12 settembre 2011

Welcome home (pt.3)

Aveva il posto a sedere prenotato, numero 27 carrozza 3. Per una volta però non c'era ressa, forse perché era il primo mercoledì di Luglio, forse perché non erano ancora usciti tutti dal lavoro.
L'atmosfera era ovattata, silenziosa. L'allegria di Stefano si coprì lentamente di un sottile velo di malinconia. Un ragazzo che sedeva due file più avanti leggeva un libro intitolato Le luci di Settembre; una coppia di giovani dormiva fianco a fianco, testa contro testa, nei posti vicino alla porta del vagone. E poi c'era dalla parte opposta un personaggio il cui ruolo nella società poteva andare dall'assicuratore al testimone di Geova, e chissà, magari ricopriva entrambe le cariche.
Non ci resta che dormire pensò Stefano e dopo qualche minuto era già nel mondo dei sogni.
Entrò una donna in treno sulla trentina. Una bella donna, simile alla docente di Analisi 2 del corso di Stefano, forse un po' più giovane, in abiti eleganti. Si sedette nel sedile di fronte.
Il suo atteggiamento era singolare. Lo continuava a fissare dritto negli occhi sorridendo finché non disse:
"Sai perché sono qui?"
Sorpreso rispose: "Dovrei saperlo?"
"E' giunto il momento di consumare."
Ancora più sorpreso: "Consumare? In che senso?"
"E' dalla mia prima lezione di Analisi a cui hai partecipato che ho capito che avrei dovuto averti."
"Avermi?"
"Seguimi in bagno."
E Stefano la seguì in bagno senza farselo ripetere, ipnotizzato dal sodo fondoschiena che ondeggiava davanti ai suoi occhi dentro una gonna attillata. Il bagno non sembrava quello di un treno, piuttosto quello di una suite di un hotel 5 stelle...

"Mi scusi...il biglietto..."
Stefano si svegliò di colpo. Porca vacca era solo un sogno!
"Sì, mi scusi, mi ero addormentato. Dovrei aver messo il codice di prenotazione qui...ecco..tenga..."
E il controllore passò al vagone successivo.
Stefano si guardò intorno con curiosità, quasi sperasse che sogno e realtà fossero diventate un'unica cosa. Ma non era entrata nessuna donna. Lo scompartimento proponeva sempre gli stessi personaggi e la stessa atmosfera pervasa da un minestrone di noia, penombra e spossatezza. Nulla di nuovo.
Decise di sgranchirsi le gambe, si alzò per fare una camminata. Ancora un'ora e mezza di viaggio prima di arrivare.

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