25 aprile 2006

L'odore della notte

Flusso di coscienza, sono le due e 37 di notte, la sveglia è li a segnare l'incedere del tempo. Non c'è traccia di amore in queste lande del deserto dimenticate perfino dal sole, la luna qui non si è mai vista, il tuo profumo D&G è evaporato insieme all'ultimo sole dell'Apocalisse, io con te, in attesa della fine, quella vera, senza respiro, il respiro che dura per l'eternità; la mia linfa vitale è stata succhiata dalle tue passioni perverse, risucchiata nel tuo buco nero, tu stessa risucchiata dal tuo stesso buco nero. Arrivo sempre in ritardo e ogni volta rimango ad osservare le foto della realtà che è già altrove, vorrei cantare la canzone perfetta anche solo a metà, divertirmi con questo stupido corpo di pelle, ossa, carne, ma quanto pesa l'anima? Un grammo o poco più? Forse 21 grammi. La cronaca nera con cui si aprono e si chiudono i telegiornali moderni, ci vedo, sembra che io veda, attraverso le cose, attraverso la loro forma, dentro la loro sostanza, il velo di Maya non è altro che un orpello feticista, giro, giro, girotondo, 23 anni come 32 al contrario, mentre dall'altra parte della Terra l'autunno con le sue foglie cadenti s'inoltra come un anziano, come ogni anno, la vita non è altro che un salto nel vuoto che non risponde alle leggi della fisica e della gravità. Non avrei mai pensato che il tuo cellulare dopo qualche tempo avrebbe squillato per un altro uomo, io che ho creduto di essere unico, l'unico, il tuo cellulare squilla, siamo tutti tanto unici quanto invisibili e il giorno che si scioglierà questo dilemma sono convinto che rideremo tutti come dei deficienti, io, lo stupratore pentito, Cristo, Tommaso e Anna. 24 Aprile, così alcolico, un bel culo, la perdita della verginità, le gambe spalancate, il tram è come me in ritardo, ma arriva, viene, con lui tu, noi, queste pagine così bianche, così pure, due corpi così fusi e infusi di imbarazzo, gioia, paura di non essere all'altezza, passione. E se mi fossi perso? E se quello che ho intorno fosse tutta una messa in scena di un ottimo regista che vive lontani da qui, in un altro pianeta, un altro sistema solare, un'altra galassia, quale laurea potrebbe convincermi del contrario? E se il mondo diventasse veramente come quello dipinto da Studio Aperto? Preferisco non pensarci, meglio tornare a dormire, Insomnia, Stephen King. Sullo schermo Lcd spento mi specchio e rido, come ero bello una volta.

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