20 ottobre 2011

La favola dell'italiano medio

So che i lettori aspettano con spasmodica trepidazione una nuova puntata di Welcome home. Arriverà, arriverà...
Cosa sarà successo a Stefano? Dove si risveglierà? Con calma la pubblicherò, sono affogato nel quotidiano nell'ultimo periodo. Lunedì e Martedì sarò a Londra per la conferenza di Seomoz-Distilled, che tratta di SEO, Web Marketing e simili.
A parte la vita privata di cui penso non freghi nulla a nessuno (giustamente) oggi voglio condividervi una favola che ho scritto, "La favola dell'italiano medio".
Non sono del tutto convinto io stesso di averne compreso il significato.

C'era una volta un uomo che raccontava che in Italia vivevano un comunista, un fascista e un democristiano. Ogni giorno si svegliava e diceva che in Italia c'erano un comunista, un fascista, un democristiano e un evasore fiscale. Giorno dopo giorno in Italia uno dietro l'altro passeggiavano: un comunista, un fascista, un democristiano, un evasore fiscale e un raccomandato. La storia andava avanti con un comunista, un fascista, un democristiano, un evasore fiscale, un raccomandato e un massone. Proseguiva e proseguiva: un comunista, un fascista, un democristiano, un evasore fiscale, un raccomandato, un massone, un mafioso. Tanti personaggi si accalcavano e sgomitavano in Italia, tutti di spessore: un comunista, un fascista, un democristiano, un evasore fiscale, un raccomandato, un massone, un mafioso e una puttana portavoce.
In quella favola tutti erano ricchi e avevano il proprio orticello di potere: un comunista, un fascista, un democristiano, un evasore fiscale, un raccomandato, un massone, un mafioso, una puttana portavoce e un banchiere.
Gli anni passavano. Il vecchio che aveva tramandato per così tanto tempo la favoletta, l'uomo che aveva vissuto entrambe le guerre mondiali ed era arrivato alle soglie del 2015 morì, lasciando al figlio in eredità l'onere di raccontare la favoletta.
E così c'era una volta un altro uomo che raccontava che in Italia c'erano un comunista, un fascista, un democristiano, un evasore fiscale, un raccomandato, un massone, un mafioso, una puttana portavoce, un banchiere e l'italiano medio che ascoltava, leggeva, credeva e tramandava che c'erano una volta in Italia solo un comunista, un fascista, un democristiano, un evasore fiscale, un raccomandato, un massone, un mafioso, una puttana portavoce, un banchiere e l'italiano medio che come sempre ascoltava, leggeva, credeva alla favola e la raccontava.
Finché un giorno l'italiano medio non ebbe più figli, si estinse, scomparve dallo stivale italico e non rimase che una favola trascritta parola per parola sulla carta igienica da un gruppo di italiani sopravvissuti alla catastrofe.
Si trattava della combriccola che tra le proprie invincibili fila schierava un comunista, un fascista, un democristiano, un evasore fiscale, un raccomandato, un massone, un mafioso, una puttana portavoce, un banchiere e la cara catastrofe di cui erano portatori.
E i sopravvissuti vissero tutti ricchi e potenti. L'italiano medio era solo un ricordo.

La favoletta com'è prevedibile non può finire così.
Lo sanno tutti che per essere ricchi e potenti servono i poveri; il sequel de "La favola dell'italiano medio" è "Il ritorno dell'italiano medio" che è destinato per sua natura a ripopolare l'Italia ciclicamente in quanto la favola tramandata dimentica qualsiasi personaggio portatore di virtù. In questo modo si riazzera sempre la coscienza e qualsiasi forma di valore morale.
Il valore morale, ammesso che qualcuno sappia cosa sia, sa troppo di vecchio, non è alla moda, è pesante, noioso, saccente, arrogante.

Ma chi ha creato la favoletta dell'italiano medio?
Pare siano stati i primi Re di Roma... e l'italiano medio crede invece che nascere in Italia significhi avere per natura i connotati dell'italiano medio, che si debba essere per forza allinearsi all'italiano medio.

La verità è che non esiste solo una favola, una storia d'Italia.

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