05 gennaio 2009

Fidati di me

Credo che ogni testo di canzone per essere “vivo” debba nascere da una storia, non importa se vera o inventata. Per questo motivo amplierò i testi del mio Album “Rec in Rum” che fungeranno da base creativa dalla quale prenderò spunto per dar vita così a brevi brani di prosa.
La prima canzone è Fidati di me.

E' proprio così, quando nella mente s'insinua un dubbio terribile la lucidità inizia a tentennare. Non si tratta di dubbi filosofici ma di uno in particolare: avere accanto una persona che nonostante il rapporto che dura ormai da più di 5 anni potrebbe nascondermi una parte della sua vita, una parte in grado di distruggere tutto ciò che abbiamo costruito insieme. Lei mi chiede che cos'ho, perché non parlo, addirittura se ho qualcosa da nasconderle, certo! Sono io quello che ha qualcosa da nascondere! Non lei!
Sono due notti che non dormo, gioco a tre sette e mi perdo in quel torpore esistenziale del nostro letto senza il tuo colore, io non mi pento di ciò che è stato perché non c'è giorno che abbia vissuto in cui non ci sei stata tu.
Le mie occhiaie s'ingrossano come quei seni prosperosi che con l'andare dell'età abbassano lo sguardo. Forse sto solo diventando paranoico, “stasera amore allora vai in palestra dopo il lavoro?”
Mio Dio, ho bisogno del suo sapore, di quello originale e originario, una confessione della donna che mi ha amato e che io amerò, non ho più certezze dopo averla vista altrove, a rivolgere parole a un passante è più facile, non riesco più a parlarti, com'è possibile?
L'altro ieri mi stavo finalmente addormentando, quando in dormiveglia, ho intravisto il nostro letto, tra le lenzuola due persone, una eri tu ma l'altro non ero io, chi era? Il tuo amante? Mi sono svegliato subito e ho vomitato.
Così sono due giorni che non mangio, si è chiuso completamente lo stomaco, il tempo mi sembra fermo, niente di peggio di questo dubbio, parlami di quando ti ho conosciuta al Gran Mirò, ricordi? Come puoi non ricordare il primo incontro in quel locale dal quale siamo usciti per riuscire a parlare visto il volume insopportabile della musica, voglio solo vedere se nei tuoi occhi luccica ancora quel bagliore che tanto riusciva ad accendermi.
Basterebbe chiederti se c'è un altro, ma ho paura di una tua risposta, di una tua reazione, non so dove trovare la certezza, non so se volere una qualsiasi risposta dai tuoi larghi occhi più sinceri, ed ho voglia di spaccare quell'ampolla di ricordi contro il muro della sazietà. La fiducia si costruisce in tanto tempo, fa che non sia distrutta in un battito di ciglia.

Al risveglio oggi mi sento più forte, ti faccio una domanda, come si sta nei respiri altrui? Il mio è un desiderio, quello di legarti a me, nelle orecchie passa la tua risposta “se tu credi in ciò che dico cos'altro pretendi?”
Riecheggia il fidati, fidati, fidati di chi? Fidati, fidati, fidati di me. Fidati, fidati, fidati del primo che ti capita a bersaglio!
Ho paura che la tua risposta abbia scoperchiato un burrone nel quale sto per cadere.

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