05 marzo 2007

Troppi poeti

Vagando per la Rete sono giunto a una conclusione riguardante i poeti italiani contemporanei o pseudo-poeti (come me), quelli che non hanno pubblicato mai un libro; posso affermare con buona approssimazione che ormai sono più i poeti dei lettori di poesia; ora non sarò io a censurare gli autori, solo perché sembrano davvero troppi, io che del resto credo nel flusso continuo di cultura; certo è che se è plausibile che molte persone abbiano voglia di emozionarsi leggendo una poesia di tanto in tanto, causa frigidità moderna, non è altrettanto conseguente che un libro di poesia sia acquistato.
Per questo motivo, se posso permettermi di dare un suggerimento, meglio provare a gettarsi in pasto all'editoria con altre forme di scrittura, almeno inizialmente.
Al di là di queste considerazioni, forse in parte sterili, voglio segnalarvi il servizio che offre Lulu.com, ognuno può pubblicarsi il suo libro, autonomamente, decidendo il prezzo, una parte del quale ovviamente va nelle casse di Lulu, ottenendo automaticamente il Copyright senza particolari procedure in quanto il diritto applicato è quello americano che riconosce i relativi diritti dell'autore (perdonatemi per le molteplici ripetizioni) che attesta in piena responsabilità che il contenuto del testo è proprio ed eventualmente ne risponde nel caso in cui si dimostrasse il contrario (o un'altra qualsiasi forma di dolo).
Dunque allo scrittore si dà la possibilità di aggirare l'editore, ciò dà grande libertà anche se in questo modo chi scrive deve farsi carico di attività non propriamente sue, come la messa a punto del testo, la migliore soluzione di stampa, la creazione di una copertina, nonché la distribuzione e la pubblicizzazione del libro.
Tutti questi aspetti sono tutt'altro che irrilevanti per l'appetibilità di un libro, in quanto il contenuto è certamente fondamentale, ma la forma e soprattutto la diffusione con le giuste tecniche non possono essere trascurate.

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