26 settembre 2008

Alitalia: Annozero e Porta a porta

Ieri sera si è potuta apprezzare la netta differenza tra Annozero, programma condotto da Michele Santoro e Porta a Porta di Bruno Vespa.
Le differenze sono risultate tristemente lampanti visto che l'argomento trattato, la vertenza Alitalia, è piuttosto inflazionato, e tra le tante informazioni che giungono alle nostre orecchie ce ne sono sicuramente alcune rilevanti, più che in altri casi.

Riassumendo ai minimi termini e un po' pacchianamente l'Alitalia sarà "acquistata" dalla Cai, i cui imprenditori sono azionisti della Banca Leonardo, la stessa banca che ha valutato il capitale buono di Alitalia. La cifra dovrebbe essere tra i 100 e i 300 milioni di euro, considerando che l'anno scorso la parte sana di Alitalia era stata stimata oltre il miliardo di euro, ma del resto la CAI non fa beneficienza (anzi cerca di specularci, è ovvio) ed esiste solo per far fare bella figura a Berlusconi, che ci crede ancora nella scelta di una cordata italiana, l'italianità prima di tutto! Entreranno poi capitali stranieri di grandi compagnie, come Airfrance, British Airways o Lufthansa prima in quota minima poi entro 5 anni, se non prima (benché la legge lo proibisca), acquistando una quota di maggioranza, controllando quindi a pieno Alitalia per cifre irrisorie, che colpaccio di mercato. Tranquilli, esistono gli acquirenti ma il progetto industriale dei prossimi cinque anni non esiste, per cui non si vedono molti contenuti per cui gioire.

Ho esposto qualche dato per tracciare un quadro verosimile, tutte le informazioni le ho praticamente appuntate ieri da Annozero, finita l'appena citata trasmissione, cambio canale finendo su Raiuno, Porta a Porta, si parla di Alitalia! Ma a quel punto con aria interrogativa verso lo schermo televisivo mi sono chiesto di cosa stessero parlando, era l'apertura della trasmissione e Veltroni si lamentava di Berlusconi che negli ultimi due giorni l'ha insultato allegramente nonostante il suo sforzo per giungere ad una conclusione nella trattativa con i sindacati.
Così successivamente è intervenuto Paolo Mieli, direttore del Corriere della Sera, elogiando l'intercessione di Veltroni nella trattativa, cianciando, senza dire nulla, sull'importanza del non-fallimento di Alitalia, non solo per la compagnia di Bandiera stessa, ma anche per tutto l'indotto, gli aeroporti. Sì ok, ma caro Mieli, i discorsi di questo tipo lasciamoli fare ai politici, affrontiamo i problemi in modo giornalistico.

Se questo è l'incipit - mi sono detto. Ho spento la televisione, ho fatto bene?