07 febbraio 2007

Gli albori dell'elaborazione: la macchina di Antikythera

Il più antico calcolatore analogico ritrovato è quello di Antikythera, prende il nome appunto dall'isola greca situata nel mar Egeo, presso la quale è avvenuto il ritrovamento nel 1902. Esso risale al 1500 a.C. e ciò ha dato vita a un'accesa discussione tra archeologi e scienziati.

Sembra infatti provenire da un'altra epoca storica, più recente, per la sua complessità e le conoscenze che evidentemente sono servite per la sua realizzazione.

Esso era formato da un congegno a orologeria che riproduceva il moto dei pianeti attorno al sole e le fasi lunari. Si tratta dunque di un calcolatore astronomico con il quale si poteva studiare i rapporti ciclici tra sole, stelle e pianeti. Il meccanismo che permetteva questi movimenti era il rotismo epicicloidale (da non confondere con l'erotismo epicureo) che venne riscoperto solo nel 1828, quando un orologiaio francese lo brevettò.

Il vociare scientifico si interroga dunque sull'ipotesi secondo la quale la scienza dell'epoca ellenistica non sarebbe così arretrata come si è sempre creduto. La teoria eliocentrica sta alla base di questa macchina e inoltre attraverso essa forse si raggiunsero risultati in campo meccanico e astronomico non dissimili da quelli dell'epoca moderna.

Per chi si chiede se sulla Terra abbiano vissuto già in passato società tecnicamente evolute come la nostra o chissà magari ancora più all'avanguardia questa macchina rappresenta un motivo in più per credere che forse...

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