22 aprile 2008

Ripudiare il motto "Ognuno ha quel che si merita"

La frase "Ognuno ha quel che si merita!" rispetto alla classe politica che ci rappresenta ha un fondo di verità in quanto la politica di solito è il riflesso anche della società, altrimenti di che democrazia parliamo, ma credo debba essere ripudiata nel caso italiano almeno quanto la guerra.

Ognuno di noi ha delle responsabilità verso i giovani ed il futuro, ognuno di noi deve aspirare all'attuazione oltre che dei principi democratici, di quelli meritocratici, non possiamo e dobbiamo ridurre tutto al fatto che se al potere ci va un certo modello di personaggio con quel particolare stile allore vuol dire che noi tutti siamo come chi ci governa, così non andiamo da nessuna parte, nessuna prospettiva può nascere seguendo e sposando questa riflessione.

In fondo in ognuno di noi campeggia sia il bene che il male, e di solito il male è meno faticoso da mettere in pratica, annoia di meno e non pretende granché, per cui non bisogna stupirsi se poi Berlusconi torna a vincere ogni volta come se non avesse mai governato, perché in molti degli italiani, forse in ogni uomo, campeggia un Berlusconi, non c'è niente da fare, e non lo associo per forza al male, bisogna poi scegliere se far prevalere quel tipo di atteggiamento, di scelte quotidiane o trovare ispirazioni in altri modelli. Il problema è individuare altri modelli, ma quali sono gli altri modelli per la maggioranza delle persone? Non i libri evidentemente, non la varietà del pensiero. La TV forse, quella di Berlusconi magari. I telegiornali che parlano solo di violenza, aumento dei prezzi ed extra-comunitari e caso strano la Lega conquista addirittura il voto della sinistra arcobaleno forzando la mano su questi argomenti.

Il sistema socio-culturale italiano gioca tutto a favore di Berlusconi, la mossa del PD di andare da solo arriva purtroppo in ritardo di due anni, altrimenti ci sarebbe stata la possibilità di archiviare Berlusconi che ricordiamo che disse pure alla vigilia delle elezioni del 2006 che se avesse perso non si sarebbe più ricandidato, ed infatti affermò successivamente che quell'elezioni a causa dei brogli non solo non erano state perse ma addirittura il centro-destra le aveva vinte.

Credo si debba dunque odiare e ripudiare la frase "ognuno ha quel che si merita," perché in quell'ognuno si trovano persone che lavorano, di giorno, di notte, si svegliano all'alba magari, in quell'ognuno ci sono gli anziani che ora rubano ai supermercati perché diventati velocemente poveri senza rendersene conto, lavoratori che si spaccano la schiena e che magari non vanno più al bar a prendere il caffé, o quei trentenni che fanno ricerca con 800 euro al mese.

Quel tipo di ognuno va a votare sperando che qualcuno possa andare incontro alle loro esigenze, risolvere almeno una piccola parte dei loro drammi, ne più ne meno, vota e torna poi alla vita di tutti i giorni. E credo che ahimé Berlusconi sia stato votato pure da persone di questo tipo, è vero che l'alta scolarizzazione allontana da Berlusconi ma ad imperare è la cultura mediocre, tipica e semplicistica della televisione per cui i risultati sono prevedibili e a quanto pare vita eterna per Berlusconi!

1 commento:

Cesare Rensenbrink ha detto...

Purtroppo questo della classe politica italiana è un problema sempre attuale. E monotono, perchè al potere ci sono sempre le stesse persone: vecchie. Vecchi con idee vecchie. Oppure vecchi che vogliono farsi vedere giovani, ma di nuovo non propongono nulla.

Probabilmente a più di 70 anni deve essere gratificante fare lo "sborone" con tutti i mezzi economici e comunicativi che si hanno a disposizione. Il lifting forse sarebbe meglio farlo al parlamento piuttosto che al viso. Al viso di un anziano. Di più di 70 anni. Vecchio.