18 maggio 2007

Digital Divide nel mondo

Il fenomeno del Digital-Divide può essere analizzato e inquadrato attraverso alcuni dati rilevanti, quali le connessioni ad internet più o meno occasionali e il numero di host nelle varie zone del mondo, cioè di computer costantemente connessi alla rete.
E' così possibile individuare quali sono le zone in cui il Digital Divide è più marcato; com'è facilmente prevedibile si ripropone anche in questo caso la ben nota e imperante disparità Nord e Sud del mondo. La forbice tra paesi ricchi e quelli poveri aumenta sulla scia di questo fenomeno in quanto chi ha la possibilità di sviluppare l'economia anche sui servizi e le opportunità di Internet può ampliare ulteriormente e con maggiore efficacia il proprio raggio di azione ma anche le proprie competenze grazie all'aggiornamento e all'informazione costante e diretta che offre il web, chi ne è rimasto o ne rimane ancora oggi fuori ha perso e perde tuttora un treno non trascurabile per lo sviluppo nonché per il flusso continuo di conoscenza.
Una pubblicazione del 2005 di Orbicom, agenzia dell'UNESCO che si occupa di ricerca e analisi nel campo della comunicazione, dal titolo “From Digital Divide to Digital Opportunities” mette in luce il crescente ed esponenziale gap che si è creato tra paesi sviluppati e quelli sottosviluppati.
I dati risalenti al 2004 dell'Agenzia per lo sviluppo delle Nazioni Unite(UNDP) chiarificano questa valutazione: su 1000 abitanti nei paesi “occidentali” 450 (cioè il 45% della popolazione) dispongono di connessione a Internet, mentre facendo una media nei paesi sottosviluppati si scende al 2,8 (O,2% della popolazione).
L'Africa è ovviamente quella con meno connessioni, le cause sono molteplici, mancanza di infrastrutture, impossibilità di investimenti, elevata povertà, scarsa educazione, così se gli Stati Arabi arrivano al 2,8% di utenti Internet, nell'Africa sub-sahariana non si va oltre lo 0,96%, quasi tutto il continente ha meno del 1% della popolazione in grado di accedere alla rete, significa che l'intera Africa ha un numero di connessioni percentuali per numero di abitanti vicinissime allo zero, praticamente è in gran parte digitalmente isolata, ad esclusione di qualche zona come i Paesi Arabi appunto, il Marocco e soprattutto il Sud Africa, dove tra il 4,9% e il 13% degli abitanti è utente del web, e un dato più modesto per Botswana e Namibia, tra il 2% e il 4,9%. Per chiarire al meglio il divario basta sottolineare che al Sud Africa appartengono il 68,1% delle connessioni africane, con un numero di host oltre il 1,000,000 sui 1,500,000 continentali, numeri che avvicinano molto questo stato alle realtà europee più che africane (statistiche fino al dicembre 2006 tratte da www.gandalf.it).
Il divario digitale africano riguarda anche l'uso e la diffusione di altre tecnologie di comunicazione, quindi più in generale il mancato o blando sviluppo della società dell'informazione: se nel 2004 in Italia c'erano 2 radio per individuo, il 94,5% possedeva un televisore, l'83,9% un cellulare, il 47,5% era titolare di una linea telefonica, il 19,5% possedeva un pc e il 18% di Internet in Africa 1 su 4 aveva una radio, 1 su 13 una tv, 1 su 35 un cellulare, 1 su 40 una linea telefonica, 1 su 130 un pc e 1 su 160 usava Internet.
Ci sono altresì aree del mondo che nonostante il ritardo si stanno invece muovendo proficuamente contro il Digital Divide e dunque verso un'apertura efficace all'informatizzazione della conoscenza, dell'economia e della società. L'Asia dell'Est si attesta intorno al 6% di connessioni per la popolazione totale nonostante l'Asia del Sud abbia uno scarso 1,5%; l'America Latina e caraibica ha una diffusione intorno all'8%. Ma anche in questi casi il dato non rende completamente fede alla realtà, in Asia infatti il 70% delle connessioni è giapponese, nonostante lo sviluppo vertiginoso di Cina e India dove però Internet è comunque qualcosa di elitario e riservato soprattutto alle grandi città e alle aree industrializzate. In America Latina l'84% delle connessioni sono brasiliane e argentine, Brasile e Messico su un totale di 18,100,000 host posseggono al Dicembre 2006 rispettivamente 7,422,440 e 6,697,570, l'Argentina si attesta in terza posizione con circa 1,800,000 host.
Sebbene nessun continente nel complesso sia al di fuori dello sviluppo e della diffusione di Internet si evince un aspetto fondamentale: quando si analizza il Digital Divide è necessario fare attenzione all'osservazione dei dati, in quanto spesso celano una delle caratteristiche fondamentali di questo fenomeno, cioè la grandissima disparità tra i territori, anche tra quelli più contigui o addirittura all'interno dello stesso stato.

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