08 ottobre 2011

Welcome home (pt.9)

"Lascia fare a me." Roberto fermò Stefano che stava per ordinare.
"Ciao Elena, ci fai due Rum & Fruit?" 
Elena era la barista più carina, quella che veniva chiamata volgarmente la gnocca del Tundra.
Molti uomini, tra coloro che non la conoscevano, cercavano di corteggiarla stando ore e ore davanti al bancone, sperperando soldi e lucidità solo per scambiare due chiacchiere. 
L'informazione fondamentale che non avevano gli aspiranti amanti era relativa all'attrazione a senso unico che Elena aveva per le persone del suo stesso sesso; dopo una breve esperienza nel mondo dell'eterosessualità aveva stampato dentro di sé e forse anche su qualche diario segreto una frase che da appassionata di South Park non poteva che essere Via i manici, avanti con le serrature e le sforbiciate.
"Volete due rum & fruit a quest'ora?"
"Sì, per rompere il ghiaccio."
"Ok, ve lo offro io visto che è la tua festa di laurea Stefano. Complimenti, bravo!"
"Grazie, anche se io il ghiaccio oggi l'ho già rotto, forse è Roberto che ne ha bisogno."
"Bevi e stai zitto!" ordinò Roberto all'amico.
"Comunque vi abbiamo messo in quella zona con i tavoli, per lasciare un minimo di spazio a tutti quelli che non verranno per la tua cena. Ricordate che a mezzanotte sbaracchiamo tutti i tavoli per fare posto alla gente che vuole ballare." Elena indicò la parte laterale del locale dove avrebbero dovuto accomodarsi per la cena.
Il Tundra non era altro che un sorta di baita in legno trapiantata in pianura alle cui spalle c'erano i tradizionali boschi di pioppeti e di fronte il Po.
"Quasi mi dimenticavo Stefano della mia grandissima idea."
"Cioè?"
"Voglio filmare tutta la serata." Roberto tirò fuori dai pantaloni un piccolo aggeggio. "Attacca questa piccola videocamera alla tasca della camicia. E' collegata via wireless a Internet e salva tutto su Megaupload in automatico. Ti ricorderai poco di tutto ciò che avrai sentito, visto e detto per cui il filmato ti aiuterà a ricostruire la serata. Sarà magnifico rivederlo secondo me! Quante risate"
"E' geniale! Grande! Però non lo deve vedere nessuno senza il mio consenso."
Roberto spiegò alcuni dettagli relativi al funzionamento e poco dopo Stefano si era completamente dimenticato di aver una microcamera che stava registrando ogni cosa e che nessuno notava.
Nel frattempo stavano arrivando tutti gli altri, salutando Stefano e complimentandosi per la sua laurea.
Verso le dieci e mezza erano tutti seduti a mangiare un'abbondante grigliata di carne accompagnata da litri di Lambrusco.
Tra un discorso e l'altro venne fuori la storia dei ragazzi massacrati al parco di Roncolo che aveva letto sul giornale trovato in treno.
"Hai sentito Stefano?"
"Sì, ho letto un articolo."
"Chissà cos'è successo. Tu che guardi Mistero, Voyager e tutti quei programmi non hai una qualche teoria?"
"Io li guardo per ridere...Raz Degan che parla di fantasmi e psicocinesi mi fa impazzire. Sei tu quello che crede a tutto..."
"Sì va bene, poi Raz Degan non c'è neanche più a Mistero. Ricordati comunque che come diceva Mulder, la verità è là fuori, e per quanto tu provi a smontarla e mistificarla resta sempre lì, pronta a rivelarsi quando meno te l'aspetti. Preferisco essere pronto piuttosto che farmi sorprendere. A parte la filosofia su Internet, al forum di Rugby a cui sono iscritto, dicono si siano verificate cose insolite in quella zona. Tipo luci strane in cielo per due mesi di fila, rumori, strani simboli sui prati..."
"Solite cose insomma..."
"Può essere, non lo so. Ma pare ci siano anche i video. In più sono uscite diverse foto di impronte di piedi, giganti, tipo di 50 centimetri di lunghezza..."
"Quindi se tanto mi da tanto secondo la legge della L questi mostri avrebbero una m... mi fermo, non voglio essere volgare visto che ci sono tante ragazze, per una volta che ci sono poi. Quindi secondo quello che dici finalmente abbiamo le prove allora! Sono sbarcati gli alieni, i rettiliani stanno per rivelarsi agli occhi degli umani! Ok che è impossibile essere gli unici coglioni a vivere in questo universo, ma bisogna anche provarle le cose. Luci in cielo, impronte strane e governi occulti che continuano ad insabbiare tutto. Il pianeta Terra non deve per forza trovarsi all'interno di un film di Spielberg."
"Vedi che lo dici anche tu che non siamo sicuramente gli unici coglioni in questo universo..."
"Sì ma da qui a costruire fantasiose trame ce ne passa."
Alessandro continuava a parlare di eventi paranormali noncurante dell'atteggiamento polemico e un po' irrisorio di Stefano; lui era uno di quelli che in casa aveva appeso il poster "I want to believe".
Così proseguiva. "Ma sai che esistono tanti racconti di persone che hanno visto animali strani, uomini giganti e cose simili nella bassa reggiana? Pare che il letto del fiume sia uno dei principali sfondi che hanno fatto da cornice ad aneddoti e avvistamenti di creature strambe:
 esperienze raccontate da pescatori e giovani coppie in cerca di luoghi appartati per fare zichete zachete. Molti hanno collegato a queste storie casi di cronaca nera irrisolta, rapimenti e omicidi, l'ultimo sarebbe proprio quello del parco di Roncolo di Mercoledì. Non cosa ci sia di vero ma periodicamente ne escono di nuove quando accade qualcosa di strano, e il bello è che dal 1700 è pieno di documentazione ufficiale registrata da uffici statali, carabinieri e polizia."
"Non escludo nulla a priori Alle. Lo so che accadono cose inspiegabili e che la realtà va spesso ben oltre la fantasia. Ma non è che se la realtà non è spiegabile allora tutto ciò che prova a spiegarla è vero. Altrimenti potrebbe essere messo sempre tutto in discussione. Ne conosco anche io di storie, ti potrei sorprendere."
"Sorprendimi allora."
"Una storia che mi aveva raccontato mia nonna mi aveva colpito molto. Riguardava alcuni racconti ricorrenti di pescatori che tra gli anni 60' e i 90' avevano dichiarato di aver visto più e più volte due bambine nuotare in mezzo al Po, sempre all'alba, solo dopo diverse descrizioni fatte da ognuno di loro l'identikit che ne è venuto fuori ha permesso di collegarle alla scomparsa di due bambine avvenuta una mattina d'estate del 1956. Foto e identikit infatti combaciavano. Provarono anche a cercare i resti dei corpi a metà anni 90', non ne trovarono, erano passati troppi anni. Dal fondo del fiume però hanno ripescato due paia di scarpe e un braccialetto d'oro che la madre ancora viva ha riconosciuto subito. Non so se sia vero, ma le apparizioni sono cessate. Io ad esempio su una storia di questo tipo non ho certezza ma tanti dubbi che mi lasciano pensare a ciò che siamo in grado di comprendere della realtà, faccio però più fatica di te a dare una spiegazione. E' deformazione professionale, per me sono fondamentali le congetture se poi però sono verificabili. Altrimenti si tratta solo di costruzioni di fantasia."
"Cacchio! Non la conoscevo questa storia. Meglio di un X-Files!" 
"E se ricominciassimo a bere un po' adesso?" Stefano decise di troncare la conversazione sul paranormale prima che Alessandro tirasse fuori qualche altro argomento, tipo viaggi astrali, scie chimiche e quantaltro. Ordinò altre due bottiglie di Lini.
La discussione con l'amante di occulto Alessandro aveva messo un po' di tensione nell'aria e l'alcol era il mezzo giusto per far tornare il giusto clima di allegria.
Tra risate, brindisi e carne la serata andava avanti. Il volume della musica aumentava con l'avvicinarsi della mezzanotte, quando il locale si sarebbe trasformato in una discoteca all'aperto.

All'improvviso un frastuono sovrastò tutto il vociare e la musica. Tutti si girarono d'istinto verso i pioppeti che davano sul retro del Tundra da cui era sembrato provenisse quel suono.
"Cos'era?" chiese Roberto, "somigliava al verso di un elefante ferito!"
Stefano scoppiò a ridere, quasi si piegò in due dalle risate. "Oh ma chi sei Piero Angela? Ma quando mai hai sentito il barrito di un elefante ferito? Guardi tutti i documentari del National Geographic?" rispose Stefano.
Roberto incassò senza replicare stavolta, riconoscendo la sua uscita un po' originale.
Subito dopo iniziarono i fuochi d'artificio in un paese poco distante da lì. Stavano festeggiando il santo protettore locale. Si poteva intravedere l'orizzonte schiarire ad intermittenza per pochi istanti accompagnati dal contemporaneo borbottio rauco dei botti in lontananza.
"Sarà stato qualche fuoco sparato che tra rimbombi vari sembrava venisse da qui dietro."
"Boh, strano che tutti abbiamo avuto la stessa reazione."
"A me sembri più strano tu Roberto..."
Fissarono entrambi il bosco con l'aria di chi resta comunque dubbioso di una ricostruzione di un fatto non del tutto persuasiva.
Le stranezze non erano finite.
Alzando lo sguardo si resero conto che c'erano due macchie rosse sopra i pioppi.
"E quelle che cazzo sono?" di nuovo Roberto.
"Due bolidi, tipo due comete, qualcosa del genere" disse Stefano senza troppa convinzione; il tono della frase era molto distante da quello di un'affermazione.
"Me lo stai chiedendo? Sei tu l'esperto. Poi mi sembrano troppo vicine. Sembra che stiano volando sopra gli alberi."
"Io ho studiato fisica non astronomia." tagliò corto Stefano cercando di capire quello che stava osservando.
Continuavano ad osservare, dopo qualche istante tutte le persone del Tundra avevano lo sguardo nella stessa direzione.
Nessuno era in grado di stabilire di cosa realmente si trattasse.
In molti tirarono fuori il cellullare ed iniziarono a filmare quell'inconsueto spettacolo finché da un momento all'altro le luci scomparvero.

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