16 febbraio 2007

Mi fai ridere, nemmeno un rimpianto

Ciao, come va? Sembri turbato? Non saranno quelle microparticelle diesel Euro 4 Filtro anti-particolato che respiri a renderti nervoso?

No, è la mia vocazione per la comicità a farmi sentire così?

Cioè?

Non si può spiegare in poche parole, comunque solitamente trasformo in ironia tutto ciò che c'è di negativo, quando non ci riesco divento così. Chiaro no?

Sì, certo, è vero, così dicono che accada ai comici; a tutti, anche quelli più grandi.

Ed io non sono nemmeno un buon comico, non ho un millesimo della comicità di Totò.

Dai su, non è vero, devi essere grato per questa tua spiccata sensibilità che ti permette di vedere le cose da un punto di vista così privilegiato e spesso rivelatore.

Sì, certo, ma il mio lavoro quale sarebbe?

Non so, divertire le persone?

Bel lavoro, come fai a farle divertire se tu lo fai per lavoro, dov'è la purezza della creazione del sorriso?

Le battute superficiali e banali, le allusioni su tette, culi, cazzi, quelle sì che sono frutto solo di lavoro, inteso come doverlo fare per forza. Ricordi il suonatore Jones?

Sì, capisco a cosa ti riferisci.

Ricordi: “E poi se la gente sa, e la gente lo sa che sai suonare, suonare ti tocca, per tutta la vita e ti piace lasciarti ascoltare.”

Ricordo: “Finì con i campi alle ortiche, finì con un flauto spezzato e un ridere rauco e ricordi tanti e nemmeno un rimpianto.”

Esatto, nemmeno un rimpianto.

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