20 novembre 2005

Tabù

Stavo soffermandomi sul concetto di tabù, su cosa la maggioranza degli individui, con la nostra stessa cultura, accetta e cosa invece rifiuta categoricamente. Cosa è rimasto di proibito, di sacro? Quali sono gli atteggiamenti, i pensieri che possono essere dipinti come perversi? Il discorso diventa molto interessante se si tratta argomenti legati al sesso, dove i tabù hanno sempre regnato. Credo che man mano che le persone compiano un processo di scissione tra la religione (il sacro, la tradizione) e il sesso (come piacere materiale), tolgano cioè al sesso la componente magica che può dare un amore intenso, allora tutti i tabù crollano e ciò che frena o spinge una persona a fare una cosa piuttosto che un'altra è solo il piacere e i gusti personali (orale, anale, manette e frustini, parchi, cinema, chi più ne ha più ne metta, non sono quasi mai rifiutati a priori, come sacrileghi). Perversione è tutto ciò che un uomo non riesce a concepire mentalmente, la soglia si è molto spostata grazie al “progresso moderno”, io non trovo grandi differenze tra perversione e fantasia per quanto riguarda i temi della sfera erotica. La fantasia può farti divertire, come dicono in molti dare un po' di pepe alla vita di coppia, può farti estraniare dalla vita quotidiana di coppia, può farti eccitare come non mai; io sono un convinto sostenitore della fantasia, della creatività (in tutti i campi peraltro) anche se sono altrettanto convinto che l'amore sia però su un piano più alto dell'esistenza e dell'esperienza umana.
La conclusione a cui sono giunto è che probabilmente le tabù sono delle ottime caramelle per profumare l'alito.

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