19 giugno 2006

Tantra napoletano

Mi hanno inviato una di quelle presentazioni ispirate al tantra nepalese che spiegano e ricordano quali sono i valori e i comportamenti che bisogna perseguire nella vita. So che anche a voi ve ne sarà arrivata almeno una di queste email dagli alti profili morali. Ho deciso di modificare il tutto ed ispirarmi al tantra napoletano, è solo una parte perché sarebbe molto lungo postarlo tutto, successivamente metterò le parti mancanti.

Dedica due minuti a questa lettura, altrimenti, come si sa, morirai prima del previsto.
Prima di leggerla, sappi che non è una cretinata e che soltanto gli stronzi come te potrebbero non apprezzarla e adesso se hai finito di rompere i coglioni, leggi...stronzo!

STORIELLA NAPOLETANA
Il mio amico aprì l'armadio del comodino di sua moglie, questo era quello che credeva lui, quella sera aveva bevuto molto, si era anche impasticcato, non c'era da stupirsi su ciò che riusciva a vedere. Dentro l'armadio del comodino della moglie trovò un pacchetto.
“Questo non è un semplice pacchetto,” pensò “questo è un set sadomaso.” Gettò la carta che ancora lo avvolgeva e osservò le manette nuove e scintillanti.
“Lo comprò la prima volta che andammo in galera per spaccio, da uno di quei venditori ambulanti che poi sono altri detenuti che passano il tempo a procurare le cose in cambio di favori quando si è in prigione.” Lo conservava per un occasione speciale, a quanto pare. “Bene, è giunta l'occasione giusta.” Si avvicinò al letto, cadde, era ancora piuttosto fuori di sé, aveva proprio esagerato quella sera tra alcol e droghe. Collocò poi il set vicino alle altre cose che avrebbe portato il giorno successivo a Gardaland, dove doveva essere sepolta la moglie. Era appena morta, fresca fresca, troppo fresca. Girandosi verso di me, il mio amico mi disse: “Non conservare nulla per un occasione speciale, che poi te la dimentichi. Ogni giorno è un'occasione speciale.”
Queste parole mi hanno cambiato la vita.

Adesso leggo di più e pulisco di meno, la mia casa è un porcile ma io mi siedo sul mio terrazzo abusivo che dà direttamente nel soggiorno del mio vicino e ammiro il paesaggio, non faccio caso al muschio e alle piante rampicanti che sono cresciute sulle pareti interne della mia casa.
Passo più tempo con il pappagallo e Braccobaldo, il mio bassotto rubato a un canile, lavoro di meno, mi hanno licenziato. Ho capito che la vita deve essere un insieme di esperienze da godere, non per sopravvivere. Ormai non conservo nulla, uso quotidianamente i miei bicchieri di cristallo e quotidianamente se ne rompe uno, tra qualche giorno dovrò fare la conchetta con le mani. Metto l'abito nuovo per andare al supermercato, è l'inaugurazione del centro commerciale. Ormai non conservo il mio miglior profumo per feste speciali, anzi l'ho già finito, puzzo. Le frasi un giorno o uno di questi giorni stanno scomparendo dal mio vocabolario, non sono mai stato ferroso in italiano.
Non sono sicuro di cosa avrebbe fatto la moglie del mio amico, purtroppo con lei si faceva solo all'amore e non si parlava granché, chissà come si sarebbe comportata se avesse saputo che di lì a poco tempo sarebbe stata investita da un'ape che ad alta velocità, invece di pungerla, le era passata da parte a parte, entrando dalla schiena e uscendo dalla parte inferiore del polmone sinistro per poi svolazzare via più viva ed eccitata che mai, con un paio di bronchioli rimasti attaccati alle sue piccole ali. Credo che avrebbe chiamato, appena ricaricato il cellulare, il pappagallo e il bassotto Braccobaldo, magari avrebbe chiamato anche la nuora...

Prossimamente le altre parti di questo profondo e sublime tantra napoletano.

1 commento:

Nico Guzzi ha detto...

perdonatemi se le prime righe sono così scurrili, fanno parte delle memorie del principe di Savoia