13 giugno 2006

Calcio o vitamina C?

L'Italia trionfa con il Ghana mentre le inchieste nel calcio italiano proseguono senza sosta, del resto le varie sanzioni e provvedimenti vanno decisi per forza di cose in breve tempo.
Nel frattempo mentre gran parte dell'Italia si aggira intorno al mondo del pallone il mondo economico, politico e del lavoro sta cercando di concordare aspetti ben più importanti della vita del nostro paese, il nostro futuro, le nostre prospettive di sviluppo, i nostri orientamenti economici; se ne parla pochissimo, anche del referendum, le elezioni di domenica sono passate in secondo piano, ed infatti l'affluenza è stata ancora una volta in calo rispetto alle nazionali. Probabilmente è anche vero che agli italiani sarebbe venuta la nausea a sentir parlare per quattro-cinque mesi dietro fila di elezioni, di preferenze, di chi votare, quindi sono stati benvenuti i mondiali, Buffon e la Seredova; anche se il fatto che solo su Sky si vedano tutte le partite credo stia penalizzando un po' l'atmosfera mondiale quotidiana che si respirava in passato, con la possibilità di vedere tre partite al giorno senza dover abbonarsi o andare in qualche bar, pub ecc. Io ho visto solo l'Italia per adesso. Come cantava Gaber il grido Italia Italia c'è solo alle partite, quindi godiamoci questi piccoli momenti di unione nazionale.

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Nico non ho letto niente ma per me sei sempre il migliore...e un po mi sa che ti droghi....ma quanto scrivi??????????????????

Nico Guzzi ha detto...

ciao Sara! Salvati, salvati...non leggere niente!

Anonimo ha detto...

è proprio vero...(che ti droghi!) no a parte gli scherzi si diventa patrioti solo in clima di mondiali di calcio, per tutto il resto del tempo sappiamo solo dire che siamo ultimi in europa per un milione di motivi. Ancora un grazie al nostro ex presidente del consiglio per non permetterci di gridare il famoso slogan allo stadio o da casa che sia...
Adesso si sente solo penosamente dire forza azzurri o come diceva benigni: forza oh penisola bagnata dal tirreno e dall'adriatico!

Anonimo ha detto...

non è semplice..
ma grossomodo penso che
ci accorgiamo del fatto che non ci è indispensabile la compagnia degli altri quando stiamo bene con noi stessi prima di tutto.

Oppure, c'è un altro modo. E questo è più triste.
Noi non sentiamo più il bisogno degl altri quando tutti gli altri che ci sono intorno sono meno piacevoli della compagnia di noi stessi.


Kousin
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