20 gennaio 2009

Baciami

La terza canzone è Baciami. Il protagonista racconta tra le altre cose un interessante aneddoto verificatosi in banca e che può sempre ripetersi, anche se ci è stato assicurato che le banche italiane sono forti e che lo stato garantirà per quelle che si troveranno in maggiore difficoltà, scongiurando qualsiasi possibile fallimento delle stesse.

Stamattina sono rimasto a casa, ho la febbre, non ricordo l'ultima volta in cui non mi sono presentato al lavoro, ma oggi mi sento malato, d'amore. Sarà che non è mai facile continuare a far funzionare una storia vedendosi una volta alla settimana quando va bene, c'è chi ci riesce, io ci sto provando. Ho i miei impegni, lei anche, io vivo a Milano, lei a Bologna, io lavoro come consulente di un'associazione dei consumatori, a lei piace girare ore e ore per negozi.
A proposito, proprio ieri sono entrato nella mia banca durante la pausa pranzo per prelevare 1,200 euro, una banca di prim'ordine, mi rivolgo al cassiere e gli dico che avrei dovuto scambiare l'assegno emesso da un'altra sede di banca della stessa proprietà. Il giovane cassiere neo-assunto prende l'assegno, mi guarda e mi dice che non può. Ed io: “Non può far che?”
“Non posso darle i soldi?”
“E perché?”
“Al momento non c'è disponibilità, provi ad andare direttamente alla sede centrale.”
“Non c'è disponibilità? Sta scherzando? Gli assegni emessi dalla stessa banca si possono riscuotere in una qualsiasi filiale, guardi, c'è anche scritto.”
“Lo so, ma guardi non è possibile, eventualmente può ripassare più tardi.”
“Mi faccia parlare con il direttore.”
“Va bene, provo a sentire.”
Dopo 2 minuti il ragazzo senza un filo di barba e che probabilmente sarà trasferito altrove entro qualche mese:
“E' occupato.”
“E' occupato? Allora mi faccia una dichiarazione secondo la quale la banca è insolvente.”
Stupore. “Che cosa? Un attimo che sento dal direttore.”
Dopo qualche secondo è ritornato:
Disagio. “E' ancora occupato purtroppo, se può attendere, si accomodi pure di là.”
“Certo, mi accomodo, nel frattempo chiamo i carabinieri per denunciare l'insolvenza.”
Il giovane credeva scherzassi ma non era così, la sua espressione è cambiata non appena si è reso conto che stavo veramente chiamando e parlando con i carabinieri, a quel punto, dopo aver ricevuto frettolosamente un paio di input dai colleghi, si è rivolto verso di me:
“Ehi, senta, abbiamo i soldi!”
Quasi un film comico, più tragicomico, si è infatti succeduto alle parole un tram tram che ha coinvolto tutti i dipendenti della banca, mi sono stati dati i soldi, con una raccolta fondi di piccoli tagli, qualcosa di ridicolo, ma soprattutto di drammaticamente preoccupante, pensare che i miei soldi siano custoditi da una banca presso la quale non posso poi riscuotere nessuna cifra mi fa venire i brividi di terrore e un nervosismo ceco, ancora oggi se ci ripenso non so se piangere, infuriarmi o ridere.

Per cercare di risollevarmi all'uscita dal lavoro, la sera, sono andato a comprare dei fiori, quelli che piacciono a te, ho cercato di iniettarmi una scatola dei tuoi antibiotici per combattere il veleno che la banca mi ha fatto bere forzatamente, devo dire che nonostante tutto il tuo pensiero è riuscito a quietarmi.
Così oggi ho preso il treno, poi un Taxi e sono arrivato a casa tua, a quella specie di casa in affitto che hai trovato, pagarla in nero è l'unico modo per averla, certo però che hai un bel giardino, io dormirei lì, mi sentirei più al sicuro che sotto quel tetto sorretto da pareti umide e incrostate.
Ti ho lasciato un vaso di fiori di fronte alla cuccia del cane che ti ho regalato un anno fa e ritorna e resta tra miei pensieri, non c'è distanza nel nostro amore, i fiori saranno concime per altri fiori.
Appena arrivata a casa, dopo averti aspettato davanti all'ingresso, siamo entrati, finalmente, io e te di nuovo insieme.
Con spirito d'iniziativa propongo: “Ti faccio un bel piatto di spaghetti alla carbonara, li cucino io! Ma prima baciami, baciami ancora, baciamo, baciami ancora.”
“Gli spaghetti rischiano di scuocersi se stanno ancora sul fuoco...”
“Ma come resisterti vedendo i tuoi occhi azzurri una volta ogni tanto.”
Aspetto l'istante di un tocco, giù da un treno il suono in ginocchio, prego sia tu a cantarmi la canzone, io non scrivo che di sapore, il tuo nell'occhio giallo del girasole, nel sogno dove ogni cosa è illuminata, come a Trachimbrod, “ricordi il film?”
E prendimi amore, lasciamoci in pace, come siamo dentro quando siamo insieme.
I baci si sono susseguiti a catena, in un escalation palpitante, in pochi istanti eravamo a letto, addio spaghetti ma buon appetito amore!

1 commento:

Anonimo ha detto...

bastava che ti dicessero che al momento avevano esaurito i tagli perchè tanta gente era venuta a prelevare prima di te (anche perchè le filiali si chiamano tali e non "stamperie di banconote della Banca d' Italia")