19 febbraio 2007

2102 Odissea degli Dei

Vi racconto una storia.

C'era una volta la scimmia che veniva osservata da creature lontane, le stesse che l'avevano catapultata in quel sistema solare per motivi di sperimentazione. Il suddetto mammifero scoprì l'utensile, così iniziò la sua modesta e lenta via verso l'evoluzione mentre lontano dalla Terra si fregavano le mani per vedere chi aveva fatto le migliori previsioni sui passi verso la tecnologia, la scienza e lo conoscenza di quello che stava diventando l'uomo come lo conosciamo oggi.

Gli uomini si abituarono a venerare le cose più disparate, senza avere avuto un'idea molto precisa dell'oggetto della venerazione, che nel caso fosse esistito o esistesse oggi si è comunque modificato troppo nel corso dei millenni, questa la forza e la debolezza di tutte le religioni, la vaghezza dell'oggetto e a volte anche del messaggio che può variare a seconda di chi interpreta. Chissà forse è esistita una religione originaria che accomunava tutti gli abitanti della Terra, o chissà, forse quella religione esiste ancora oggi.

Dunque le scimmie progredirono nella razza umana, il progresso tecnologico spiccò il volo nonostante l'avversione delle sacche tradizionaliste della cultura, religione e gran parte delle istituzioni; nulla poteva essere fermato però, in quanto è essenza stessa dell'uomo guardare avanti, studiare, conoscere, sperimentare; la morale, le leggi, la consuetudine e le religioni avrebbero potuto fermare il processo solo per qualche tempo ma in prospettiva non ci sarebbe stato nulla da fare. Nacque quindi dalle mani umane una macchina sviluppatissima in grado di sostituire in toto l'uomo che in questo caso diventava per la stessa macchina semplicemente un addetto alla manutenzione, la macchina per questo decise di eliminarlo, sembrava avercela fatta, ma le risorse creative dell'uomo erano maggiori e alla fine fu l'uomo a spuntarla proprio sul punto del non ritorno.

Si può ipotizzare un secondo percorso, differente da quello di 2001 Odissea nello spazio; invece che sulla tecnologia dei microchip, focalizziamo l'attenzione sulla biologia molecolare, la clonazione, la riproduzione di organismi viventi, anche geneticamente modificati alle quali eventualmente si aggiungono microchip e nanotecnologie per garantirne il controllo delle funzioni; una sorta di unione tra uomo e macchina, un'ibridazione.

L'uomo che per altro grazie alla clonazione riuscì a trovare l'elisir di lunga vita, selezionò diversi donatori e i loro geni costituendo da essi un gruppo di persone, maschi e femmine, nate da sperimentazione di laboratorio, manipolati affinché potessero vivere su un pianeta dall'atmosfera simile alla Terra, ma mortale per noi. Ricordate ora le creature di cui ho parlato all'inizio, quelle creature diventammo noi, catapultammo quel gruppo di persone in un altro sistema solare a crescere e progredire.

L'universo è fatto a Piramide? C'è sempre un creatore che sta sopra? O in realtà la vera chiave di lettura risiede nel tempo, svelato il quale tutto appare chiaro?

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