18 novembre 2008

L'arte Naif

Il pittore Naif (dal francese ingenuo), quale può essere considerato ad esempio Francesco Guzzi, agisce e crea l'opera senza avere una particolare formazione scolastica e artistica. Significa quindi che la creatività Naif è spesso slegata da qualsiasi corrente artistica e tanto più dalle mode del momento.

In inglese l'arte sviluppata da questo tipo di pittori viene anche definita Outsider Art, in parte assimilabile alla Folk Art.

Il rapporto che ha con l'opera l'artista è più intimo e libero, primitivo, la realtà è trasfigurata in visioni soggettive e poetiche, in cui ogni elemento viene semplificato o modificato dando vita a mondi e scene che hanno il retrogusto delle favole, dei sogni (come degli incubi) e delle fiabe.

L'esecuzione è dunque spesso elementare, i colori sono usati generalmente puri con un ricco accostamento cromatico. Tutte le tecniche e gli studi, quali quelli di prospettiva e proporzione, passano in secondo piano rispetto alla visione d'insieme dell'opera e al nuovo mondo che scaturisce da un'azione creativa senza regole che si basa soprattutto sull'esperienza e la sperimentazione personale, tipicamente naif.

Da un punto di vista concettuale possiamo anche considerare l'arte Naif come un tentativo di ribellarsi ad ogni legaccio a cui spesso porta l'accademismo che tende a creare invece una rete di potere culturale dominante alla quale ogni artista deve piegarsi per far parte del club dei migliori, ma se c'è qualcosa di cui è portatrice l'arte è la pulsione democratica e libertaria che dovrebbe esprimere l'artista nell'atto di creare, cosicché ognuno può esprimere il proprio giudizio e parere sull'opera conclusa, sul risultato, senza preoccuparsi troppo di come e con quale tecnica è stato raggiunto.

Nessun commento: