29 gennaio 2007

Un bambino ha perso l'innocenza

Nella cavità più profonda della mente
Sento un bambino urlare disperatamente
E quando un silenzio spettrale mi assale
Rimango bloccato con un sentore di vuoto surreale

26 gennaio 2007

Quanti tipi di Apocalisse conosciamo?

La tecnologia è in fervente evoluzione, per questo è interessante affrontare le problematiche ad essa legate.
Vi posto, come vi avevo promesso, un documentario che riguarda il magnetismo, il campo magnetico terrestre e alcune delle sue influenze teoriche o in parte dimostrate, sulla terra, le sue forme di vita e gli oggetti creati dall'uomo.


Quando avverrà l'inversione del campo magnetico terrestre?

24 gennaio 2007

Filosofia del virtuale

Ho scritto il primo articolo per un sito che tratta di nuove tecnologie, innovazione e della loro applicazione
http://www.idearium.org/

Lo spunto mi è venuto rileggendo un pezzo del mio blog nel quale facevo qualche riflessione riguardante il simulatore Second Life (il post potete cercarlo nell'archivio a sinistra della pagina se vi va), così ne ho sviluppato più approfonditamente il tema per formare un articolo di certo non esauriente vista la vischiosità degli argomenti in campo, ma quantomeno più completo.

Il link specifico al mio articolo è
http://www.idearium.org/2007/01/24/la-reale-realta-virtuale/

23 gennaio 2007

Zoo di Robinson Devor

Ogni tanto una nuova finestra all'interno della mente si spalanca e lascia fluire energie luminose che si trasformano in pensieri caotici che poi trascrivo. Un nuovo flusso di coscienza.


Io Ballarò, o ballerò, poco importa, in fondo Nevermind è l'espressione di una generazione, intesa come stupidità e superficialità di chi la descriveva, anche i giovani di oggi sono definiti senza ideali, non sembra cambiato molto, addirittura se sono stupidi non ne hanno colpa, si dice, peggio ancora; ma chi sono gli educatori? La televisione, la scuola, la politica? Le prime cose che dirò a mio figlio o a mia figlia saranno di fare tutto quello che fanno gli altri, comprandogli un cellulare, un internet mobile phone (telefono del futuro che funziona con connessione wi-fi), li iscriverò a qualche comunità virtuale, non li porterò all'oratorio dove i preti sono pedofili e troppo indietro con i tempi (9 settimane e mezzo sarà girato in un maneggio grazie a Robinson Devor che ha aperto le danze con Zoo, i tipi di accoppiamenti potete immaginarli), dirò di non credere all'amore ma alla purezza della politica pubblicitaria (Giuseppe Altamore, vicedirettore di Famiglia Cristiana in un'intervista del resto afferma che solo il 30% delle notizie giornalistiche sono pure, tutte le altre sono commerciali, pagate e guidate dallo sponsor, dall'azienda di turno, Hard Rock Hallelujah), dirò loro di stare alla larga dalle librerie in genere, di studiare il minimo necessario per prendere un lavoro e vivere di quello, dirò di giocare alla playstation 5 che è più sicuro che andare a giocare per strada, e se mi dovessero in qualche modo partire le rotelle, beh, insomma avete capito, i vicini e i musulmani, nonché Unabomber sono avvisati, e se proprio l'ira e la follia dovessero portarsi via tutta la mia mente nemmeno i cinesi sarebbero più al sicuro, senza parlare degli americani, degli israeliani, di Putin e di tutti coloro che rendono questo mondo così “allegro.” Qualcuno avrà pure responsabilità, non ho dubbio, smetto di trattare questo argomento altrimenti il mio mento diventa doppio e poi svanisco nel nero dell'indignazione, proprio come D'Alema.
E tu invece hai mai pensato a Dio come il tuo Io sparso tra le ceneri di qualche seme di speranza, gioire al sole, le spalle arse come il vento che girava intorno alle dune ghiacciate dalla notte rabbuiata a metà pomeriggio per l'inverno che splendeva nei sogni di una ragazza ancora vergine, l'amore che avrebbe ottenuto dalla vita sarebbe stato uguale alla fiducia che avrebbe avuto nella gente e l'apatia di un ramo secco anche d'estate aggrappato ad una pianta che sorride e non si accorge di lui, tu sei la mia goccia la nostalgia di un sapore colorato, il tatto di un fantasma che a teatro dipinge danze tutt'altro che macabre, una commedia tragica come la vita di un giocatore d'azzardo un po' più sfortunato degli altri, vender casa e famiglia per pochi istanti di eccitazione, la morte di un inno che alle bandiere stonava, per tutti peccava, così tutti gli scagliarono le pietre per andare al supermercato il 3 per 2 se nuove pietre avessero acquistato. Elohim, ma porca vacca possibile che solo Rael sembra avere avuto un dialogo costante con un extraterrestre, puli puli puli fa il tacchino, portate qui l'inquilino e di noi cosa sarà, immagino quanto divertente deve essere fare l'amministratore di Condominio a Scampia, fortunatamente l'abbiamo scampata, a Scampia ci vivono in pochi, noi siamo altrove e chi è lì, forse se lo merita, dissero, non parlano, non si ribellano, finché guardandosi intorno non ci si accorge che metà della nostra vita é mossa contro una qualche paura, lo scippo, la rapina, l'aggressione, lo straniero, il terrorismo, puli, puli, puli, fa il tacchino, buttami giù l'inquilino e di noi cosa sarà. Ma tu come te chiami, Attila, e verrò a distruggere tutti i buoni propositi, quel che fan la televisiun che rimpirliss la pupulaziun.
Il campo magnetico terrestre sta mutando? Cosa ci aspetta? Qualche risposta a breve. Grazie Regina Spektor, grazie a te mi viene voglia di...

21 gennaio 2007

Paolo Rossi

“Il sesso. Il Papa ha detto che in paradiso non si fa, e allora spingo tutti questa sera a una riflessione, cioè cerchiamo di farlo più possibile adesso.”
Così diceva Paolo Rossi, il comico, alla quinta puntata di Su la testa, programma andato in onda su Raitre nel 1992, le puntate sono disponibili su un sito della Rai, precisamente a questo link
http://www.raiclicktv.it/raiclickpc/secure/folder.srv?id=2059.
Consiglio vivamente di guardarle tutte, in alcuni punti si ride veramente di gusto, poi ci sono diversi comici, il mitico Antonio Albanese con i suoi personaggi Alex Drastico ed Epifanio, Lucia Vasini nel ruolo di hostess e molti altri.
A proposito di comicità, non sono riuscito a guardare, se non di sfuggita la trasmissione che ha celebrato il ritorno di Cochi e Renato “Stiamo lavorando per noi.” Per quel poco che ho visto non sono riuscito a ridere, forse è anche per questo che ho rivolto la mia attenzione verso altri canali.
Ma un amore basta? O l'uomo e la donna sono nati per impollinarsi qua e là senza fossilizzarsi solo su una persona? Molto accademico come quesito; ho visto filosofi, sessuologi, antropologi, psicologi, medici di base, prima, seconda base, calzolai e baristi scapicollarsi intorno a questo tema. Riguardo la poligamia non mi sovvien l'eterno ma una battuta di Paolo Rossi che affermava di aver visto “i teorici della coppia aperta devastati dagli spifferi.”

19 gennaio 2007

Il corpo del testo di questo post è vero

...
Il titolo di questo post è falso
...
P.S. Com'è possibile?

18 gennaio 2007

Servizio sulla globalizzazione


Riflessioni riguardanti il tema della globalizzazione

Globalizzazione e Z.Bauman: "The Butterfly Effect."

La condizione esistenziale dell'uomo di oggi è quella di individui che devono affrontare il problema di attribuire senso a una vita spogliata di ogni certezza e fiducia, asservita a criteri quali il soddisfacimento immediato dei propri desideri. Si ricerca disperatamente una fonte di certezze ma ci si trova nella situazione della liquidità che non permette di trovarne nemmeno una.

Contribuisce ad acutizzare queste condizioni di incertezza permanenti il fenomeno della globalizzazione che Bauman valuta come la caratteristica più rilevante ed innovativa della nostra epoca e che inquadra come un network di interdipendenze che avvolge l'intera superficie della pianeta dal quale emerge perciò una configurazione globale. Si ha una condivisione crescente degli aspetti della vita quotidiana più di quanto sia mai avvenuto in passato, e a ciò si aggiungono i rischi dovuti a quegli eventi locali che possono produrre effetti che si ripercuotono poi a livello globale (ad esempio i problemi legati al degrado ambientale).

L'economia globale ha prodotto Stati sempre più deboli e incapaci di porre freni alla mobilità incontrollata del capitale (i mercati finanziari sono un esempio emblematico). Il territorio diventa permeabile ai processi che si verificano all'esterno e che entrano all'interno senza trovare ostacoli, la stessa separazione interno ed esterno si fa labile e gli stati hanno mezzi insufficienti per tracciarla. Non esistono più terre di nessuno nel mondo, non ci sono vie di fuga, si è costretti a riflettere costantemente sui possibili effetti a distanza provocati da un'azione che si sta verificando in un dato momento qui o altrove. Serve lungimiranza, visione d'insieme, capacità di porre l'attenzione anche verso gli elementi più lontani, ma è un modo di procedere, e di riflesso di vivere, senza certezze in quanto il campo delle possibilità da vagliare si fa sterminato ed indefinito, incessantemente pronto a mutare. Da ciò scaturisce una crescente consapevolezza dei pericoli che abbiamo di fronte a cui si accompagna una crescente impotenza a prevenirli o ad alleviare la gravità del loro impatto.

16 gennaio 2007

Qualcuno ha lasciato la luna in soggiorno

Se dovessi partire dalla fine dovrei dirvi di come il suo corpo giaceva disteso a terra ormai freddo, sospeso su un lago di sangue a cui la ferita aveva dato vita come ad un'ombra artificiale. La lama era entrata nella sua carne in corrispondenza del collo aprendone uno squarcio molto profondo.
Se dovessi partire dall'inizio dovrei raccontarvi di come suonava soave Al Bowlly sui dischi in gommalacca da 78 giri, del primo incontro tra Alice e Cristian, del colpo di fulmine che li unì entrambi fin da subito in un amore quasi divino, tanto per sconfessare chi non ha mai creduto che il vero amore esiste e a volte è possibile scovarlo.
Se potessi vi racconterei tutta la storia ma è molto tardi, troppo tardi, qualcuno mi aspetta al varco, prometto che un giorno la renderò pubblica.

15 gennaio 2007

Equilibrio mondiale

Vi segnalo il mio approfondimento pubblicato su Warnews.

http://www.warnews.it/index.php/content/view/2275/28/

14 gennaio 2007

Allarme telegiornali

Benvenuti nella realtà quotidiana di Studio Aperto, benvenuti alla riedizione italiana di Videodrome!

Cari telespettatori devo tristemente annunciarvi che l'ultimo anno ha registrato la caduta nella stessa rete culturale del Tg2 e Tg5.
In passato solo Studio Aperto presentava la realtà come film e rappresentazioni con colonna sonora allegata, dedicando servizi su servizi praticamente solo a ciò che smuove le emozioni e lo stomaco delle persone, le interviste al limite della decenza umana, del rispetto delle tragedie, della dignità delle persone (come sono dolci le lacrime di una vittima innocente che piange di fronte a una telecamera, come sono dolci quelle lacrime che aumenteranno giorno dopo giorno il mio share, in attesa che qualcun'altro pianga, o muoia o uccida) la cronaca in questo sistema è l'elemento basilare, nera soprattutto, poi le curiosità più strane e inutili, la visione di donne e uomini famosi possibilmente nudi, nei limiti entro il quale non interviene la censura per quel pubblico per il quale vengono allestiti palinsesti definiti di fascia protetta, è evidente che questi sono minati ai pilastri portanti e fatti crollare da una sola di queste edizioni di telegiornale, ipocrisia e superficialità imperante.
Non si comprende quale sia la forza dei telegiornali, non ci si fa caso, essi dovrebbero fare informazione, perché di ciò fin qui, nel caso non ve ne siate accorti, non se n'è ancora discusso. E non ne voglio discutere, perché rispetto al potere dei telegiornali l'informazione è diventata marginale.
Chi può mettere mano ai telegiornali può mettere mano alla realtà, è semplice. Il motivo è chiaro, si selezionano i servizi e le notizie che possono essere considerate rilevanti, ma come si è visto l'accezione di rilevante non segue criteri e regole etiche che ci si aspetterebbe da chi lavora in un settore chiave. Inoltre si trascura anche il fatto che i telegiornali, volenti o nolenti, impongono l'agenda per i nove decimi dei programmi di approfondimento, altro potere tutt'altro che fuorviante.
Si può rimanere nauseati da alcuni programmi televisivi ma il fatto che non si discuta mai di come dovrebbero essere i telegiornali significa che il sistema televisivo sta scolpendo la nostra mente, i nostri pensieri, le nostre priorità (esempio gli infiniti servizi sui saldi dei negozi di questi giorni che forse hanno portato anche a voi in qualche tempio dei consumi per approfittare di offerte imperdibili) senza che riusciamo ad esserne coscienti e riflessivi, i tg vanno in onda quotidianamente e ad ogni ora, il loro volto innocuo di fotografi della realtà li mette in una posizione schermata e protetta da critiche e discussioni.
Concludo affermando che essi sono programmi televisivi, cioè programmi che rincorrono i numeri, lo share, i telespettatori; quindi non bisogna farsi illusioni sulla loro genuinità, purezza, sul loro amore per la verità; questa considerazione vi renderà potenzialmente più liberi perché potrete esercitare le vostre capacità critiche e razionali.

09 gennaio 2007

Idea e azione

Robert D. Kaplan a proposito del terrorismo e dell'esportazione della democrazia afferma che alla moralità dei significati si sarebbe dovuta sostituire la moralità dei risultati, cosicché probabilmente non sarebbe stata condotta una guerra in Iraq in nome di chissà quali ideali che hanno prodotto una situazione tutt'altro che ideale. Una guerra forse si sarebbe comunque intrapresa (realismo politico) per i più vari motivi ma la popolazione americana prima di tutto non l'avrebbe accettata facilmente e senza l'appoggio popolare un'azione politica così rilevante quale quella del muovere guerra diventa più tortuosa ma anche più oculata e razionale. Ma alla guida di Usa e GB a quanto pare ci stanno registi che amano lo stile hollywoodiano.
L'esegetica differenza tra significato e risultato può essere data dall'esperienza del comunismo, prima teorizzato e poi esplicato in realtà storica portando alla luce la frattura tra pensiero e pratica, in questo caso degenerativa.
L'unico momento di libertà sta all'inizio di una rivoluzione. Quando il governo precedente non ha più poteri e quello successivo deve ancora prendere il controllo. Dovrebbe essere interessante approfondire l'argomento. Ad esempio la sensazione surreale di straniamento, di paura primordiale, della popolazione del Nord Italia appena liberata dai tedeschi, quando ancora nessun'altra autorità si era sostituita al fascismo e al nazismo. La gioia della liberazione era mischiata ad un senso di precarietà dovuta al fatto che nessun potere poteva essere speso contro qualcuno in nome di qualcosa: un'anarchia potenziale e di fatto i regolamenti di conti, gli assassini e le tragedie verificatesi hanno dimostrato questo vuoto.
Dunque l'unica cosa che si può dedurre è che non esiste lo stato perfetto e quanto più lo si vuole raggiungere tanto più esso si allontana, si può solo puntare alla forma di stato migliore per l'individuo e non per ogni individuo.

01 gennaio 2007

Buoni propositi per il 2007

Il giudice: "L'imputato ha qualcosa da dichiarare?"
Io: "Sono solo colpevole"

P.S. La chiarezza è la virtù degli angeli, la luminescenza dei neon.
Oggi sono un po' Tico e un po' Ermes senza serpente.