02 ottobre 2008

L'economia violata

Riporto delle riflessioni ad ampio raggio che ho fatto su un forum al quale sono iscritto. Si parlava di X-Factor e preso da un'ondata di flusso di coscienza ho trattato diversi argomenti, il tutto partendo da una frase di un altro utente del forum. A seguire il mio intervento.

Cito una frase che credo possa spazzare via tutto il resto: "Io non sono nessuno e voglio essere nessuno", aggiungo che in fondo si è qualcuno solo per gli altri, per cui affermare quello che si è detto sopra significa uscire da Matrix, dalla realtà virtuale, dal mercato, dalla cultura dominante, dal mondo dominato dalla moneta, cioè da un valore immaginario. Significa guardare la realtà distruggendo prima tutto ciò che si è ora e si è acquisito per poi rivalutarlo e integrarlo con tutto ciò che c'è intorno e magari di diverso (del resto se il diverso è diverso da me anche io sono diverso per un diverso).

Ecco perché elogio l'incoerenza, per essere incoerenti ci vuole molto coraggio, bisogna avere la forza di mettere in dubbio tutto ciò che si conosce, che sta intorno, essere se stessi non vuol dire nulla se prima non ci si conosce umanamente in senso ampio.

Sembra Off-Topic, sembra, del resto Celentano costruisce aforismi sull'Off-Topic e l'apparente inconcludenza dei suoi discorsi.

Il vero problema non è la partecipazione ad X-Factor ma che qualcuno pensi (anche gli addetti ai lavori) che X-Factor faccia curriculum. Purtroppo è così, i potenziali ascoltatori e paganti sono tutto nella discografia, tanto più in quella italiana dove non s'investe a priori sulle idee e sulle capacità (questo in ogni campo).

Divagazione: ho potuto notare che il Dipartimento del Ministero dell'Economia italiano fa fare stage ai laureati e laureandi senza rimborsare nulla, se questo è premiare il merito. Sembra un film splatter, e il sangue che scorga è quello dei cervelli che funzionano ma che non sanno come sfogare la propria genialità e che quindi si avvitano su stessi, si stritolano, fino a far fuoriuscire una sostanza vischiosa, viscida ed intrattabile, gli ingredienti indigesti sono l'amarezza, l'abbandono, l'accettazione della precarietà, della non-valorizzazione, ch'aggià fa.

La Tv sembra sempre un punto di arrivo, eppure nella società di oggi paradossalmente è molto più semplice presentarsi a un provino e magari partecipare a un programma televisivo che dire, vabbè io ora ci provo, mi registro un cd ed inizio a girare l'Italia con un mio furgone, cercando locali di qua e di là, lo continuo a fare fino a che riesco a mangiare, lavarmi e dormire degnamente, dopodiché...c'è anche un dopo in queste storie? Se c'è di solito è un'altra vita, un'altra persona purtroppo, il cui cervello è probabilmente diventato protagonista del film Splatter che ho descritto.

Il credere o non credere in qualcosa è legato anche a quanto uno è disposto a perdere delle regole, della sicurezza, in realtà senso costante di oppressione della quotidianità, delle aspettative proprie e degli altri, del lavoro.

Se i battezzati fossero tanti quanti i veri cristiani il mondo sarebbe già molto diverso, e credo migliore. Il problema è che i falsi cristiani non sanno nemmeno di non essere veri cristiani. Che c'azzecca, direbbe Di Pietro, è tardi, non lo so che c'azzecca!

2 commenti:

AloysiusLilius,mascalzoneMedicoeAstronomo ha detto...

Quel cane azzurro che succhia gli occhi inseguiva il professor Balthazar che intanto motteggiava "tutto è regolare e ordinario". Così facendo piegava Matix come poteva ma certo non come voleva.
Se il tutto è presentato e precede le parti, le parti sono rappresentate, allora il rumore del mare è confuso ma si può dire che è oscuro in quanto distinto, non chiaro in quanto non più confuso. Il chiaro è confuso in quanto chiaro e Dio cene scampi (dì-fatti così campa).
Quindi più di non voler essere nessuno bisognerebbe proprio non essere nessuno.bisognerebbe dire "datemi un corpo" perchè gli altri servono e basta e la vita non vi è che rappresentata. Dirlo non è che soffio di vento, di-vento soffio.
Il che non è difficile ma semplice.
Altrimenti si resta nel reazionario (e nel calendario, orrore metafisico che emana lezzo ontologico trapassato e futuro)

Nico Guzzi ha detto...

nel cosmo ho sentito buone vibrazioni provenire dalla tua direzione, anche se non so fisicamente qual è la tua direzione: "ma che c'è frega, ma che c'è'mporta, lo spazio-tempo ce fa na scarpa, e a chi m'è dice ognuno more io ce rispondo, ma che so'nato?