23 ottobre 2005

6 Years and Kayla

Compro armi, legittima difesa. Nuovo giorno, nuova fobia. Tutto il sistema si autoalimenta. Tutti potenziali assassini.
6 anni per morire
6 anni un colpo di pistola
6 anni per uccidere
6 anni per la fine dell’innocenza
Mi presenterò a scuola, saluterò i miei compagni. Guarderò la televisione e comprerò una semiautomatica. Questo è un inno all’odio, alle stragi pianificate, dalla strategia della tensione al matrimonio violenza TV.
6 anni per morire
6 anni un colpo di pistola
6 anni per uccidere
6 anni per morire
Videocrazia, videofollia, premi il grilletto. Videocrazia, videofollia, premi il grilletto. Videocrazia, videofollia, uno, due, tre spara. Ancora, spara. Io sono nato e vivo qui, premo il grilletto e sparo come se ciò mi consolasse, come se ciò mi tranquillizzasse, come se ciò mi salvasse dal mio vicino. Stavolta però andrò io in televisione. Sarò io la star. Modificherò la procedura. Sarò l’eccezione che conferma la regola, perché sarò anche io prodotto che voi consumerete e vedrete senza che nessuno magari possa o voglia spiegarvi le ragioni, le cause, perché ciò avviene. Dirò con senso di forte avversione al comune costume che l’unica cosa di cui bisogna avere veramente paura è di se stessi come prodotti di questo vivere e sfoderando una pistola appena comprata perché ciò è legale e di diritto, me la punterò alla tempia sinistra e dopo aver detto “Dio benedica la vita, l’amore, il mondo più che l’America,” io mi sparerò pentendomene solo un po’. Sparo, perché sono figliolo della società, perché non so essere razionale, perché devo essere inconscio, devo temere senza sapere cosa. Per questo io mi sparerò e di questo un po’ godrò.
6 anni per morire
6 anni un colpo di pistola
6 anni per uccidere
6 anni per morire
Perché oggi ho letto sul giornale e ho visto in televisione. Io vivo di canone occidentale, quello più conforme alla morale, qualcuno ci ha definito neoprimitivi, ma bisogna preservare i legami tradizionali, noi moriremo tutti con una pistola in mano, perché la parola viene dopo il sangue, serve per convincere che lo spargimento è stato utile, ma soprattutto giusto, come se l'utilità e la giustizia fossero treni che corrono sempre nella stessa direzione. Io sono il figliolo perché oggi l'ho letto sul giornale, perché oggi l'ho visto in televisione, perché non mi hanno insegnato a mediare le informazioni, l'immagine. Perché l'uso della ragione è stato narcotizzato dalla necessità di scegliere, scegliere comunque, non capire.
6 anni per morire
6 anni un colpo di pistola
6 anni per uccidere
6 anni per morire

Boy, 6, Accused in School Killing New York Times, 3/1/00
MOUNT MORRIS TOWNSHIP, Mich., Feb. 29 -- A 6-year-old boy pulled a gun from his pants and shot a 6-year-old girl to death today in front of their first-grade teacher and classmates in this Flint suburb, the authorities said.
The boy fired a bullet from a .32-caliber gun inside Buell Elementary near Flint, 60 miles from Detroit, striking 6-year-old Kayla Rolland in the neck. She died a half-hour late

2 commenti:

Undine ha detto...

Intanto in Brasile il referendum è stato vinto dal fronte del no. e questa è un'amara sconfitta per ciascuno di noi.

Nico Guzzi ha detto...

secondo quanto dice un libro pubblicato poco tempo fa ricordo che l'Italia era al secondo posto come esportatrice di armi leggere e di piccolo calibro nel 2001, oggi non so ma non credo siano cambiate le cose, c'è poi da fare distinzioni, le forze di polizia, l'esercito devono avere le armi adeguate, perché sta a loro controllare la vita dello stato, quello su cui non sono d'accordo è la possibilità e la facilità per chiunque di prendere un'arma, per sentirsi più sicuri, in una situazione del genere in realtà diventano tutti più tesi. "Se io ho un'arma potresti averla anche tu e la potrebbe avere anche quello psicopatico che cammina sempre solo tra la venticinquesima e la ventisettesima." Non è un buon modo di vivere.