27 novembre 2005

Poema epico moderno? Titolo: Haireomai Incipit

Non aver paura di me,
non dagli inferi né dal cielo
porto il mio amore, il mio odio
nessuna chiesa, nessuna serpe
incatenerà la mia anima stretta
dall'unica certezza: il dubbio.
Tra corvi sguardi torvi
volo come rapito dal male.
Tra colombe senza tombe
pregusto l'immortalità morale.
Conservo anelli e insegne di guerra
collane e bracciali di alcune puttane
ché madre terra mi allevò distratta e solo
cominciai così a cercare il pane.
E chi sarà ad impalare questa contaminazione?
Chi del tribunale speciale il carnefice?
Quale giustizia in nome di Nemesis?
Nei tuoi occhi vedo lo stesso smarrimento
della tua religione, i suoi sicari mi cercano,
è il mio tragico destino, credere in Dio
e scappare dai suoi ciechi creditori,
sono l'eresia di cui tanti hanno bisogno.
Ora splendida creatura lasciati toccare
per un solo unico istante,
meravigliosa ninfa di un paradiso disperso
nelle follie dei popoli allenati al coro
scaldati al calore della mia mano,
ciò che di più umano puoi saggiare,
permetti che il tuo volto io possa sfiorare.

- Saprò mai chi sei, da dove sei e sarai venuto?

Sono solo un uomo che fugge
in attesa di una rivelazione,
un segno che mi doni la pace.
In pegno ti lascio il mio tesoro,
la notte, che alla luna offre i misteri
arcani e brillanti della bellezza,
tra le tue vesti bianche si spoglia
e traspare, il tuo corpo ne sarà custode.
E ogni volta che la guarderai
io sarò vicino a te, a proteggerti,
fino alla discesa della fatal oscurità
quando tornerò in sella al mio unicorno
per posare le mie labbra sulle tue.
Sarà tutto finito ad illuminare il cielo.
Ma se non dovessi più tornare sarai stata
ciò per cui vale la pena lottare: l'amore.
Adesso che il tempo di raro s'indora
altro non mi resta che cavalcare
tra le ombre boscose che la luce
mi vorrà proiettare in suo onore.
Noa non so dirti quanto aspettare
ma verrà il giorno in cui farò ritorno.

6 commenti:

Anonimo ha detto...

bello! un poema epicomoderno! :) z

Anonimo ha detto...

PS: ero zop.splinder.com

Nico Guzzi ha detto...

grazie! vista la carenza di eroi moderni magari se ne può creare qualcuno di fantasia

Anonimo ha detto...

si è sempre in fuga,ma tanto prima o poi la corsa finisce...

Nico Guzzi ha detto...

sì, forse la corsa finisce prima o poi, ma chi può esserne così sicuro

Nico Guzzi ha detto...

credo possano influire diversi fattori, certamente i critici letterari e della storia della letterutara saprebbero risponderti meglio, per quanto mi riguarda i fattori possono essere svariati, l'originalità, l'ampiezza e la qualità del linguaggio, lo stile personale dell'autore del quale il lettore riconosce sempre la mano, la popolarità che supera la contemporaneità dell'opera, ad esempio tanto per tornare all'argomento di un vecchio post credo che difficilmente possa diventare un pilastro della letteratura "Cento colpi di spazzola" nonostante abbia venduto milioni di copie, di certo non lo posso sapere, magari quando sarò morto saranno tutti lì a leggerlo e alcune sue pagine entreranno nei libri di testo. La capacità di toccare i temi esistenziali che riguardano l'umanità e l'uomo nella sua più intima ed immutabile natura, la monumentalità dell'opera, cioè la creazione di un vero e proprio universo parallelo, come può essere "Il signore degli anelli"; altre volte può essere la semplicità, ciò che va dritto al punto che permette a un'opera di stare al di fuori dei cambiamenti culturali. Le opere e gli autori che rimangono sono quelli intorno ai quali nascono movimenti letterari dei quali essi divengono direttamente o indirettamente, volutamente o involontariamente, riferimento di nuovi artisti. Non so se qualcosa possa definirsi eterno ma certo è che gli scritti che rimangono nella storia sono quelli che vanno al di là delle mode, dei movimenti culturali del momento. Ovviamente il discorso si può complicare se distinguiamo tra cultura ufficiale e quella di nicchia ma se uno dovesse apprezzare e leggere tutti gli autori non avrebbe neppure più tempo per morire.