05 ottobre 2011

Serata d'ottobre

Una sigaretta sul balcone, ecco cosa ci vuole. Affacciandomi dalla finestra del mio appartamento condominiale posso sentire vite intere scivolarmi intorno.
In cielo la luna somiglia ad uno spicchio di limone, è una notte limpida e calda, fin troppo per essere inizio ottobre. Nessuno se ne lamenta però, giustamente aggiungo io.
I lampioni dalla luce arancione a basso consumo illuminano tutte le strade, le piazze, i parchi. Fin dove arriva il mio sguardo non vedo anima viva, un paese tanto illuminato quanto deserto e silenzioso. Opprimente, angosciante.
I miei vicini guardano Ballarò: Della Valle, decide di fare l'imprenditore controtendenza, sorprende tutti dicendo che non è il momento di rendere più semplice il processo di licenziamento dei dipendenti alle aziende, certo non vuol dire molto, ma uscito dalla sua bocca è certamente un messaggio che lascia pensare. Poi parlano altri ospiti, uno dopo l'altro. E giù applausi, come sempre. Ognuno ha diritto alla propria razione di applausi. Si applaude l'ovvietà e si sminuiscono i fatti e le azioni quando si arriva a parlarne, perché spesso non ci si arriva. Le parole sono più importanti del pensiero che le genera e dei fatti di cui si presume debbano parlare.
Chi ha smesso di pensare e di usare la parola come strumento per risolvere le controversie sono quelli del piano di sopra, la coppia di 40enni scoppiata. Ormai lasciano parlare solo le cattive emozioni e gli oggetti che si scagliano addosso; ed io che credevo che certe cose accadessero solo nei film di Carlo Verdone.
Ci sono poi i tre studenti del piano terra che fanno da arbre magique per l'intero stabile bruciando nell'aria milioni di molecole di maria. Molti riconoscono l'odore ma nessuno ha mai detto loro di limitarsi ne tantomeno minacciati di una denuncia ai carabinieri. Del resto il maresciallo abita proprio qui, è sicuramente al corrente e nemmeno lui si è mai mosso. Sono sicuro invece che molti condomini hanno pensato almeno una volta di scendere dai ragazzi per chiedere se avessero un po' di fumo da offrire loro.
Infine ci sono io. Oggi ho perso il posto di lavoro. Il rinnovo del contratto non è arrivato sebbene mi fosse stato detto che le cose stavano andando bene. Ma si sa, è il mercato bellezza, la crisi.
Difficile trovare a questo punto un senso a questo tram tram quotidiano di vite.
Di là in soggiorno c'è mia moglie che finge di guardare la tv, in realtà la sua testa è altrove, la sto sentendo piangere da qualche minuto. Il programma che ci eravamo fatti era diverso. Con il rinnovo sarebbe dovuto arrivare l'aumento e sulla base di questo la banca ci avrebbe concesso finalmente il mutuo per comprare una casa e darci la possibilità di trasferirci. Ma non è andata così.
Ora io ho un peso grosso come un macigno sulla coscienza ed ogni lacrima che cade sul pavimento del soggiorno è come acido che mi corrode l'anima.
Tanto amore, tanto dolore, troppo, sono quasi insensibile, mi sento vuoto. Chissà come dev'essere volare dal quinto piano.
Bisogna aiutarsi nelle difficoltà, ma qui chi aiuta chi? Chi ha bisogno?
Non ho il coraggio di tornare dentro e incrociare lo sguardo di mia moglie.
Non ho centrato l'obiettivo, non so se riuscirò a ripartire per l'ennesima volta.
E' finita la sigaretta, è finito il pacchetto, e ora?

Tornai dentro quella sera, anche se ammetto di essere stato molto vicino a lasciarmi cadere, di aver sentito un pizzico di gioia nell'immaginare la fine della mia trasmissione. Ma una voce mi spinse a rientrare. Rimasi abbracciato a mia moglie per un'ora sul divano, piangendo, entrambi piangevamo, il pianto di chi comprende di aver toccato il fondo dopo aver visto franare il mondo intorno. A quel punto non c'è altra via che ricominciare da capo se si vuole sopravvivere. 
La situazione è tuttora preoccupante. Non è cambiato nulla da allora, ma ci proviamo, sempre alla ricerca del pane quotidiano sullo sfondo della felicità. In fondo siamo sempre alla ricerca della felicità. E' dura, molto dura. Si va avanti, tremendamente eroi o altrettanto coglioni, la linea di demarcazione non è così netta.

Nessun commento: