16 marzo 2011

Terremoti: quando la natura non è altro che la natura


Provo ad immaginare le scosse di terremoto in Giappone non solo come portatrici di tragedie e distruzione ma come un modo della natura di prendere l'uomo per le braccia e scuoterlo. Mi convinco che sia così. Aleggia la sua voce.

Qual è la tua direzione?
Dove credi di andare?
Ti senti forte?
Non riesci a convincerti ancora che continuerò ad esistere anche senza di te e che per quanto credi di avermi piegato alle tue esigenze io seguiterò a fare quello che ho sempre fatto: morire e rinascere, distruggere e ricreare.

Ma tu continua pure a pensare di essere immortale. Io vivo la mia vita, tu la tua, alla fine sappiamo entrambi chi soccomberà; non è una minaccia, io non posso controllare le tue azioni ma nemmeno tu puoi farlo con me. E' una convivenza forzata la nostra, più o meno piacevole.

Puoi pensare anche che il buon senso non esista in natura, che sia il caso, puoi pensare che basti applicare alla natura le leggi del denaro e degli interessi economici per diventarne padrone invincibile; ma io non posso avere padroni. 
Per questo ti consiglio di seguire il buon senso che io stessa esprimo con le mie regole e le mie eccezioni alle regole che in fondo non sono altro che ulteriori regole in un lasso di tempo chiamato eternità.

Ti lascio con poche parole da tenere a mente:
non fare a tuoi figli quello che non vorresti avessero fatto o facessero i tuoi genitori a te.

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