di oggetti differenti con grande rapidità e maggiore flessibilità.

09 marzo 2007

Scommettiamo che (Parte Seconda)

Rinnovo ancora il giro di scommesse aperto all'insediamento del governo Prodi l'Aprile dello scorso anno, c'ero andato quasi vicino nelle mie previsioni, stava per cadere ma si è salvato in extremis con la fiducia. Per fortuna, altrimenti non so quanti soldi avrei dovuto pagare gli scommettitori. Comunque sia le quote non sono variate granché, le vincite più sostanziose arriverebbero nel caso di una permanenza dell'attuale governo fino a fine mandato, per ogni euro se ne vincono mille milioni!

Reincarnazione sessualmente errata

Non avete letto male, il titolo è esatto, magari molto fantasioso e surreale, ma dietro c'è un ragionamento. Così vi rendo partecipi di questa mia esternazione di follia razionalizzata, o immaginazione montante.
Fingiamo per un momento, nel caso in cui non ci credessimo (ciò a cui credo io è superfluo), che la reincarnazione, come alcune religioni la intendono, sia una possibilità e che dunque l'anima di una persona possa ripresentarsi su questa terra in un nuovo corpo, dopo essersi distaccata dal corpo senza vita di cui prima era parte.
Premesso ciò aggiungiamo un altro elemento, anche questo non del tutto scientifico e comunque ad oggi scientificamente indimostrabile. Alcuni studiosi e psicoterapeuti credendo, come il celebre Jung, nella possibilità della reincarnazione dell'anima hanno provato ad utilizzare l'ipnosi regressiva per portare la memoria del paziente oltre quello che è il primo ricordo che ognuno di noi ha, il primo della propria infanzia. Alcuni pazienti sono riusciti a ricordare eventi dei quali erano del tutto ignari, che risalirebbero ad esperienze prenatali; un esperimento simile che avrebbe funzionato è stato trasmesso a Voyager, il programma televisivo di Raidue diretto da Roberto Giacobbo.
In questo caso se non si trattasse di suggestione, o di qualche altra produzione creativa del cervello bisognerebbe ammettere che questi ricordi potrebbero essere presenti in una memoria, non quella fisica del cervello, ma quella dell'anima, o di chissà quale altra fonte di vita e di energia che ci pervade.
Fino qui non ho detto nulla di particolarmente nuovo per chi è appassionato di certi argomenti. Ora partiamo dal presupposto che non comprendiamo come mai un uomo o una donna invece di avere quella pulsione irrazionale, animale per il sesso opposto ce l'ha invece per lo stesso sesso. Dunque se non è per motivi genetici a noi ancora sconosciuti il mistero che aleggia intorno all'omosessualità è molto esteso.
Così mi appresto ad inoltrarmi nelle terre dell'assurdo di questo ragionamento: è possibile che la memoria dell'anima possa in qualche modo e caso interferire con l'esperienza hic et nunc? E' possibile che di quel passato sconosciuto rimangano frantumi di immagini, sentimenti, odi e amori così intensi che possano confondere inconsciamente la parte animale dell'uomo, quella che lo spinge a riprodursi? L'anima non dovrebbe avere sesso ma nel caso in cui essa abbia una memoria allora potrebbe influenzare il corpo e la mente verso desideri e passioni che sono in realtà frutto di esperienze provenienti da vite precedenti.
Un uomo amava alla follia tante donne, il loro profumo, il loro corpo, i loro capelli, la loro essenza, non poteva fare a meno di unirsi in amore con ogni bella donna, poi un giorno morì, come tutti, quando era molto anziano, fortunato lui, ancora gli funzionava splendidamente nonostante l'uso sfrenato che ne aveva fatto in lungo e in largo per tutta la città e dintorni; se quest'uomo si fosse reincarnato nel corpo di una donna e avesse una qualche memoria incosciente del suo passato magari il suo sguardo continuerebbe a volgersi ancora al passaggio delle belle donne, ad ammaliarle, cercando di poter soddisfare i propri desideri sessuali.
Qui passo e chiudo.

06 marzo 2007

L'energia. Tema centrale per il futuro del mondo.

L'Agenzia Internazionale dell'Energia (IEA) ha stilato un rapporto riguardante le strategie e le prospettive di sviluppo delle nuove tecnologie energetiche volte al risparmio energetico e alla riduzione di emissioni di CO².
Il rapporto intitolato Energy Technology Perspectives 2006 era stato presentato il 18 Settembre 2006, in occasione di un convegno tenutosi a Roma e organizzato dall'Enea (Ente per le nuove tecnologie, energia e ambiente) proprio per discuterne gli argomenti.
Secondo questo studio nel 2050 vi sarà un aumento delle emissioni di CO², pari a due volte e mezzo il livello attuale; ad oggi, nell'arco dell'ultimo decennio le emissioni di anidride carbonica sono aumentate di oltre il 20%.
Tutto ciò è dovuto soprattutto allo sviluppo energetico ancora legato al passato, a volte quasi nostalgico e anacronistico, che si esplica nell'uso di carbone per la produzione di energia elettrica e l'uso di combustibili liquidi e fossili per il settore dei trasporti.
Per questo motivo il miglioramento dell'efficienza energetica deve essere un punto nodale e prioritario per la ricerca, gli investimenti, l'economia e l'ambiente in cui crescono, non tralasciando nemmeno le problematiche che ne conseguirebbero con la nascita di numerose nuove città, soprattutto cinesi ed indiane, che se costruite con i criteri di efficienza energetica attuale (o forse è il caso di dire inefficienza energetica) sarebbero un vero e proprio boomerang ambientale, oltre che economico.
Ignazio Musu, presidente del Center for Thematic Environmental Networks ha dichiarato infatti che in Cina sono previste per i prossimi anni 200 nuove città che dovranno essere edificate secondi criteri energetici di efficienza e eco-compatibilità e integrate con nuove tecnologie affinché ogni abitazione e stabile possa essere ad alto risparmio energetico.
In ambito energetico siamo stati abituati a dare tutto per scontato, come se in fondo quello che importa è solo avere l'energia per fare andare un'azienda, gli elettrodomestici, il computer ecc...quasi come fosse un costo fisso, le cui fluttuazioni sono trascurabili. In realtà è tutt'altro che irrilevante tutto ciò che gravita intorno al mondo dell'energia e delle risorse energetiche, non dovrebbe essere assolutamente trascurabile per un'azienda il comprendere che il prezzo dell'energia può variare anche a proprio favore così come i conseguenti costi che gravano sull'impresa a seconda delle scelte energetiche che si fanno, anche singolarmente. (Si pensi ad esempio a quanto poco si sia utilizzato fino ad oggi il solare in Italia).
Serve coraggio da parte degli imprenditori-investitori, per i quali è probabile un ritorno economico notevole, si deve mettere a frutto conoscenze, idee e ricerche, e non ultimo tutto ciò deve essere accompagnato e ispirato dall'azione politica.

05 marzo 2007

Troppi poeti

Vagando per la Rete sono giunto a una conclusione riguardante i poeti italiani contemporanei o pseudo-poeti (come me), quelli che non hanno pubblicato mai un libro; posso affermare con buona approssimazione che ormai sono più i poeti dei lettori di poesia; ora non sarò io a censurare gli autori, solo perché sembrano davvero troppi, io che del resto credo nel flusso continuo di cultura; certo è che se è plausibile che molte persone abbiano voglia di emozionarsi leggendo una poesia di tanto in tanto, causa frigidità moderna, non è altrettanto conseguente che un libro di poesia sia acquistato.
Per questo motivo, se posso permettermi di dare un suggerimento, meglio provare a gettarsi in pasto all'editoria con altre forme di scrittura, almeno inizialmente.
Al di là di queste considerazioni, forse in parte sterili, voglio segnalarvi il servizio che offre Lulu.com, ognuno può pubblicarsi il suo libro, autonomamente, decidendo il prezzo, una parte del quale ovviamente va nelle casse di Lulu, ottenendo automaticamente il Copyright senza particolari procedure in quanto il diritto applicato è quello americano che riconosce i relativi diritti dell'autore (perdonatemi per le molteplici ripetizioni) che attesta in piena responsabilità che il contenuto del testo è proprio ed eventualmente ne risponde nel caso in cui si dimostrasse il contrario (o un'altra qualsiasi forma di dolo).
Dunque allo scrittore si dà la possibilità di aggirare l'editore, ciò dà grande libertà anche se in questo modo chi scrive deve farsi carico di attività non propriamente sue, come la messa a punto del testo, la migliore soluzione di stampa, la creazione di una copertina, nonché la distribuzione e la pubblicizzazione del libro.
Tutti questi aspetti sono tutt'altro che irrilevanti per l'appetibilità di un libro, in quanto il contenuto è certamente fondamentale, ma la forma e soprattutto la diffusione con le giuste tecniche non possono essere trascurate.

03 marzo 2007

Drammi e misteri d'Italia. I soliti sospetti.

Voglio fare qualche precisazione sullo sketch di Paolo Rossi di cui ho postato il video nel post precedente dell'1 marzo.
Il nome Andrea Giuliotti è ovviamente la rivisitazione creativa di Giulio Andreotti, la ristrutturazione del palazzo si riferisce al periodo successivo al fascismo con la conseguente fuga del re e la stesura della costituzione italiana (regolamento interno), il night rumoroso e pieno di malfattori del piano terra rappresenta la mafia, con il cui proprietario, Toto Riina, Andreotti sembra aver avuto effusioni amorose simili a un bacio (come afferma Paolo Rossi, in fondo questi sono fatti suoi, vita privata), l'ascensore di quella vecchia marca DC9 ricorda la strage di Ustica, poi c'è la Gladio, rete dei servizi segreti americani che agivano in Italia in sinergia con le forze politiche e di polizia interne; la bomba di piazza Fontana e la successiva morte di Pinelli, volato giù da una finestra della questura di Milano, saltò in aria poi la stazione di Bologna e quel Roberto Calvi morto nel 1982, allora presidente del Banco Ambrosiano, apparentemente impiccatosi a Londra, è stato dimostrato che si trattò di omicidio; Paolo Rossi ricorda anche la loggia massonica P2 con i favoritismi ad alcuni condomini, la morte di Aldo Moro, il bar Sindona che richiama l'avvelenamento del banchiere Michele Sindona, la ristrutturazione dell'Ala Sud del palazzo, l'ormai storico problema del Mezzogiorno per il quale nessuno ha fatto mai qualcosa nonostante le tante parole spese; Carmine Pecorelli (il giornalaio) ucciso nel 1979 all'uscita dalla redazione del suo giornale.
Riguardo Andrea Giuliotti dunque, qualora non abbia mai avuto responsabilità diretta in nessun caso, Paolo Rossi suggerisce due ipotesi: o è un amministratore di condominio che porta sfiga o qualcosina in più rispetto alle versioni ufficiali di tutti questi misteri e drammi d'Italia la dovrebbe sapere.

01 marzo 2007

Ridere fa bene: Fabio De Luigi, Paolo Rossi, Beppe Grillo


Fabio De Luigi nelle vesti di Lucarelli

Paolo Rossi e la storia di Andrea Giuliotti