04 maggio 2007

Sono Franco Battiato

Si avvicina l'estate e già una zanzara vaneggia intorno alla mia testa, che tortura, steso su un letto di paglia voglio addormentarmi di fronte alla luna piena, in mezzo a un campo, come facevano i nostri antenati e i nostri discendenti dopo i grandi sconvolgimenti climatici verso i quali ci stiamo dirigendo quasi senza consapevolezza.
Il salto di coscienza è alle porte, siete pronti per aprire la mente, e tu Katie fammi entrare dalla finestra, il buddhista gatto persiano fa le fusa, non è un caso, riconosce le frequenze della mia meditazione.
Manlio, Manlio, vuoi sapere cosa ne penso dei giovani d'oggi? Manuel ci scatarra sopra ma io voglio riflettere, la mia opinione è che essi hanno esautorato la parte intrinseca e spirituale dell'uomo per affidare tutta la propria essenza all'esteriorità estemporanea dell'infida materialità dei prodotti e dell'oggetto, incrinando irrimediabilmente il rapporto soggetto-oggetto, manifestando inconsciamente la propria inutilità che affiora sporadicamente quando non c'è oggetto che li possa salvare da se stessi.
In poche parole Manlio i giovani d'oggi sono delle teste di minchia.

2 commenti:

Cesare Rensenbrink ha detto...

Sarebbe veramente un problema. Speriamo non sia nulla di grave.

Ormai parliamo dei computer come se fossero delle persone...

@G@l@o@r@i@a@ ha detto...

io dico che il problema è un altro. oltre a credere nell'oggetto c'è qualcuno che crede in qualcosa?? qualcuno che abbia un minimo di conoscenza di sè? qualcuno che si fermi veramente a pensare per lo meno a quali sono davvero i propri bisogni?
se così fosse ci sarebbero meno persone da evitare!