21 settembre 2005

Il mio fantasma

Mi hanno suggerito di postare ogni tanto anche qualche poesia ed eccone dunque una; il momento ideale per i fantasmi? Quando se non la notte. Volevo ricordare che i commenti sono ben accetti.

Il mio fantasma si lanciò giù dalla volta plumbea
il mausoleo Sisto IV della Rovere.
Colsi un papiro scovato dal giudizio universale
in un muro esistenziale strapazzato: il mio destino.

Spirava l'alito di un satanico sentimento
un ritorno di fiamma alla follia originaria.
Qualcuno dipinse un paradiso terrestre
“L'uomo ridendo sguaiatamente lo rinnegò”

Garibaldino mi volsi al Tempio delle mele
dileggiando la sua divina intelligenza
“Qual perversa coscienza ultra terrena
avrebbe generato un uomo di siffatta maniera?”

Il mio fantasma mi tallonava
lungo i corridoi di una maestosa Cheope,
svenivo, l'ossigeno svaniva,
negli occhi un agave victoriae reginae

Ormai nudo la mia vergogna
non condivideva nulla con il mio corpo,
l'alluce aveva varcato la soglia
della forma per la sostanza della plaga santa

Il mio fantasma mi colse confessato
non avrei dovuto più improvvisare
un improbabile pentimento
socialmente redistribuito ai giorni avvenire

E consumato il farsesco smacco
scolpii gli ultimi versi con gelido distacco:
“Qual perversa coscienza ultra terrena
avrebbe generato un uomo di siffatta maniera?”

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Bè ho notato un costante miglioramento nelle tue poesie. Sono Tona e conosco quel ragazzo qua da ormai tre anni e non finisce di stupirmi, Nico sei come un castoro pian piano e con pazienza costruisci grandi cose. Bravo Bravo
Pubblicizzerò questo blog a qualche tipa (vanno pazze per i bloggers e soprattutto per i poeti!). Intanto pubblicizzo un sito d un mio compaesano: bleuaudio.it

Anonimo ha detto...

Ohilà Nico! Perchè non pubblichi anche le tue canzoni?

Nico Guzzi ha detto...

Denghiù, come direbbe Biscardi, ok, seguirò i vostri consigli

Nico Guzzi ha detto...

Fantuz, mitico!!!!!