10 maggio 2006

I telegiornali raccontano o informano?

“Mangiavo, pranzavo, gli spaghetti se non ricordo male, li gustavo, ora ricordo, erano in bianco con le cozze, troppo buoni, proprio mentre stavo per bere un bicchiere di Pignoletto ho posato il mio sguardo distratto sulla televisione accesa, era l'una e cinque. E allora anche le mie orecchie si sono sintonizzate su quello che il telegiornale raccontava. Avevo ancora la bocca piena e una notizia si insinuò come un pugno secco allo stomaco, l'omicidio di una ragazza incinta di nove mesi presa a badilate e sepolta poi viva sottoterra, morta soffocata, anche lei aveva la bocca piena, ma di fango, poi mi sono detto, chi se ne frega, io sono qui, continuerò a mangiare i miei spaghetti con le cozze e dimenticherò tutto.”
Da queste poche righe voglio trarre qualche osservazione riguardante i telegiornali che fanno servizi che sono diventati sempre più simili a trailers cinematografici, colonna sonora, urla strazianti, cronache accurate dell'accaduto, ipotesi su ipotesi, tutto in diretta, con interviste “succhiadolore” dei familiari delle vittime; è tutto così terrificante. Mentre noi rimpinziamo la nostra pancia di cibo in sottofondo ci vengono raccontate storie di cronaca nera, di fame, di tragedia, esasperando al massimo le emozioni, le sensazioni, gli stati d'animo. Non riesco proprio a digerire (è proprio il caso di usare questo termine) questi telegiornali, un conto è fare decine di puntate sull'omicidio di Cogne a “Porta a Porta,” o in altri programmi di approfondimento (anche se non sono comunque concorde con questa morbosità), un conto è vedere dissertazioni costanti e precise di cronaca nera e drammi umani quotidianamente, proprio nei momenti in cui bisognerebbe rilassarsi, a pranzo o a cena.
Il mondo non è 25 minuti di cronaca nera su mezz'ora di telegiornale, non bisogna dimenticarlo.
Non credo si possa più sottovalutare il ruolo di telegiornali così lunghi e con queste caratteristiche; la loro influenza culturale, sociale, probabilmente solo di riflesso politica, è quotidiana e regolare e la sua fruizione risulta ancora più passiva di quanto potrebbe essere in altri momenti della giornata diversi dai pasti. La percezione della gente di ogni aspetto della vita reale può essere manipolata o pilotata senza grandi sforzi e senza che si crei clamore, in quanto si agisce sulla continuità, sull'abitudine, modificandola giorno per giorno.
Provate a fare attenzione, nel caso in cui pranziate o ceniate guardando qualche telegiornale, al momento nel quale siete più propensi ad alzare lo sguardo e a catapultare maggiormente la vostra mente alla televisione e ditemi di cosa stanno parlando proprio in quell'istante. Io la mia risposta la conosco.

13 commenti:

Anonimo ha detto...

Credo tu abbia ragione...anzi, ne sono sicura...
Neanch'io ho mai sopportato i telegiornali, perché tanto ci rifilano quello che vogliono e perché o si parla di morti o della velina che poverina si è lasciata col calciatore.
E poi basta vedere anche come si sono comportati con l'omicidio di tommaso... a parte il fatto che li hanno tampinati 24 su 24, ma addirittura metterli a conoscenza in quella maniera che il loro figlio è morto proprio quando ormai sembrava fossero lì lì x ritrovarlo...
Mah... saà, ma io preferisco sempre di più programmi come camera cafè ai tg... almeno rido un po'.

Anonimo ha detto...

P.S.: Complimenti x come scrivi...
Particolarmente bello il post "l'odore della notte".

Nico Guzzi ha detto...

grazie Silvia per i complimenti...ci sono cose credo altrettanto interessanti nei post dei mesi precedenti, "L'odore della notte" è un buon flusso di coscienza.
Comunque ultimamente sto guardando anche io spesso Camera Café, in effetti proporrei che a pranzo e cena facciano vedere programmi comici.

p.s. Ah Silvia, ti conosco? Non che è fondamentale saperlo ma è per pura curiosità

Anonimo ha detto...

Indirettamente...
Sono quella che commenta i post del cece, la sua amica padovana!
Nei momenti cazzeggio al lavoro (cioè 3.5 ore su 5) mi leggerò con calma anche i tuoi post precedenti!
Anzi, comincio ora và...
Ciao!

Nico Guzzi ha detto...

...ok, avevo immaginato, e comunque forse è meglio che lavori :)

Anonimo ha detto...

trailers cinematografici, colonna sonora, urla strazianti, cronache accurate dell'accaduto, ipotesi su ipotesi, tutto in diretta, con interviste “succhiadolore” dei familiari delle vittime, hai appena descritto la prima parte di studio aperto! La seconda invece l'ha descritta Silvia con la velina poverina... che schifo!
(non la velina sia chiaro! :D )

Anonimo ha detto...

difficilmente guardo il telegiornale, preferisco il televideo che riporta la notizia senza troppi commenti e in ogni caso anche la qualita' del telvideo rai e' molto peggiorata..
cmq tornando a questa notizia in particolare quando si e' scoperto che la ragazza non era fuggita ma era stata uccisa dall'amante (i particolari del soffocamento sono arrivati il giorno dopo)il tg5 ha fatto il sevizio sulla notizia e poi uno sull'ultimo film di woody allen, match point con cui il caso di Jennifer aveva evidenti (secondo loro) analogie: una cosa allucinante!

Anonimo ha detto...

Tesoro (rivolto a nico), ti giuro che se mi dessero qualcosa da fare in ufficio lavorerei volentieri... ti assicuro che x me è più fastidioso cercare di ammazzare il tempo cazzeggiando che lavorare!
Odio sprecare il tempo, che x me è davvero qualcosa di prezioso, preferirei essere oberata di lavoro. Almeno mi sentirei utile!

Anonimo ha detto...

A proposito... davo un'occhiata alla traduzione della canzone "dream on" degli aerosmith... se mi permetti farei delle correzioni...
Che non ti scrivo qui x' mi andrebbe meglio se mi mandassi la tua mail se vuoi così ti spiego anche perché secondo me non va bene.

Nico Guzzi ha detto...

ok...allora Silvia..contattami per email, nel mio profilo che appare se clikki sulla foto c'è l'indirizzo, sotto "Contatto"

Nico Guzzi ha detto...

in effetti Ava è proprio questo modo di descrivere la realtà che è disarmante, non c'è più differenza dal raccontare una storia, un film, e fare informazione

Nico Guzzi ha detto...

p.s per lo meno in televisione

Nico Guzzi ha detto...

Non sono d'accordo con te Jo, nel senso che si sa che è impossibile estirpare la televisione dal quotidiano, è ovvio, ha difetti e pregi, si specchia nella società e la società si specchia in lei adattandosi una all'altra continuamente, influenzandosi a vicenda. E' normale che attirino tutte quegli eventi che possono puntare sulle emozioni della gente, magari quelle più dirette, quali paura per la morte, invidia o ammirazione verso qualche celebrità ecc.., solo che è inaccettabile che avvenga nei telegiornali. Che fine hanno fatto i giornalisti? Il quarto potere? E' stato citato Studio Aperto, ma negli ultimi mesi anche il TG5 e il TG2 si sono sempre più allineati a questo modo di fare informazione così esasperato.