06 dicembre 2005

Welcome to "Depression Show"

In questo momento chiudendo gli occhi e abbandonandomi a quell'oscurità logorante che mi angoscia negli ultimi tempi mi guardo attraverso i vetri di una finestra, sono inginocchiato a piangere sulla mia tomba, davanti agli occhi la mia immagine in bianco e nero in un portafoto ovale inchiodato nel marmo, la pioggia scroscia a diluvio, gli alberi si piegano minacciosi, la luna si è nascosta dopo essere stata violentata dal buio della notte che, irriducibilmente sadico quando niente va per il verso giusto, ha anche tentato di rapire tutti i pallidi lumini di questa città perduta e di perdenti, le piccole anime che popolano il cimitero. L'altro Me inginocchiato ora è intento ad asciugarsi le lacrime, tornerà alla quotidianità, il riallineamento alla società, mi guarda ridendo, che finga poco importa, mi fissa negli occhi, sembra volermi dire qualcosa, per questo motivo apro la finestra e nella furibonda tempesta le sue urla mi giungono comunque chiare: “Vaffanculo stronzo pusillanime!” e scappa ridendo sguaiatamente, che finga o no poco importa. Autobiografia di uno smarrimento.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

lavoro di psichiatri, psicologi e psicoanalisti

Nico Guzzi ha detto...

sì..forse, in genere c'è un medico per ogni disturbo..

Nico Guzzi ha detto...

ma del resto il blog può servire anche ad esternare ciò che si ha dentro, quindi da questo punto di vista è anche in parte terapeutico ed io sono in terapia da quando ho iniziato a ragionare e riflettere