05 febbraio 2006

L'altalena di Noa. Haireomai.

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http://nicoguzzi.blogspot.com/2005/11/poema-epico-moderno-titolo-haireomai.html

Noa peregrinava tra i suoi pensieri
sull'altalena che faceva ondeggiare
provava a smuovere quel mondo
che non riusciva a sopportare
immobile e sospeso nel tempo
Si rivolgeva all'uomo dichiaratosi
un attimo prima della sua partenza
e fluivano dalle sue labbra parole:
l'avrebbero raggiunto nel deserto
come nelle foreste della modernità?

“Dai tempi vergini
dei tuoi primi sguardi
al vento disperdi gli ultimi
granelli dei miei sogni
Tu li hai resi pallidi
solo illusioni senza altri segni

Così ho pregato Dio
perché squarciasse di luce
la tua anima incastrata
tra l'eroismo e la caducità
l'immortalità e l'oblio
fin dall'età che non si scorda

Ho sperato nel tuo stesso
solo unico istante d'amore
e al serafino Jeliel mi sono offerta
per ammansire il tristo fato
Quale pena peggiore ha il sapore
della tua assenza essenza?

E la scorsa notte ho visto
in sogno il tuo ritorno
poi insieme in fuga attraverso la selva
verso il futuro verso l'incerto
e quell'orribile belva di metallo
che incalzava dietro di noi

Il solito desiderio il solito incubo, mi manchi
non so chi sei eppure ti vorrei
non so se tornerai se forse o mai
La donna per cui tremasti cullandoti
nei suoi occhi sopravviverà?
Questa invocazione riecheggerà in te?"

Noa tra un Mozart e l'Alleluja si addormentava

1 commento:

Anonimo ha detto...

Best regards from NY!
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