21 novembre 2007

Gli ultimi dittatori

Erano soldati veri ed uno dopo l'altro cadevano giù come soldatini di piombo, davanti alle donne nude dei cartelloni pubblicitari, Satana è la faccia pigra dell'amore, esploderai di fronte alle porte di Gerusalemme in nome della verità e della purezza che ci attraversa, come nell'universo qui è come giocare a dadi tra il fango, le sofferenze e la distruzione. I denti del male digrignano, la fame fa il resto, io sto ridendo dello spettacolo come di un film splatter troppo pacchiano. Sarà rimasto qualche innocente in questo nostro mondo?
Sono tutti dittatori in grado solo di ascoltare solo ciò che vogliono sentirsi dire, sono tutti dittatori in grado solo di far prevalere le proprie concezioni, io sono libero, in parte anche un po' morto, fuori dalla concezione tradizionale e capitalista del tempo, non esiste solo ciò che è nuovo. Tutto ciò deriva dal fatto che provo pietà, compassione e amore per ciò che non va o che è costretto a non andare dallo stesso sistema che non accetta interferenze o straordinarietà, caratteristiche che minano alla base la quotidianità fatta di scempi e martellante vacuità, svuotata perfino del senso del vuoto.
Sarà tutto nei miei sogni il mondo di Alice nel paese delle meraviglie, io sarò Jonathan Livingstone e mi inginocchierò al sole, alla luna, alle galassie, ai mondi paralleli, ai buchi neri, per poi volare ovunque senza mai posarmi su nulla. Sono solo una piramide da rifinire.
Ho riempito un bicchiere con latte fresco, fammi diventare tempo, sarò io a scandire gli eventi, tutto ciò che capita contiene il senso del senso che gli diamo, ma l'unico senso è quello di essere, il resto sono tutte supposizioni, percezioni, figurazioni di ciò che sentiamo o che vogliamo sentire.
La mente si apre, si è aperta, non posso più tenere nulla, niente mi stupisce, niente mi sorprende, esiste tutto, soprattutto ciò che non riesco ad immaginare, per questo sono diventato osservatore, i processi li faranno altri, io non ho tempo da perdere.
Non c'è bisogno di bussare alle porte del Paradiso, sono loro che si spalancano se inizi a scorgere la perfezione, brindo alla società materialista e consumista che dipinge la morte come qualcosa da allontanare, un'idea da distruggere, ma non bisogna invecchiare? Chi l'ha detto, di che umanità parliamo?
Brindo alla morte come quel trapasso indispensabile, non piangerò i miei cari più del mio egoismo, più sarà forte il mio egoismo più piangerò, sì questa vita è una gara ad eliminazione alla fine della quale tutti vengono eliminati, per questo bisogna ispirarsi al bene, guardare la gioia, la sofferenza, senza censurare nulla, tutto lo si può guardare sotto un'ottica positiva, un'ottica che tiene conto di una direzione di innalzamento della coscienza, della forza, dell'energia, della volontà.
Sono spersonalizzato.

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