31 dicembre 2005

Discorso di fine anno. 31 Dicembre 2005

Italiani, italiani, eccoci qui ancora riuniti tutti insieme la sera del 31 Dicembre a salutare la fine di un anno e ad aprire con maggiori speranze e propositi l'anno che verrà. Il 2005 è stato difficile ma dalle difficoltà si possono trarre importanti riflessioni e spunti per costruire un futuro più sicuro, meno violento e più giusto. L'anno appena trascorso sarà ricordato come quello della lenta agonia di Papa Giovanni Paolo II, un uomo che ha certamente calcato il palcoscenico di una grande fetta della storia dell'umanità del 900' legandosi profondamente alle generazioni dei giovani, l'apprezzamento più generale vale per il Giovanni Paolo II “di vita” più che per quello di Chiesa, nel senso che la sua figura è andata ben oltre il suo ruolo istituzionale ecclesiastico. Il 2005 è stato anche segnato dai terribili attentati di Luglio a Londra e Sharm El-Sheikh, dalle tardive dimissioni del governatore della Banca d'Italia Antonio Fazio, dalle sollevazioni giovanili nelle banlieue parigine, dal referendum sulla fecondazione assistita, dalle elezioni in Iraq, ancora ben lontano dalla normalizzazione e pacificazione sociale. Come non dimenticare, televisivamente disquisendo, il continuo susseguirsi di speciali e approfondimenti sul delitto di Cogne, Rockpolitik di Celentano, l'abbandono di Seria A di Mr.18 milioni di Euro Paolo Bonolis per dedicarsi alla conduzione del programma per cui in realtà aveva firmato un contratto con Mediaset, cioè “Il senso della vita”, le vicissitudini di Albano e Lecciso, un festival di Sanremo che mai come in quest'ultima edizione sembra averci azzeccato, grazie probabilmente all'intraprendenza del già citato Bonolis.
Le domande che bisogna porsi sono: cosa vorremmo cambiare del nostro mondo, del nostro Paese, della nostra vita? Cosa dovremmo cambiare per poter vivere in un modo piuttosto che in un altro auspicandoci sempre un miglioramento delle condizioni? Esiste un futuro sostenibile?
Italiani per quest'anno bando al sentimento nazionale per un più globale stringersi intorno all'unica bandiera degna di essere sventolata, la bandiera bianca della vita e della pace, slegata da ogni appartenenza politica e di associazionismo, perdonatemi italiani per la volgarità con cui mi accingo ad esternare il mio successivo pensiero: il mio consiglio più sentito e caloroso è di usare tutte le altre rimanenti bandiere per pulirvi il culo! Con questo degno epilogo concludo.
Dopo che avrete letto questo mio discorso di fine anno ingrasserete di un paio di chili.
Buon Anno a tutti! Il vostro Presidente Nico Guzzi vi saluta, vi abbraccia, ma soprattutto vi osserva uno ad uno come fa il padre attento, severo e premuroso con i propri figli. Buon Anno ancora una volta.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Ciao
sono passata ad augurarti un bellissimo 2006!!!
Kiss
Sarah

Anonimo ha detto...

Non vorrai pulirti il culo con la bandiera nera fatta di pelle e borchie spero...

Cesare Rensenbrink ha detto...

auguri nico!