28 gennaio 2006

Qual vento soffia quando tutto è fermo?

Garcia Marquez detto anche Gabo (autore di “Cent'anni di solitudine” e molte altre opere) ha dichiarato di non essere riuscito a scrivere nell'intero 2005 nemmeno una riga, non ha escluso che l'ispirazione possa ritornare anche se a riguardo è molto pessimista; ovviamente ha aggiunto che riuscirebbe a scrivere lo stesso un romanzo ma tradirebbe in questo modo la fiducia dei lettori che si accorgerebbero quasi sicuramente che non è frutto del suo genio ma della sola pratica ed esperienza.
Io posso solo immaginare quanto sia limitante per uno scrittore, un artista in generale, non avere la cosiddetta ispirazione, quella vena creativa che a volte si ostruisce e non lascia passare il flusso delle idee. Ci sono tantissime persone che non si fermano di fronte a questo tipo di ostacoli e che sfruttando la loro fama e notorietà ripetono magari le stesse strade artistiche che hanno già battuto senza scervellarsi più di tanto in modo tale da continuare a stare sulla cresta dell'onda e guadagnare soldi anche a discapito delle numerose critiche a cui possono andare incontro. Ad esempio: “..questo artista che sembra avere smarrito le idee, il suo nuovo lavoro ha il sapore di riciclato, di clone del passato, non aggiunge nulla, il consiglio rivolto ai suoi ammiratori e non, è quello di volgere lo sguardo e l'attenzione alle vecchie opere dello stesso autore.”
C'è da dire che quando poi un artista cambia completamente strada viene spesso alla stessa guisa contestato: “Si è avventurato in nuovi territori osando probabilmente un po' troppo, buono il tentativo, scarso il risultato.”
Io credo comunque che quando l'ispirazione c'è bisogna seguirla sempre senza badare troppo al tipo di accoglienza che avrà l'opera, anche perché è solo così che ci si può sentire liberi durante l'atto creativo, quando non si pensa a nient'altro se non alla trasmutazione delle forme della propria mente in qualcosa di tangibile anche alle altre persone, una canzone, un romanzo, un quadro ecc... E' normale che il proprio pubblico, i propri fan tendano a premiare più “il rinnovamento nella conservazione” rispetto a una brusca rivoluzione stilistica e creativa.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Perdere l'ispirazione non è solo limitativo, ma è frustrante e deprimente... non che io sia una vera artista, ma adoro disegnare ad esempio, e qualche volta mi è capitato di perdere la mia vena artistica, quasi rimpiangendo di aver scelto un liceo classico al posto di qualcosa che mi avrebbe permesso di sviluppare le mie capacità... ma poi torna..

Riguardo al romanzo, casomai se ne riparlerà fra un pò, adesso sinceramente non è dei momenti migliori, ma non credo sia il caso di bocciare a priori l'iniziativa, ti ringrazio moltissimo comunque di avermi "selezionata" a prescindere dall'età :)

Nico Guzzi ha detto...

non ti preoccupare per il romanzo, neanche io ho attualmente tempo, devo pensare a laurearmi, te l'ho fatto presente per un'eventuale prospettiva futura, io invece mi considero un'artista, :), non è un giudizio sulle mie qualità o abilità artistiche, ma semplicemente sul bisogno che ho di creare ed esprimermi, se ad esempio avessi una tela con dei pennelli mi piacerebbe tantissimo provare a dipingere, ma ahimé il ruolo di pittori in casa mia è già occupato da mio padre e mia sorella