26 luglio 2012

Sequenze di vita

Io la guardavo tantissimi anni fa e mi chiedevo che cosa avrebbe fatto nella sua vita con quel suo sguardo luminoso, chi sarebbe diventata.
La bambina che giocava e il suo alter ego in cui sarebbe mutata crescendo se osservati nell'arco di migliaia di anni avrebbero potuto sembrare momenti coincidenti agli occhi di uno scienziato. 
Dicono che il destino esista, forse si vive tutto in un momento con l'impressione che il tempo scorra, mentre magari è solo il modo di catalogare della mente a farcelo credere, un mondo sequenziale di puro egocentrismo. Forse è per questo che dicono che sei qualcosa nel momento in cui inizi a fare qualcosa per esserlo.
Ma la bambina giocava, non sapeva nulla di filosofia, fisica, dei fotoni e della particella di Dio. 
La donna poi si sposò, invecchiò e l'ultimo giorno poté vedere il nipote addormentato a fianco del suo letto, era un pomeriggio caldo d'estate, l'orizzonte nella stanza di casa si fece sempre più stretto e buio, gli ultimi sudori evaporarono. 

Alle soglie dei 95 anni si può anche morire senza essere troppo tristi, e poi francamente... mi sono rotta un po' i coglioni di stare qui. 

Con questo pensiero se ne andò una grande donna.

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