07 aprile 2009

Scrittura creativa: il racconto breve

Il racconto è una forma di scrittura creativa che viene considerata spesso arte minore, in quanto c'è meno sforzo concettuale, creativo e compositivo, non c'è nemmeno l'ansia del non saper cosa mettere dentro la storia se a un certo punto non si capisce più dove farla andare a parare.
Il racconto è visto dunque come un sottogenere del romanzo eppure ci sono moltissime opere brevi che raggiungono la perfezione, si pensi solo a Pirandello.
Per gli scrittori emergenti è sicuramente una palestra, così come lo sono i numerosi concorsi, spesso gratuiti, che possono dare modo a chiunque di cimentarsi nella scrittura. Il problema che si riscontra è spesso contrario a ciò che capita con i romanzi: si deve inquadrare una storia con un buon sviluppo all'interno di poche parole senza dare l'impressione che si vorrebbe in realtà raccontare tutto in modo più esteso. Non è così semplice.
A seguire vi propongo un mio racconto breve (brevissimo) che rappresenta un esempio di sforzo in questa direzione.

L'alveare delle bermuda
La tempesta scuoteva con violenza la nostra imbarcazione e l'equipaggio aveva un bel da fare in quella baraonda; l'umidità, il freddo e la nebbia facevano il resto. La visibilità quella notte era scarsa, ma in mare aperto non correvamo grossi pericoli. Il capitano mi disse di tornarmene sottocoperta per sicurezza. Ero un veterano dei capricci atlantici, ma andai comunque nella mia stanza. Mia moglie era sveglia, sorrise, iniziai a spogliarla, mi spogliò, il nostro imprevedibile turbinio amoroso si attorcigliò ai ruggiti del mare.
All'improvviso una luce bianca attraversò l'oblò illuminandoci a giorno, la nave virò bruscamente facendomi sbattere la testa contro la porta, qualche secondo di smarrimento, poi senza pensare mi misi i pantaloni, baciai Gloria e le dissi di aspettarmi lì dentro. Uscii.
Indicando un faro gigantesco di fronte a noi il capitano urlò che l'avremmo centrato. Il timone si era rotto e la nave non aveva scialuppe d'emergenza: altre cattive notizie? Pensai.
Il faro sembrava un alveare formato da celle luminose. Sopra un'orribile lucertola su due zampe?! In una zampa superiore teneva per i capelli una testa mozzata?!
Un brivido di terrore, ma la luce...il tunnel di luce prima del paradiso, non potevo fare a meno di immaginare ciò che esisteva oltre, a Gloria. La nebbia scomparve, il mare si appiattii, mi bloccai, davanti il faro, la lucertola scagliò la testa verso di me, io ancora fermo, rapito nell'estasi imprevista, un'intensa fitta trapasso le mie tempie, la Forza.

Impatto!

No. Poco dopo la nostra nave aveva lasciato alle spalle il faro e la lucertola.
Un mio urlò squarciò il silenzio spettrale, a terra c'era una testa, quella del capitano, e non solo, altre teste erano ammassate a prua.
Insieme a me solo Gloria si salvò, ma non ha mai ricordato nulla dell'accaduto.


1 commento:

AngelProject ha detto...

Ciao Amici,

Ieri sera è partita la nuova Sfida....

Un esperimento di scrittura collettiva. Nessuna regola. Si parte dall'principio

Visitate il nostro blog e dateci una mano ad iniziare la scrittura di un romanzo.


Vi aspettiamo. Più siamo e più sarà divertente!!


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