14 gennaio 2007

Allarme telegiornali

Benvenuti nella realtà quotidiana di Studio Aperto, benvenuti alla riedizione italiana di Videodrome!

Cari telespettatori devo tristemente annunciarvi che l'ultimo anno ha registrato la caduta nella stessa rete culturale del Tg2 e Tg5.
In passato solo Studio Aperto presentava la realtà come film e rappresentazioni con colonna sonora allegata, dedicando servizi su servizi praticamente solo a ciò che smuove le emozioni e lo stomaco delle persone, le interviste al limite della decenza umana, del rispetto delle tragedie, della dignità delle persone (come sono dolci le lacrime di una vittima innocente che piange di fronte a una telecamera, come sono dolci quelle lacrime che aumenteranno giorno dopo giorno il mio share, in attesa che qualcun'altro pianga, o muoia o uccida) la cronaca in questo sistema è l'elemento basilare, nera soprattutto, poi le curiosità più strane e inutili, la visione di donne e uomini famosi possibilmente nudi, nei limiti entro il quale non interviene la censura per quel pubblico per il quale vengono allestiti palinsesti definiti di fascia protetta, è evidente che questi sono minati ai pilastri portanti e fatti crollare da una sola di queste edizioni di telegiornale, ipocrisia e superficialità imperante.
Non si comprende quale sia la forza dei telegiornali, non ci si fa caso, essi dovrebbero fare informazione, perché di ciò fin qui, nel caso non ve ne siate accorti, non se n'è ancora discusso. E non ne voglio discutere, perché rispetto al potere dei telegiornali l'informazione è diventata marginale.
Chi può mettere mano ai telegiornali può mettere mano alla realtà, è semplice. Il motivo è chiaro, si selezionano i servizi e le notizie che possono essere considerate rilevanti, ma come si è visto l'accezione di rilevante non segue criteri e regole etiche che ci si aspetterebbe da chi lavora in un settore chiave. Inoltre si trascura anche il fatto che i telegiornali, volenti o nolenti, impongono l'agenda per i nove decimi dei programmi di approfondimento, altro potere tutt'altro che fuorviante.
Si può rimanere nauseati da alcuni programmi televisivi ma il fatto che non si discuta mai di come dovrebbero essere i telegiornali significa che il sistema televisivo sta scolpendo la nostra mente, i nostri pensieri, le nostre priorità (esempio gli infiniti servizi sui saldi dei negozi di questi giorni che forse hanno portato anche a voi in qualche tempio dei consumi per approfittare di offerte imperdibili) senza che riusciamo ad esserne coscienti e riflessivi, i tg vanno in onda quotidianamente e ad ogni ora, il loro volto innocuo di fotografi della realtà li mette in una posizione schermata e protetta da critiche e discussioni.
Concludo affermando che essi sono programmi televisivi, cioè programmi che rincorrono i numeri, lo share, i telespettatori; quindi non bisogna farsi illusioni sulla loro genuinità, purezza, sul loro amore per la verità; questa considerazione vi renderà potenzialmente più liberi perché potrete esercitare le vostre capacità critiche e razionali.

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