23 giugno 2009

Universi paralleli

Dalì, La persitenza del tempoSi tratta di un universo parallelo, statico, una probabilità, più di una congettura relativistica, un mondo parallelo, un tempo assolutamente relativo, infinitamente uguale a 0, una storia senza inizio e senza fine, uguale a se stessa.

Sono una cornice, la tua, non riesco ad uscire da questo quadro dove mi hai rinchiuso trent’anni fa.
Sono seduto in veranda, la mia Peugeot 205 è parcheggiata nel vialetto, in casa non c’è nessuno, fuori anche, la mia casa è isolata, in mezzo alla campagna, tutto è fermo.
La solita nuvola bianco panna ad est, il solito sole delle cinque del pomeriggio di Giugno, il solito rup rup di un cane che non esiste, i solito din don dan di un campanile troppo lontano perché lo senta, i soliti clacson del traffico caotico di un remoto centro cittadino, il solito stridere dei treni della stazione metropolitana mai inaugurata.
Non consumo, non brucio, non ho sete, non ho fame, non muoio, non posso, sono Dio? No, sono un’immagine dipinta in un quadro, quella che vedi tu, non c’è differenza tra me, il tetto della mia casa, la siepe, l’altalena immobile per bambini che non arriveranno mai per giocarci, la gazza ladra in giardino, la mia ombra.
Sono le cinque di pomeriggio di un giorno qualsiasi di Giugno, come lo so? Dal calendario ingiallito in cucina, è fermo a Giugno, anno 1993? In effetti non sento né caldo né freddo, potrebbe essere qualsiasi mese dell’anno, ma in fondo dall’altezza del sole…forse è primavera; comunque quel calendario è vecchio, ma rispetto a che cosa?
Sono vivo nel mio pensiero, penso in una dimensione morta ma la morte non esiste se tutto è fermo, sono Dio? No, sono solo caduto in un pensiero circolare, una realtà staticizzata, il quadro, quello che vedi tu, un uomo seduto in veranda, la Peugeot 205 parcheggiata nel vialetto, una casa priva di vita, dispersa in mezzo ad una campagna sempreverde.
Tutto quello che vedi in questo quadro, la mia vita, è solo frutto della tua mente, io stesso non esisto altro che nel pensiero, proprio come te rispetto a ciò che ti sta intorno.

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