18 settembre 2008

Mara Carfagna, donna bella donna stupida, parola di Zulù

Nonostante Marco Travaglio sia uno dei miei punti di riferimento per quanto riguarda il metodo giornalistico, credo che a volte cercando di dimostrare una tesi si spinga oltre i dati e i fatti.

Per questo motivo ho deciso di dare un'occhiata ai curriculum dei vari ministri, dopo aver scorso qua e là sono giunto a quello di Mara Carfagna. Un brivido lungo la schiena, non so se di eccitazione o di indignazione. Chi è? Una gnocca? Probabilmente sì, ma allora forse la bellezza è un problema per la nostra società, per il maschilismo silente ma imperante, per quelle pari opportunità così lontane.

Tutto sottende un giudizio: il bello è sicuramente stupido. E se ciò che è bello sfrutta questa sua fortuna ereditaria per poi svolgere qualcosa di intellettuale allora è da distruggere, da abbattere. Sarebbe come se un marcantonio ereditasse tantissime ricchezze dai propri genitori, tra le quali una biblioteca, iniziasse a studiare tutti i suoi libri e ad un certo punto gli dicessero di stare zitto perché quei libri su cui aveva studiato (gli stessi che gli altri avevano dovuto comprare) li aveva già dalla nascita. La meritocrazia significa non considerare le condizioni di partenza ma il risultato, deve valere in entrambe le direzioni, certo magari può essere utile tener conto dei maggiori sforzi che ha dovuto compiere una persona rispetto ad un'altra per giungere allo stesso risultato a causa di condizioni di vita più avverse, ma non si può penalizzare alla fonte chi magari ha doni non sudati. Peppino Impastato era figlio di un mafioso? Eppure per aver lottato contro la mafia e la cultura mafiosa è stato ucciso, volendo perché non condannarlo per la sua intraprendenza, come recita un amico nell'ultima trasmissione di Radio Aut nel film “I cento passi”. Un esempio estremo e irriverente, di cui mi sono appena pentito, ma un minimo di consonanza con il discorso c'è.

Riprendendo le fila del discorso scopro inaspettatamente che Mara Carfagna ha conseguito la maturità scientifica e si è laureata in giurisprudenza. Ho pensato, mi pare il minimo, è ministro, senza portafogli, perciò molto di facciata, e che facciata, una donna giovane, nata nel 1975, certo poi le sue competenze le ha forse svilite nel ruolo di showgirl, con il calendario canonico che ogni showgirl fa, ma chissà, magari ha studiato veramente, così faccio qualche ricerca e viene fuori che alla maturità ha preso 60/60 e nella laurea ha conseguito 110/110 e lode. Ora, lungi da me, dall'etichettare una persona per i risultati conseguiti negli studi ma altrettanto lungi da me definire la Carfagna solo perché si è guadagnata da vivere grazie alla bellezza.

Il vero nodo è culturale, in Italia tutti coloro che arrivano in politica nei posti pseudo-alti in giovane età (casi rarissimi) portano a pensare che non siano del tutto puliti con la coscienza e soprattutto con la lingua, una leccatina di qua, una di là, la maggior parte invecchia leccando e senza rendersene conto, visto l'immortalità dei leader italiani che più che storici sembrano preistorici.

Nel caso di una donna, grazie all'ormai celebre affresco in cui appariva la monaca americana Monica insieme al Re Clinton, si è propensi ad immaginare che le leccate si siano estese anche alle parti più intime di colui che le ha offerto l'incarico. Chi può il dire il contrario? Ma ciò che possiamo dire è che la sua fedina penale è quantomeno pulita, il suo passato forse è meno torbido di quello di altri, e questo purtroppo mi basta, per dire che è forse tra i migliori ministri del governo, perlomeno in potenza.

Si può criticare quando parla dell'immagine della donna mercificata. Lo sottolinea lei che ha fatto parte del sistema dello spettacolo? Nel teatro dell'assurdo direi comunque che la Carfagna potrebbe essere molto meglio dell'avvocato Angelino Alfano al Ministero della Giustizia.

Un'altra valutazione che possiamo fare è quella dello spessore della casta: è chiaro il collegamento quotidiano tra il mondo dello spettacolo (ma anche tristemente dell'informazione) e la politica; il popolo (quella massa di pecoroni, tra cui me) nel vedere l'attore e regista Barbareschi e la cantante Zanicchi diventare rappresentanti del popolo, la Pivetti e Martelli conduttori televisivi nel processo inverso, pensa: “ma questi fanno tutto loro!” E' un virus consuetudinario la Casta, secolarizzato, dall'Unità d'Italia ad oggi; per questo non posso e voglio dipingere la Carfagna come l'emblema della nullità, quando non nocività, del governo Berlusconi, il quale l'ha scelta sicuramente dall'alto della sua considerazione rozza della donna per le doti intellettive e non per l'immagine che ama tanto, da pubblicitario qual è.

Se la Carfagna ha raggiunto quella posizione facendo la showgirl e la presentatrice e avendo anche studiato il problema, ammesso che ci sia visto che di illeciti pare non ne abbia commesso, è della società, della politica, del sistema, che a quanto pare non riesce a mandare avanti i più meritevoli, ma solo quelli che ricevono spinte, con il risultato che chiunque arrivi in alto in giovane età fa ribrezzo a prescindere perché si presume che sia lì solo grazie ad altri. Pre-sumere è il miglior modo per pre-disporsi a pre-nderlo nel culo.

E' molto interessante una sua intervista rilasciata nel 2004, quando era ancora abbastanza lontana dalla politica, potete leggerla sul sito Campianiasulweb.

1 commento:

chiacchierona ha detto...

Il diritto di essere: il fine giustifica i mezzi? credo proprio di si!
La ministra Carfagna vorrebbe sradicare il cosiddetto "più vecchio mestiere del mondo", chi lo ha reso mestiere, i maschi naturalmente",punendo i maschi con severe multe e arresti, è troppo poco.Donne tremate, i lupi son tornati, ancora una volta chi chiacchiera la "Politica"vuole rimetterci per strada criticando la Carfagna; pre-sumo che tanti maschi si siano prostituiti, eppure stanno bene dove stanno, e allora? il fine giustificam i mezzi.